Direzione didattica di Pavone Canavese

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Il Castello di Ivrea
Il Castello di Ivrea - La Serra sullo sfondo

sullo sfondo La Serra, la collina morenica più lunga d'Europa

 

La gestione delle visite del Castello è affidata all'Associazione volontaria "Castello di Ivrea" che ne garantisce l'accesso  nei giorni di sabato (orario 15/18) e domenica (10-12 e 15-18) dal 1 maggio al 31 ottobre.
Le scolaresche possono visitarlo anche in altri giorni e altri periodi dell'anno prenotando ai numeri telefonici 0125/44415 oppure 0125/51130
Costo della visita: 3000 lire.

 

Chi sale per le vie della Città vecchia ad Ivrea, superata la piazza del Duomo, entra nella piazza alberata dove, imponente, si erge la struttura del Castello del Conte Verde.

Le torri e le mura possenti del maniero lasciano nel visitatore notevole impressione.

La costruzione del Castello di Yporegia (Ivrea), voluta da Amedeo VI di Savoia come baluardo contro le invasioni dal nord attraverso la Val d'Aosta e come simbolo del potere sulle popolazioni del Canavese, inizia nel 1358 e viene ultimata tra il 1393 e il 1395.

Il Castello di Ivrea sarà fortezza, residenza dei Signori di Savoia, carcere di Stato e poi carcere comune.

L'aspetto architettonico ha similitudine con la Bastiglia poichè il Conte Verde era cognato di quel Carlo V (entrambi avevano sposato due sorelle Bourbon). La costruzione del maniero era iniziata sotto il regno di Carlo V per cui si ritiene che il Conte Verde si avvalesse dei suggerimenti di architetti parigini. Il fossato intorno al Castello venne fatto costruire dal 1384 al 1387 a protezione dell'ingresso.

Il Castello venne adibito a carcere nel 1750 e mantenne questa funzione sino al 1970.

 

Il castello come era La poderosa mole aveva agli angoli 4 torri cilindriche, le più imperiose ed elevate nell'antico Piemonte.La Torre Mastra, usata come polveriera, è mozzata per il fulmine che, nel 1676, la fece esplodere causando molte vittime (pare 280) e la distruzione di 187 case.

Le torri sono alte mt.34 e spesse mt. 0,80 (con sezioni che vanno dai mt. 9,50 a mt. 7,05) e sono costruite a tronco di cono contro il quale piombavano gli oggetti gettati dall'alto dai dofensori ed indirizzati dalla scarpata verso gli assedianti.

Sulla facciata si possono notare le caditoie attraverso le quali venivano buttati sul nemico liquido bollente o pietre.
I merli, mancanti su questa facciata ma visibili sulle altre, sono a forma di coda di rondine "merli ghibellini" attestanti la fedeltà all'imperatore) mentre quelli a forma di rettangolo "merli guelfi" attestavano la fedeltà al Papa.

Carcere

Da documenti del 1814 risultavano essere un totale di 28 camere: 5 sono celle per 4 persone, ognuna cons ervizio. La particolarità delle porte delle celle era di avere soltanmto uno spioncino per il controllo dei prigionieri ma non uno sportello passavivande in quanto non c'era la possibilità di comunicazione con l'esterno.

Tra il 1822 e il 1831 il Castello può ospitare 150 detenuti con una media annua che varia da 95 a 71 persone.

L'ospitalità era molto austera: minestra, pane e acqua e per giaciglio la paglia.


Il castello di Ivrea

Interno del Castello

Delle primitive strutture restano sulle facciate le eleganti finestre gotiche in pietra ed elementi decorativi che confermano l'utilizzo del maniero come residenza signorile oltre che come fortezza.
Alcune finestre presentano ai lati due scudi con la croce sabauda.
Significativi, a dimostrazione dei tre piani invece dei successivi quattro, i resti di due archi ogivali in cotto decorato con croci greche (1^ e 2^ piano) e con croci dei Cavalieri di Malta (piano terreno).

I soffitti

Il Castello era dotato di soffitti il legno a cassettoni. Travi di questi soffitti esistono tuttora nei solai e nella parte più danneggiata.
Si presume che buona parte siano stati demoliti quando il castello venne adibito a carcere o forse danneggiati durante l'assedio dei Francesi (1641).

Nel cortile si notano tuttora