Direzione didattica di Pavone Canavese

I dibattiti di PavoneRisorse

(04.03.2009)

Proverbi di ieri, proverbi di oggi
di Giuliano Corà

“Chi semina vento raccoglie tempesta”, insegnavano i nostri vecchi, ben sapendo come dall’educazione – di una persona o di un popolo, non fa differenza – derivino poi i suoi comportamenti. Così è, per esempio, dei ‘bulli’ che ultimamente sembrano infestare le scuole italiane come se fossero alieni scesi dall’astronave e non, invece, ragazzi comuni, che probabilmente fin da piccoli hanno respirato i venti dell’intolleranza e dell’arroganza. “Le sedi fasciste si chiudono col fuoco/ma coi fascisti dentro se no è troppo poco”, si gridava stolidamente nelle strade negli anni Sessanta e Settanta, quando il furore politico era arrivato a cancellare la percezione dell’umanità. Non è cambiato niente, se non in peggio. Anzi, qualcuno ha ben pensato di fondere i due concetti. Prima ha seminato a larghe manciate il vento della xenofobia – i marocchini tutti ladri, i rumeni tutti maniaci sessuali ed assassini e via razzistizzando – arando bene il terreno affinché il seme penetrasse a fondo e attecchisse. Poi si è detto: appunto, chiudiamogli le sedi col fuoco, come si diceva ai bei tempi. Così la settimana scorsa, del tutto casualmente, è bruciata una discoteca di rumeni. La stampa ha parlato seraficamente di ‘piromani’. Eh sì, m’immagino la scena: “Salve, sono un piromane e stasera mi annoio. Cosa posso bruciare? Il Duomo? La Questura? Una discoteca di rumeni? Ambarabaiciccicoccò/tre scimmiette sul comò … tocca alla discoteca!” Chissà, forse è andata così. O forse no, forse qualcuno sta facendo le sue prove tecniche di linciaggio, e la prossima volta dentro a quella discoteca, o a quella moschea, potrebbe anche esserci qualcuno, e così è la volta che finalmente imparano a stare al mondo e tornano a casa sua. Se succederà, ‘quando’ succederà, sapremo da dove è cominciata, e da che direzione ha cominciato a soffiare il vento. Inorridiremo, piangeremo, grideremo ‘mai più’, ma qualcuno anche, e forse nemmeno troppo segretamente, gioirà. Raccoglieremo la tempesta che avremo seminato, e perfino ci illuderemo stupidamente di essere più ‘sicuri’, e chissà se invece ci renderemo conto che già oggi, con quella discoteca, ha cominciato a bruciare un po’ della nostra anima.

 

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