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E' pronto il nuovo regolamento

per l'autonomia

 

Il nuovo regolamento per l'autonomia è pronto: è il risultato di un lungo e meticoloso lavoro di messa a punto (alle volte di revisione e rifacimento) del testo che era stato inviato 6 mesi alle scuole.
Il nuovo testo tiene conto delle osservazioni formulate dalle 9 mila scuole che hanno preso parte alla consultazione oltre che dei suggerimenti di osservatori privilegiati che il Ministro ha interpellato.

Il testo dovrebbe contenere anche un allegato con una sorta di "glossario" minimo dell'autonomia in modo da rendere univoca la lettura del regolamento stesso. L'allegato è anche una risposta alle richieste formulate dalle scuole che avevano partecipato alla consultazione e comprende almeno una ventina di termini (si va da accordo di rete fino a valutazione passando, tra gli altri, attraverso autovalutazione, competenza, curricolo, indicatori, obiettivo formativo, standard di apprendimento e standard di qualità). Nei prossimi giorni il testo integrale del glossario sarà disponibile in queste pagine

Nella giornata di lunedì 28 settembre il documento viene consegnato alle Organizzazioni Sindacali e al CNPI: quest'ultimo è già stato convocato per il 30 settembre e, in quella data, esprimerà un proprio parere.

Nella settimana del 12/17 ottobre il decreto dovrebbe finalmente essere pronto per essere presentato (e approvato) dal Consiglio dei Ministri.

Il lungo iter dell' "operazione autonomia" sarà così concluso.

A quel punto la parola passerà davvero alle scuole.

Ed ecco alcune anticipazioni sul decreto (si tratta di ipotesi, in quanto sul testo, come si è detto, dovranno ancora pronunciarsi sia i sindacati sia il CNPI).


Innanzitutto si chiarisce che il regolamento stesso si applica alle istituzioni scolastiche alle quali sia stata riconosciuta la personalità giuridica a norma dell’art. 21 della legge n. 59/97, a decorrere dalla data di adozione dei provvedimenti previsti dall’articolo 4 del D.P .R. n. 233/98 sul dimensionamento.

In attesa di vedersi riconosciuta la personalità giuridica le istituzioni scolastiche potranno esercita l’autonomia nei limiti previsti dal D.M. n. 251/98.

Al MPI sarà riservato il compito di definire gli standard nazionali sia quelli di apprendimento relativi alle competenze sia quanto quelli di qualità relativi al servizio erogato.

Gli standard saranno verificati con riferendosi agli indicatori elaborati dal Servizio nazionale per la qualità dell’istruzione istituito presso il Centro europeo dell’educazione.

Per le certificazioni relative agli alunni il MPI dovrà emanare un apposito decreto; in ogni caso i nuovi modelli per le certificazioni dovranno contenere riferimenti alle conoscenze, alle competenze alle capacità e ai crediti formativi riconoscibili.

Le singole istituzioni scolastiche potranno definire propri curricoli, ma per evitare una eccessiva variabilità, il decreto stabilisce che essi sono tendenzialmente stabili. L'adozione di nuove scelte culturali o la variazione rispetto ai curricoli esistenti dovrà tener conto delle attese degli studenti e delle famiglie.

Il principio dell’autonomia didattica prevede che l’attività didattica possa essere programmata anche per moduli destinati ad alunni provenienti anche da diversi anni di corso.

Toccherà alle singole scuole definire tra l’altro:

Per ampliare la propria offerta formativa le istituzioni scolastiche potranno stipulare convenzioni e accordi di programma con le regioni e con gli enti locali.

Sarà possibile alle istituzioni scolastiche stipulare accordi fra di loro per sviluppare attività didattiche, di ricerca, sperimentazione, ma anche per migliorare i servizi di amministrazione e contabilità, di acquisto di beni e servizi.

Gli accordi di rete possono prevedere anche lo scambio temporaneo di docenti (in tal caso gli insegnanti che accettano di essere impegnati in tali scambi.

In questi casi gli organici funzionali di istituto potranno comprendere anche posti per funzioni organizzative e di raccordo con gli enti locali, l’IRRSAE competente, il CEDE, la BDP, oppure per il coordinamento delle attività dei "laboratori territoriali".

Le istituzioni scolastiche dovranno adottare un proprio "piano dell'offerta formativa" che dovrà essere comprensivo della carta dei servizi.

Tale piano dovrà essere reso pubblico e distribuito all'atto dell'iscrizione.

Per quanto concerne l’autonomia amministrativa è confermato quanto già previsto nella precedente bozza, e cioè che tutti i provvedimenti relativi alla carriera del personale diventeranno competenza esclusiva delle singole istituzioni scolastiche.

Le delibere ed ogni altro atto delle istituzioni scolastiche saranno immediatamente esecutive e non saranno più soggette a provvedimenti autorizzativi di nessun tipo. Tutti i provvedimenti adottati dalle istituzioni scolastiche diventato definitivi e pertanto non più impugnabili per via gerarchica.