Seminario "Scuola, sito e territorio"
Ivrea - Venerdì 26 marzo 1999

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GRUPPO IPERTESTI - DOCUMENTAZIONE

I COMPONENTI DEL GRUPPO IL LAVORO DEL GRUPPO E LE "RIFLESSIONI " SUGLI IPERTESTI GRIGLIA PER DOCUMENTARE LE ESPERIENZE

I COMPONENTI DEL GRUPPO

DANIELE PONS - MAURO COSTANTINO D.D. PINEROLO 3° pons@piw.it
CATERINA MENNUNI CASALEGNO casaleg@arpnet.it
ELENA SERVENTI D.D. PAVONE elena.billy@eponet.it
ELISABETTA GIOVANNETTI CARIGNANO carignanoelem@cometacom.it
FRANCESCA PARABOSCHI VINOVO DON MILANI fax 011/9620413
LAURA COSTAMAGNA SINIGAGLIA TORINO fax 011/361866
MARGHERITA GROSSO D.D. CAMBIANO PINO TORINESE fax 011/9457126
MARIAGRAZIA BASSO VITTORINO FELTRE feltre@to2000.net
MARINA VALFRE' D.D. PIANEZZA ddpian@tin.it
MARINELLA VALLE - DIEGO IEVA D.D. NOLE ddnole.didattica@icip.com
MARIO GRASSO CALVINO MONCALIERI IV cgdlm@alpcom.it
MARISA STEFANETTO G.RODARI TORRE PELLICE sctorrep@newsoft.it
PATRIZIA STEFANETTO - CHIARA ROCCHI A. FRANK LEINI' laboratorio_afrank@iol.it
ROBERTO FALLETTI A. FRANK LEINI' laboratorio_afrank@iol.it
TERESINA FERRERO PADREGEMELLI (TO) gemelli1@arpnet.it
ANNA ROSA BELLEZZA D.D. NOLE Plesso Mati matielem.didattica@icip.com
ROSA RIGATO PARINI brupiova@tin.it

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IL LAVORO DEL GRUPPO E LE "RIFLESSIONI " SUGLI IPERTESTI

Dall’incontro tra insegnanti con esperienze diverse e operanti in realtà differenti all’esplicitazione «condivisa» di alcune considerazioni relative alle pratiche di costruzioni di ipermedia, in vista della formulazione di una scheda documentativa delle applicazioni ipermediali prodotte

 

Modalità operative del gruppo «Ipertesti / ipermedia: documentazione»

Dopo il primo incontro, avvenuto in occasione del seminario «Scuola sito e territorio», i componenti del gruppo «Ipertesti», partiti con l'intenzione di produrre una scheda riflessivo - documentativa condivisa, in cui raccogliere e illustrare esperienze per favorirne la divulgazione, su invito del coordinatore hanno iniziato a scambiarsi, via telematica, in modo libero, osservazioni, affermazioni, domande sul tema «ipertesti».

Dall’incontro, avvenuto durante il Seminario di Ivrea, è emerso che gli insegnanti appartenenti al gruppo operano in situazioni eterogenee, più o meno fortunate dal punto di vista delle dotazioni tecnologiche, e che docenti con pluriennali e varie esperienze sul campo si affiancano ad altri alle prime sperimentazioni; inoltre solo alcuni di essi hanno il distacco sul laboratorio, altri hanno un semidistacco (dedicano parte delle ore al laboratorio e parte alla classe di titolarità) mentre altri ancora operano nell’ambito della propria classe - modulo o in interclasse.

La prima fase del lavoro è quindi consistita in una sorta di brainstorming per raccogliere elementi di riflessione da cui partire per svolgere il lavoro successivo.

Il contributo dei componenti del gruppo è stato vario: si sono annotate considerazioni, frutto di certezze acquisite, domande, dubbi su procedure e finalità ultime, esigenze di confronto su questioni metodologiche, bisogni formativi, interrogativi sul come porre attenzione ai processi di apprendimento attivati nel realizzare applicazioni ipermediali.

Ciascuno dei componenti ha avuto facoltà di intervenire con commenti, integrazioni, risposte o quesiti su quanto espresso dagli altri; si è notato che molte affermazioni sottolineavano idee comuni, pur espresse con sfumature diverse; vi è stata la necessità, talvolta, di dover precisare significati attribuiti a termini relativamente «nuovi», il cui impiego si è diffuso contestualmente all’utilizzo delle tecnologie multimediali («ipercartellone» e «mappa delle mappe» ne sono due esempi...).

Un successivo incontro di persona ha permesso di sintetizzare le riflessioni emerse; le discussioni seguenti hanno poi condotto alla formulazione della scheda di documentazione e alla definizione dei criteri da seguire per completare le diverse voci.

 

Orizzonti di riferimento condivisi

Alla fine della prima fase di lavoro, tutti si sono riconosciuti nelle seguenti considerazioni:

* Progettare un ipertesto/ipermedia implica sempre varcare i confini che delimitano le singole discipline

Sia dalle considerazioni di ordine generale, sia analizzando alcuni racconti sintetici di esperienze particolari, già effettuate o in fase di elaborazione, è sempre emerso che l’interdisciplinarità caratterizza la realizzazione di qualunque applicazione ipermediale, indipendentemente dall’idea originaria di partenza, che può essere più o meno legata a un determinato ambito. Questo ha indotto alcune riflessioni a proposito del fatto che ciò può essere di stimolo agli insegnanti per superare essi stessi il limite delle proprie competenze disciplinari, ma è stato anche ribadito che la situazione di lavoro ottimale è quella che viene a crearsi là dove l’intero team dei docenti collabora alla stesura e alla costruzione del progetto: tale condizione consente ovviamente il miglior impiego di tempi ed energie. La collaborazione sottintende la necessità che gli insegnanti coinvolti conoscano le potenzialità offerte dalle tecnologie multimediali impiegate, in termini di possibilità associative fra linguaggi differenti; non è necessaria per tutti, però, la stessa specifica competenza nella gestione dei software usati.

* Progettare ipertesti/ipermedia consente di riflettere sugli scopi della comunicazione, sui diversi linguaggi e, di conseguenza, invita a decentrare il proprio punto di vista.

Una strategia didattica di cui tutti si sono serviti è stata quella di far progettare ai bambini, sulla carta, quanto si pensava di «costruire al computer», verificando poi se il prodotto ipermediale aderiva completamente a quanto pensato inizialmente o se, come spesso è successo nelle esperienze effettuate, le impaginazioni, le convenzioni, i collegamenti stabiliti sulla carta erano mutati.
Far rielaborare e manipolare materiali è risultato uno dei modi per indurre gli allievi ad organizzare le proprie conoscenze ed esperienze, tenendo contemporaneamente conto delle strutture e dei codici con cui comunicarle al lettore. Ora, se la riflessione sull’efficacia comunicativa del codice impiegato ("l'attenzione al lettore") può subentrare in un secondo momento, attraverso un progressivo distacco emotivo dal proprio prodotto, la possibilità di scegliere canali comunicativi non limitati al testo scritto rappresenta una delle ragioni principali del ricorso all’uso della multimedialità: l’accostamento di vari linguaggi si rivela un fattore che permette di scoprire, creare, evidenziare legami tra le conoscenze. Non è di poco conto la gratificazione riscontrata nei bambini quando si trovano capaci di realizzare al computer i loro progetti; il vedere materializzarsi sullo schermo quanto pensato sugli «ipercartelloni» è fonte di continuo stimolo alla ricerca di nuovi saperi, nuove possibilità associative, nuove riflessioni su quanto si è appreso. La velocità e la relativa facilità con cui si possono «provare» nuove soluzioni, non solo di tipo contenutistico, ma anche formali, è l’elemento che causa, nel bene e, talvolta, nel male, il discostarsi dal progetto cartaceo e offre continui pretesti per ripensamenti e verifiche.

* Realizzare un ipermedia permette quindi ai bambini e agli insegnanti di riflettere sui propri e altrui processi cognitivi, offre una possibilità in più di rendersi conto dei «come» e dei «perché» e di essere pertanto consapevoli del proprio percorso di apprendimento/insegnamento.

Alcuni insegnanti appartenenti al gruppo, al momento attuale, non hanno ancora potuto far sperimentare ai bambini la costruzione al computer del loro progetto; sembra significativo ed opportuno notare, a questo punto, che nei loro interventi si sono ritrovate considerazioni espresse anche da chi già impegnato nell'utilizzo degli elaboratori. Il contenuto dell'ipertesto in questi casi ha preso forma di materiale cartaceo organizzato "a mappa", su "ipercartelloni": l'idearne la struttura ha permesso una prima riflessione sulle conoscenze acquisite, sui possibili collegamenti…
Il laboratorio, possibilmente ben attrezzato, risulta condizione necessaria, ma non sufficiente a «fare ipertesti»…

* Progettare ipertesti/ipermedia non comporta un grande cambiamento nel modo di fare scuola, se gli insegnanti sono abituati da sempre a ricercare ed approfondire, a stimolare il dibattito, a usare "strumenti" per far capire…

…oltre ai mezzi tecnologici sono necessarie competenze, idee, motivazioni e disponibilità ad elaborare progetti e percorsi da sperimentare usando metodologie e strumenti d’insegnamento innovativi.

* Un ipermedia progettato e realizzato dai bambini non coincide mai con il progetto iniziale pensato dagli insegnanti (o dai bambini stessi).

Una condizione indispensabile per progettare ipertesti/ipermedia è quella di pensare itinerari didattici flessibili e pertanto "aperti" a sviluppi imprevisti e inattesi. Fra insegnanti e alunni si può stabilire una forma di reciproca collaborazione che implica, soprattutto da parte dei primi, una notevole disponibilità a modificare la propria mappa dei percorsi da intraprendere per accettare, concordate le tappe fondamentali, quelle proposte dagli allievi.
Nel progetto di alcuni ipertesti si è infatti notato come i docenti avessero contemplato più possibilità di svolgimento dei percorsi didattici; fissati i concetti e i nuclei fondamentali delle conoscenze da acquisire, il progetto prevedeva di poter affrontare i vari argomenti da diversi punti di vista, a seconda di quanto sarebbe emerso in classe, considerando interessi e conoscenze pregresse. Per quanto i progetti fossero aperti a molteplici possibilità di realizzazione, nel lavoro in classe, idee, conoscenze e materiali organizzati passo a passo sui cartelloni e quindi al computer sono sempre stati caratterizzati da elementi di originalità e novità portati dai bambini. Si è quindi constatato che da parte degli insegnanti è necessaria molta attenzione per riuscire a gestire gli itinerari che ne derivano senza imporre agli alunni le proprie mappe mentali e le proprie strategie operative. Diventa fondamentale saper discernere fra quando, quanto e se sono più importanti i «contenuti» disciplinari e quando, quanto e se è invece più opportuno lasciare che i bambini escano da binari più o meno prestabiliti per avventurarsi a cercare con le proprie forze e i propri stili di apprendimento il modo di approfondire, rispondere, soddisfare curiosità e appagare desideri, nati lavorando insieme.

* L’ipermedia è la massima espressione del lavoro di gruppo...

Per lavoro di gruppo si intendono sia le discussioni e le decisioni collettive della classe, sia le attività dei sottogruppi, incaricati di occuparsi di ricerche specifiche e di pensare a una possibile re-invenzione al computer delle conoscenze e dei materiali prodotti.
A proposito del lavoro organizzato in piccoli gruppi, non è necessario ricordare in questo frangente quali vantaggi o quali dinamiche interpersonali possa originare.
Nella costruzione dell’applicazione ipermediale è stata più volte osservata l’importanza dei momenti di confronto collettivo, per stabilire le impostazioni generali da dare al progetto (ipotesi iniziale), per formalizzare i collegamenti ritenuti principali, per definire le convenzioni a cui attenersi (ad esempio, quali icone associare a pulsanti con funzioni ripetitive o analoghe) e per permettere a ogni sottogruppo di presentare ai compagni il lavoro svolto e le proposte su come inserirlo nel progetto globale. E’ nel corso di questi interventi che i percorsi dei sottogruppi diventano davvero «patrimonio comune»: tutti gli alunni hanno diritto di critica, possono esprimere approvazioni o riserve, richieste di maggior chiarezza espositiva, suggerire modifiche, ampliamenti, approfondimenti. In particolare sono questi i momenti in cui vengono scoperti nuovi collegamenti tra un percorso e l’altro: legami secondari e più ramificati rispetto a quelli più evidenti, di carattere generale, esplicitati fin dalle prime fasi del lavoro.
Quando le opinioni sono diverse o contrastanti, anche solo su questioni apparentemente formali, relative all’interfaccia, nasce la difficoltà di conciliare le diverse posizioni e di trovare soluzioni, frutto spesso di elaborate contrattazioni e mediazioni, in cui tutti possano riconoscersi. Nel confronto fra compagni, per ciascun bambino diventa importante acquisire le capacità di sostenere le proprie convinzioni, di trovare ed esporre argomenti a favore delle decisioni che ritiene debbano essere prese e di accettare talvolta di non vederle condivise e realizzate.
Così l’ipermedia, per quanto inizialmente possano talvolta sembrare oggettivi ed impersonali i contenuti da inserirvi, diventa alla fine espressione di una forte «individualità» creata da un gruppo (insegnanti e bambini) che ha vissuto una storia unica, irripetibile e spesso imprevedibile.

* Sarebbe bello,soprattutto per gli autori stessi, che in un ipermedia ci fosse sempre spazio anche per raccontare esperienze individuali, storie personali: creare «angoli» di libera espressione per consentire a tutti di ritrovare un frammento del proprio vissuto.

Dare la possibilità di progettare individualmente una videata, una propria «pagina», da situare in un contesto tematico stabilito insieme, decidendo però liberamente cosa inserirvi e in quale forma (testi, disegni, bottoni che attivano registrazioni, suoni o immagini), è indubbiamente gratificante per tutti i bambini; può diventare un’occasione importante per dare voce a coloro che sono più in difficoltà, che faticano a seguire i percorsi dei compagni o a far valere le proprie idee. Le «videate personali» permettono a tutti di essere a pieno titolo coautori di un percorso multimediale, con pari poteri decisionali e facoltà di espressione; al contempo obbligano ciascun bambino a costruire in prima persona un progetto, seppur minimo.
I pretesti da cui far scaturire le motivazioni per ideare le «pagine personali» sono vari: dalla richiesta di esprimere i propri punti di vista su determinati argomenti, alla libertà concessa, in caso di contrasti forti, di comunicare in qualche forma la non condivisione delle decisioni altrui; possono anche trovare la loro origine fin dalle attività di brainstorming, quando l’intento di far emergere le conoscenze pregresse su determinati argomenti può dar adito a racconti di esperienze vissute, ricordi, fantasie: documentati singolarmente, oltre a favorire la riflessione sull’importanza di conservare una traccia di momenti significativi iniziali vissuti insieme, diventano per ciascuno un riferimento affettivo preciso all’interno di un progetto realizzato collettivamente.

 

Conclusioni e questioni aperte

Le considerazioni precedenti e le riflessioni da esse scaturite hanno costituito una sorta di guida per elaborare la scheda che accompagna gli ipermedia presentati a questo convegno e per documentare, alla luce di quanto espresso, le esperienze vissute dagli insegnanti e dai bambini nella realizzazione dei diversi progetti.

Ovviamente non si ritiene di aver trattato tutti i punti enunciati in modo esaustivo, né di aver esaurito le tematiche relative alle pratiche di costruzione degli ipermedia.

Alcune delle questioni non affrontate, per mancanza di tempo, ma risultate ben presenti come problematiche aperte sono le seguenti:

* la scarsa riutilizzazione da parte di altri (alunni e docenti delle scuole) degli ipermedia prodotti: è stata individuata una spiegazione (non... persuasiva) di questo fatto là dove si è constatato che ogni ipermedia diventa alla fine «espressione di una forte individualità creata da un gruppo»; si è notato come far «navigare» i bambini in prodotti altrui sia normalmente una strategia adottata per far nascere motivazioni e desiderio di diventare autori in prima persona e per iniziare a far comprendere le possibilità operative offerte dai software disponibili; non vi è stata l’occasione, invece, per un confronto più approfondito su esperienze, effettuate da alcuni insegnanti, di «navigazioni» in ipermedia con scopo di studio o di ricerca;

* l’importanza dell’uso delle mappe per esplicitare relazioni, distinguendo tra mappe concettuali, mappe di contenuti, mappe di percorsi...

* la valutazione dei processi di apprendimento: dalle schede di documentazione si potrà rilevare come è stata affrontata nelle diverse situazioni e con quali strumenti. Non vi è stato il tempo per avviare sull’argomento, alquanto complesso, un confronto approfondito fra i componenti del gruppo e per tentare una sistematizzazione delle sperimentazioni effettuate.

Una riflessione su queste tematiche e l’ideazione di un progetto per realizzare un ipermedia «a più mani» fra classi di scuole diverse, potrebbero essere i futuri compiti del gruppo, condivisibili con quanti vorranno entrare a farne parte.

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GRIGLIA PER DOCUMENTARE LE ESPERIENZE

Scheda n.

Direzione Didattica

Indirizzo, tel., fax, e-mail, sito...

Titolo dell'ipertesto/ipermedia

... (con breve sintesi dell'argomento - ciclo scolastico e disciplina di riferimento)

Anno scolastico

...

Soggetti coinvolti

I bambini delle classi... - Insegnanti (disciplina insegnata, competenze specifiche, anche nell'uso delle tecnologie...) -Le collaborazioni esterne (se utilizzate oppure no; se sì quali e per quali fini, attivìtà. .,)...

Progetto o idea o attività di partenza

...

Percorsi, metodologie, attività (principali) sviluppati con le classi - Struttura dell'ipertesto

Attività, visite, ricerche, osservazioni ecc... svolte in classe/laboratorio con i bambini... e gli insegnanti...

(Questa dovrebbe essere una cronaca dettagliata delle attività, dei tempi, dei gruppi di lavoro coinvolti, dei materiali e mezzi, anche tecnologici, impiegati. Un occhio di riguardo meriterebbero anche le metodologie, la costruzione dell'ipercartellone....)

Sarebbe importante esporre chiaramente: la durata dell'esperienza (l'intero anno scolastico, un quadrimestre), le ore settimanali in laboratorio (non credo si possano quantificare le ore dedicate in classe), l'organizzazione della classe nel laboratorio (metà classe con un insegnante, distaccato o no; oppure tutta la classe con l'ins di classe piu' l'ins distaccato, altro...)

In questa cronaca o a parte dovrebbe comparire l'ipercartellone schematizzato (a livello adulto) per comprendere meglio le gerarchie delle "pagine" dell'ipermedia

Materiali collaterali prodotti

Giornalini, libri, films, spettacoli, cartelloni...

Guida all'uso dell'ipertesto/ipermedia

La guida dovrebbe essere un complemento della struttura dell'ipertesto con l'indicazione della funzione dei "pulsanti principali", del significato di alcune icone e delle "operazioni" meno visibili.

Verifica e Valutazione (attuate o ipotizzate)

Difficoltà incontrate...

Strumenti utilizzati per la verifica e la valutazione...

Utilizzo e diffusione dell'ipertesto

Pubblicazione sul Web ( se sì in che forma?)

Creazione di un CD (i destinatari?)

Apertura dei laboratori... mostre scolastiche... spettacoli... fiere... altro...

Ambienti di sviluppo, altri software, hardware utilizzati

Hardware utilizzato... costituzione del laboratorio...

Quale software si è utilizzato per "montare" l'ipermedia ed elaborare testi-immagini-suoni-filmati, dove si possono trovare-acquistare questi software, pregi/difetti, facilità d'uso..., esiste una documentazione sul loro uso elaborata dalla scuola a misura di bambino-insegnante? Esistono repertori su internet? Se sì allegarli.

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