Direzione didattica di Pavone Canavese

elearning.jpg (17157 byte)

E-Learning: la "scuola" del futuro ?

a cura di Simona Palermo

Apprendimento Collaborativo Supportato dal Computer
(Computer Supported Collaborative Learning, CSCL)
prerequisiti, vantaggi e rischi

L’enfasi sull’approccio costruttivista, che considera l’apprendimento come processo sociale e costruzione attiva della conoscenza attraverso l’interazione tra pari, sta alla base del crescente interesse per le forme di apprendimento collaborativo supportate dalle nuove tecnologie. Una definizione ampia di apprendimento collaborativo è stata fornita da Kaye, della Open University , che parla di "acquisizione da parte degli individui di conoscenze, abilità o atteggiamenti come risultato di un'interazione di gruppo, o, più chiaramente, un apprendimento individuale come risultato di un processo di gruppo".
(
http://dante.bdp.it/iride/polaris/albero/kaye.html )

In questo contesto il processo di apprendimento si trasforma da mero trasferimento di contenuti dal docente al discente in costruzione sociale di nuove conoscenze, ripensando il ruolo di chi apprende in un’ottica di partecipazione fortemente attiva.

A differenza delle situazioni di semplice cooperazione in cui ciascun partecipante opera autonomamente e contribuisce allo svolgimento di un compito comune eseguendone una parte, in un’attività di collaborazione vera e propria i partecipanti lavorano in parallelo allo stesso compito, nello stesso arco di tempo, condividendo le proprie conoscenze e le eventuali difficoltà con gli altri membri del gruppo. Questa metodologia risulta efficacemente applicabile soprattutto in contesti formativi per adulti, ma anche nell’ambito di numerose attività scolastiche e consente di migliorare la qualità del processo d’apprendimento al quale ciascun partecipante aggiunge valore attraverso il proprio contributo.

 

Tuttavia il CSCL deve trovare le condizioni adatte per una sua efficace realizzazione e messa in atto. Innanzitutto esso richiede un adeguato supporto tecnologico con il quale i discenti devono stabilire una buona confidenza di utilizzo. Inoltre la gestione di gruppi che operano in ambiente collaborativo è assai facilitata da un numero di studenti non è troppo elevato. Ancora, il CSCL risulta particolarmente efficace laddove gli studenti sono stimolati da una forte motivazione intrinseca. Infatti, se gli studenti non possiedono un adeguato background di conoscenze in merito agli argomenti trattati, la discussione può dimostrarsi difficoltosa e stentata, pertanto il CSCL trova normalmente un contesto ideale nella formazione rivolta ad adulti motivati, relativamente ad ambiti nei quali essi possiedono conoscenze pregresse e interesse ad approfondirle. Altro aspetto da considerare è la natura degli obiettivi didattici da raggiungere: il CSCL poco si addice a contenuti molto rigidi, fortemente strutturati e "preformati" e trova senz’altro una migliore giustificazione in un contesto in cui l’attenzione è posta su aspetti meta-cognitivi e argomenti "elastici" intorno ai quali costruire insieme nuovi significati ed interpretazioni. A docenti e tutor coinvolti nell’attività è richiesta la capacità di gestire e moderare le interazioni fra i partecipanti e anche una consistente disponibilità di tempo per seguire l’intenso flusso di comunicazione che solitamente ne deriva. Infine in un’analisi di fattibilità occorre anche valutare i costi, generalmente elevati, per l’acquisizione delle risorse necessarie (risorse umane, piattaforme tecnologiche, eventuali aule dedicate, ecc.).

 

L’approccio collaborativo offre allo studente numerosi innegabili vantaggi: primo fra tutti la condivisione dell’esperienza di apprendimento e l’acquisizione di molte informazioni in più di quelle a cui sarebbe in grado di arrivare individualmente; l’ampliamento dei propri orizzonti attraverso la presa di coscienza dell’esistenza di numerosi punti di vista e di diverse interpretazioni di uno stesso argomento; lo sviluppo di abilità meta-cognitive e la riflessione sul proprio processo di apprendimento. Inoltre lo studente rafforza le proprie motivazioni attraverso il senso di appartenenza al gruppo e grazie ai feedback motivanti provenienti dagli altri. Riesce ad evitare il "senso di isolamento" al quale rischierebbe di andare incontro in un corso on-line in autoapprendimento, recuperando così il senso di socialità proprio della lezione in presenza (ad es. può contare sul supporto degli altri in fasi ostiche del lavoro).

D’altro canto questo genere di attività richiede un pesante impegno in termini di tempo e di energie da parte di studenti e docenti che viene accettato di buon grado solo nel caso in cui i partecipanti siano realmente motivati e in grado di apprezzare e valorizzare i vantaggi offerti dal metodo. Il fermento di attività che generalmente si sviluppa in un simile contesto può portare ad un overload comunicativo che confonde il discente e genera frustrazione. La comunicazione può essere ostacolata dalla mancanza di iniziativa da parte di alcuni partecipanti o dalla prevaricazione da parte di altri, con il rischio di incomprensioni e situazioni di conflittualità.

La maggior parte di queste difficoltà possono essere facilmente gestite dall’intervento del docente o dei tutors che hanno il compito di "facilitare" e guidare l’attività. Essi devono tenere sotto controllo il processo d’apprendimento autogestito evitando, tra l’altro, che prenda una strada diversa da quella stabilita da chi ha organizzato l’attività formativa.

torna indietro