Direzione didattica di Pavone Canavese

(15.01.09)

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Ed ora, referendum!
di Libero Tassella

“I poveri gonzi” siamo sempre noi, noi i fessacchiotti, direbbe il principe Totò; noi a dover pagare sempre e comunque: sulla riduzione del potere d’acquisto dei nostri salari, sulla stabilità del nostro posto di lavoro, noi a subire giorno dopo giorno una mortificazione lavorativa , umana, esistenziale, noi considerati quasi dei non lavoratori, dei fannulloni, dei mangiapane a tradimento, ci hanno fatto percepire come troppi ed inutili, così ci hanno descritti i ministri della Repubblica Gelmini, Tremonti, Brunetta, così ci hanno rappresentato nei teatrini televisivi.
Noi le vittime di campagne di stampa denigratorie tollerate dalle stesse OOSS della scuola le medesime che dovrebbero rappresentarci e tutelare la nostra immagine con l’ARAN nei contratti, con il Governo, il Ministro e i Ministri, il Parlamento, i Partiti, la società civile, la Stampa e le TV.
Eppure questa volta i sindacalisti non possono rinfacciarci niente, noi la nostra parte l’abbiamo fatta per intero, abbiamo scioperato e protestato in massa il 30 ottobre e siamo accorsi in un milione a Roma a manifestare contro i tagli e in difesa della scuola pubblica statale, abbiamo chiesto, quasi imposto ai capi dei sindacati di scioperare unitariamente e loro, solo dopo poche ore, si erano già divisi sull’accordo sul pubblico impiego.
Tirate le somme di quest’autunno, i sindacati della scuola devono registrare precise responsabilità politiche; che tutti noi, soprattutto se iscritti e militanti, dovremmo contestare apertamente ed aspramente sia ai dirigenti nazionali sia a quelli locali, cioè ai responsabili diretti delle politiche sindacali di questi ultimi mesi.
Le OO SS concertative, l’11 dicembre 2008 a Palazzo Chigi "in casa Letta" sono state con la coppola in mano e si sono accontentate di un piatto di lenticchie, sbandierando tutte postume vittorie, ora esse per noi hanno perso, proprio per i comportamenti avuti durante e per le dichiarazioni fatte dopo l’incontro, larghe quote di credibilità politica.
L’11 dicembre 2008 con il citato accordo, i sindacati concertativi hanno svenduto il più grande sciopero con una categoria ancora in mobilitazione e hanno confermato tale svendita la settimana dopo, sottoscrivendo (CISL, UIL, SNALS, FGU ex Gilda), con la sola eccezione della Flc-CGIL un accordo contrattuale che definire infame è solo un eufemismo. Un contratto bidone che ora è imprescindibile sottoporre con referendum al vaglio della categoria, tanto mal rappresentata al tavolo della concertazione quanto a quello della contrattazione.
Sul precariato poi le OOSS si sono accontentate della promessa del solito tavolo tecnico, che in pratica, significa essersi accontentati di nulla. Sulle spalle dei precari.

 

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