Direzione didattica di Pavone Canavese

(02.04.99)

OR.M.E.
L’ORientamento nella scuola Materna ed Elementare

orme2.JPG (6005 byte)

intervista di Aluisi Tosolini a
GABRIELLA PAPPONI MORELLI
DIRIGENTE del CIRCOLO DIDATTICO DI FOLLONICA
scuola polo nazionale del progetto OR.M.E.

 

Avviato a partire dal 1997, il progetto interdirezionale sull’Orientamento nella scuola materna ed elementare è entrato nel vivo del suo percorso attuativo con il Seminario Nazionale tenutosi a Follonica nel novembre 1998, l’identificazione della scuola Polo di coordinamento Nazionale, l’individuazione di scuole e centri territoriali di coordinamento, l’attivazione di una rete di comunicazione telematica.

Per capire appieno la progettualità e le prospettive del progetto Orme abbiamo intervistato Gabriella Morelli, dirigente del circolo di Follonica (Grosseto), centro polo nazionale di Orme.

 

Innanzitutto, perché ORME?

OR.M.E.: proviamo a metterlo in minuscolo ed avremo orme; una parola di uso comune che evoca segnali di tracce e percorsi. Tracce lasciate e percorsi seguiti; strade e percorsi che si snodano, che hanno una loro continuità e che via via si ampliano e si intrecciano con altri percorsi.
Orme che testimoniano la crescita di bambine e bambini per i quali la comunità predispone offerte educative, nello scenario dell’educazione durante tutto l’arco della vita; scenario che prefigura persone che divengono i soggetti attivi del proprio apprendimento.

 

Da dove prende avvio il progetto Orme?

Già nel 1996 l’OCSE aveva indicato che la scuola dell’infanzia e la scuola primaria sono i segmenti del sistema di istruzione sui quali si fonda la capacità di apprendere ad apprendere ed a orientarsi nella complessità. Il Consiglio d’Europa ha ripreso la questione con forza e gli stati membri hanno avuto indirizzi al proposito.
Nel nostro Paese, da tempo è maturata una cultura dell’orientamento, intesa come processo che inizia con la nascita e non termina mai; processo che deve fornire alle persone la capacità di capire, di acquisire e gestire informazioni, di effettuare scelte, di assumersi responsabilità, di correre dei rischi, di acquisire la cultura del lavoro, di governare con flessibilità il proprio progetto di vita.
Esiste una richiesta di nuove e sempre più aggiornate competenze, una continua necessità di aggiornare il proprio percorso formativo; l’orientamento, da attività diagnostica e informativa assume ora la più propria veste di attività formativa che inizia nella scuola di base.
Molte sono state le esperienze maturate in questi anni; tuttavia la direttiva n 487 del 1997 se ha segnato un punto di arrivo importante, ha segnato anche un punto di partenza dando origine ad una serie di iniziative tese ad introdurre nel nostro Paese un sistema di orientamento che coinvolge tutti i gradi e gli ordini di scuola "sin dalla scuola dell’infanzia", fino all’università.
Il progetto OR.M.E., promosso con la Circolare n. 3288 del 19 dicembre 1997, in partnership fra Scuola Materna ed Elementare, nasce a seguito della citata direttiva n. 487, all’interno di un progetto più ampio che coinvolge tutti gli ordini di scuola e l’università.
L’alleanza fra il Servizio per la Scuola Materna e la Direzione Generale dell’istruzione Elementare aggiunge grande valore al progetto perché si possono valorizzare le risorse e le specificità di due gradi scolastici che negli ultimi anni hanno condotto molte innovazioni. Si tratta di una di quelle azioni concrete con le quali si passa dalla continuità enunciata alla continuità praticata. Tutta l’iniziativa intende rispondere alla richiesta di nuove competenze da parte della società e del mercato del lavoro.

 

Quali gli obiettivi specifici del progetto Orme?

Il progetto si pone come obiettivo specifico la formazione del personale della scuola, che dovrà acquisire nuove competenze professionali sia in ordine agli interventi in classe con le bambine ed i bambini che ai rapporti con i diversi soggetti coinvolti, interni ed esterni alla scuola. Si tratta di formare alla cultura ed alla prassi dell’orientamento il personale dirigente, docente e ed i responsabili amministrativi.
A questo proposito una notazione: negli ultimi tempi si sono attivate diverse iniziative di formazione che hanno visto lavorare insieme dirigenti scolastici e docenti, è abbastanza singolare che in un progetto ad alta valenza didattica siano coinvolti, insieme ai dirigenti ed ai docenti, anche i responsabili amministrativi. Si tratta di un primo messaggio chiaro che individua il personale A.T.A. come elemento del sistema e non come ‘supporto’ al sistema.
Un’altra notazione importante riguarda la modalità di realizzazione e diffusione del progetto: la rete telematica che diviene il mezzo attraverso cui le scuole dialogano sull’orientamento.


Quali sono stati i risultati del Seminario nazionale di Follonica?

Il Gruppo nazionale di Studio ha progettato un percorso che ha preso il via sul territorio con un Seminario nazionale, svoltosi nel periodo 5-7 novembre 1998. a Follonica (GR), sede della scuola polo nazionale.
Il seminario si è svolto in tre sessioni di lavoro, delle quali la prima dedicata a relazioni di fondazione, la seconda all’esposizione di alcune esperienze significative selezionate dal gruppo nazionale, la terza infine ai lavori di gruppo. Vi hanno partecipato staff di rappresentanti di diverse scuole: insegnanti di scuola materna ed elementare, dirigenti scolastici e personale amministrativo.

E quali i prossimi passi?

La prima fase dei lavori coinvolge tre nuclei territoriali corrispondenti alle aree geografiche nord, centro e sud Italia comprendenti ciascuno due Regioni contigue: Piemonte e Lombardia, Toscana e Umbria, Puglia e Molise. Ogni staff delle scuole coinvolte, sta svolgendo una ricerca-azione nella dimensione didattica e organizzativa, nella prospettiva del sistema formativo integrato. Il coordinamento e la supervisione sono affidati a un ispettore della scuola materna ed uno della scuola elementare per ogni regione coinvolta.
Il progetto si avvale della collaborazione dell’ENEA, ente con il quale il MPI ha stipulato un’intesa.
In tempi brevi il progetto si troverà in un’apposita pagina web che è già in stato avanzato di allestimento.
Il progetto prevede quindi la raccolta, la validazione e la diffusione per via telematica delle esperienze maturate in tutto il territorio nazionale. Per il futuro si prevede di allargare e intensificare la rete, in quanto scuole di altre regioni saranno coinvolte, dopo il monitoraggio delle esperienze in atto.
Peraltro, la riforma dei cicli, l’autonomia, i nuovi saperi prefigurano lo sviluppo del progetto secondo coordinate che ne potranno qualificare ulteriormente gli esiti.