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LA BUONA SCUOLA OGGI: Documenti e interventi su  "Piano Renzi" (settembre 2014)

(09.09.2014)

Maragliano, forse qualcosa mi sfugge
di Domenico Sarracino

 

Roberto Maragliano, che ho considerato mio “maestro” negli anni ‘80 in cui ho cominciato ad insegnare e che, tra i pedagogisti, è grande esperto di nuove tecnologie e delle  loro ricadute in campo didattico-educativo, scrive lapidariamente su questo sito:  “E' in atto, ormai da tempo, una trasformazione dei regimi di produzione e riproduzione del sapere, che sta modificando la natura stessa dell'esperire e del conoscere.. Il digitale e la rete non sono la causa ma l'effetto e anche lo specchio di questa mutazione. Qualunque discorso si voglia fare sulla scuola (e sulla sua sorte) non può evitare di ignorare questo dato storico, che mette in forte discussione l'apprendimento e l'insegnamento per come sono intesi e praticati 'scolasticamente'. Ciò spiega perché, secondo me, tanti discorsi che si fanno sull'argomento danno l'impressione di girare a vuoto.”

Sono d’accordo pienamente sul primo periodo – la trasformazione che sta modificando … - ma mi  colpisce la frase che segue: “Il digitale e la rete non sono la causa ma l'effetto e anche lo specchio di questa mutazione.”
Se non ho inteso male, questa sembra capovolgere del tutto una mia modesta convinzione: che siano  la rete e i nuovi mezzi ad avere indotto, sicuramente per una  buona parte, la mutazione nell’esperire e nel conoscere… Io credo che le reti e l’incredibile  potenza delle nuove tecnologie da un lato siano un immenso giacimento di risorse a portata di mano come non mai, dall’altro abbiano in sé una tale capacità di dispersione, destrutturazione ed acriticità da lasciare intravvedere seri rischi nella formazione delle nuove generazioni e della loro capacità di cittadinanza. Da ciò ricavo la necessità di una forte virata negli impianti e nelle pratiche didattico-educative della scuola, nel senso che questa più di prima deve essere lo strumento che aiuti a padroneggiare e soppesare i nuovi mezzi, a considerare fonti ed attendibilità, a valutare, scegliere, collegare e strutturare, e  a costruire pensieri e ragionamenti, interpretazioni e prospettive proprie. Penso questo, ma forse mi manca qualcosa… Circa, poi, l’impressione che si giri a vuoto, su questo, ma anche sugli altri argomenti ad esso connessi, mi pare considerazione  condivisibile.

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