Direzione didattica di Pavone Canavese

Conchiglie

piccole riflessioni nel mare della psicologia
a cura di Daniela Bardelli

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Quando si entra in prima elementare...

Si ricomincia…

Siamo di nuovo a settembre e con la fine delle vacanze si comincia a pensare alla ripresa delle attività scolastiche. Per qualche alunno, il mese di settembre 2001 segnerà una tappa molto importante della propria vita: l’inizio delle scuole elementari e quindi della propria carriera formativa.
E proprio questo evento, apparentemente tanto naturale quanto "indolore", è una delle tappe fondamentali del ciclo vitale della famiglia, ossia del suo divenire, del suo crescere in quanto sistema relazionale. Le tappe del ciclo vitale (Haley) sono sei:

  1. formazione della coppia
  2. nascita dei figli
  3. ingresso dei figli nella scuola
  4. adolescenza dei figli
  5. uscita dei figli da casa (fase dello svincolo)
  6. invecchiamento (fase del nido vuoto)

e il superamento di ogni fase è necessario per il passaggio a quella successiva. I momenti di passaggio tra una fase e l’altra, punti nodali, sono fondamentali e spesso si creano problematiche, riconducibili a questi passaggi, che si rivelano "naturalmente" superabili.

Haley inserisce l’inizio della scolarizzazione tra quegli eventi che generalmente vengono considerati motivo di grande cambiamento e di crescita proprio perché l’ingresso dei figli nel mondo della scuola rappresenta il primo vero confronto esterno della nuova famiglia con la società e può essere considerato, e vissuto, anche come un giudizio, un banco di prova delle decisioni, delle scelte maturate dalla coppia genitoriale in materia di educazione e crescita della prole.

Il triangolo che si viene a formare                                        

genitori
figlio scuola

è circondato da molti elementi che influiscono sulle loro relazioni interne e su come vengono vissute e che fanno si che il triangolo abbia molti più lati…

Tra questi, sottolineiamo l’importanza delle rispettive famiglie di origine, delle aspettative, dei timori, delle speranze, dei dubbi dei genitori, delle loro amicizie, delle rispettive attività professionali, delle esperienze maturate in precedenza, delle differenti concezioni riguardo il sistema scolastico, degli ideali e degli stili educativi, delle relazioni e dinamiche familiari, degli affetti...

Il primo giorno di scuola si siede nel banco tutta la famiglia, e spesso il bambino lo percepisce.

L’inizio della scolarizzazione è un momento importante anche perché, di fronte al confronto con l’ambiente esterno, la famiglia può reagire in differenti modi, chiudendosi e alleandosi al proprio interno, dividendosi e addossandosi le eventuali "colpe" ("tuo figlio…"), sottovalutando i segnali che provengono dall’esterno…

Non dimentichiamo poi che l’inizio della scuola è carico di vissuti da parte del bambino stesso che potrà, a volte, manifestare anomalie del comportamento (iper-attività, svogliatezza, ribellione…), piccole regressioni (linguaggio da "bambino piccolo", pipì a letto, richiesta di maggiore presenza dei genitori…) e ciò può, a sua volta, generare piccoli conflitti tra i genitori sull’educazione del figlio e sul loro rapporto con la scuola.

Credo che uno degli obiettivi della scuola possa essere quello di rendere ogni bambino il più possibile autonomo, responsabile ed equilibrato, in grado di dare e ricevere secondo le proprie personali possibilità, e tutto ciò è raggiungibile solo attraverso una buona sinergia, una costruttiva collaborazione tra scuola e famiglia, tra due sistemi che permettano al bambino di

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