Le mappe concettuali cicliche:
si
apre un'affascinante discussione
teorica
– di Marco Guastavigna
Consiglio un’attenta lettura di “Concept
Maps: A Theoretical Note on Concepts and the Need for Cyclic Concept Maps”
di Safayeni, Derbentseva, Canas a tutti e in particolare a due categorie di possibili utenti delle mappe
concettuali, ovvero gli “integrati”
(coloro che ne sono assolutamente entusiasti) e gli “apocalittici” (coloro che le avversano, per vari e degnissimi
motivi, che non abbiamo qui modo di riprendere.
È molto importante che
sia proprio il gruppo di studiosi e ricercatori che ha realizzato il software Cmap
Tools, strumento di implementazione delle rappresentazioni della conoscenza
pensate dal prof. Joseph
Novak e che promuove il “Primo
congresso internazionale sulle mappe concettuali” ad aprire un dibattito
che mette in discussione alcuni elementi fondanti della teoria di riferimento e
a proporre una prima soluzione. Le mappe concettuali vengono presentate come un
impianto teorico e una pratica didattica non chiusi e totalizzanti, ma
consapevolmente aperti alla problematizzazione critica.
In questa sede mi limiterò per altro a una rapida sintesi/recensione dell’articolo, fortemente teorico, ma corredato di esempi chiarificatori, riproponendone i punti mio giudizio più rilevanti.
Il problema di fondo posto dagli autori è questo: le mappe concettuali così come sono state concepite e divulgate possono essere efficacemente utilizzate come forma di rappresentazione di un dominio di conoscenza quando esso abbia certe caratteristiche; ci sono cioè campi di conoscenza per cui le attuali nozioni di concetto, di categoria, di relazione e di etichetta della relazione stessa non appaiono del tutto adatte a cogliere la complessità delle interconnessioni tra i nodi: le proposizioni “monodirezionali”, in particolare, non appaiono essere funzionali a rappresentare qualsiasi tipo di relazione tra nodi.
L’articolo distingue infatti tra relazioni statiche (insieme per elenca cui inclusione, coappartenenza, intersezione) e relazioni dinamiche (causalità e correlazione/probabilità), queste ultime interessanti concetti appartenenti a domini di conoscenza diversi.
Le relazioni statiche sono tipiche delle mappe concettuali di tipo categorico o assoluto, adatte a definire campi di conoscenza in cui i concetti siano spiegabili per definizione, descrizione o analogia.
Le relazioni dinamiche sono tipiche delle rappresentazioni logiche a carattere ciclico, in cui ciascun concetto è influenzato dai possibili cambiamenti di stato di quello precedente ed influenza i cambiamenti di quello successivo. Gli autori giudicano necessaria una formalizzazione di queste nuove rappresentazioni, per le quali propongono anche un nome, Mappe Concettuali Cicliche. In esempio propongo una mappa sul rapporto tra esperienza, apprendimento e curiosità- intesa quest'ultima come "desiderio di sapere-cose-nuove": la formulazione delle etichette delle relazioni ha lo scopo di far comprendere la correlazione diretta tra la crescita o la diminuzione di ciascuno dei tre concetti con quelle degli altri due.
Interessante è anche questo altro esempio, che riporto integralmente dal testo originale, che rappresenta la formula Forza = Massa * Accelerazione e in cui le etichette relazionali esplicitano pertanto il cambiamento nello stesso verso o nel verso opposto, a seconda del rapporto tra i vari concetti.
L'articolo afferma e argomente che le mappe concettuali cicliche possano aggiungere alla conoscenza veicolata dalle mappe concettuali tradizionali due tipi di informazione molto importanti:
Le mappe concettuali cicliche possono essere indipendenti, quando rappresentano sistemi dinamici a se stanti, sottoinsiemi di mappe concettuali ibridate, parte delle quali è tracciata in modo tradizionale, e infine visualizzate in modo espanso o contratto, come negli esempi successivi, che di nuovo riportano gli originali.
Mappa
concettuale ciclica indipendente
Mappa concettuale ciclica
espansa
Mappa concettuale ciclica
contratta
La discussione è aperta!