Direzione didattica di Pavone Canavese

 

Viaggio in mongolfiera con ....

Sebi Trovato

torna alla rubrica

 

Stranieri nelle nostre scuole.
Sono più di 80 mila


"A stranger is just a friend I do not know yet."

I dati del Ministero della Pubblica Istruzione ci dicono che, in  una classe di oggi,  in qualunque scuola italiana, sono ormai moltissimi gli alunni provenienti da culture diverse (più di 80.000 in Italia nel 1998/99): è quindi ormai tempo di fare il punto della situazione, di parlare insieme di come avviene il loro inserimento e di come ,ormai in tutte le città, le scuole statali stiano diventando sempre più capaci di accogliere, inserire, far dialogare culture differenti, con l'entusiasmo della scoperta dell'altro (per approfondimenti: C.M.205/90, C.M.73/94, D.Demetrio e G. Favaro"Bambini stranieri a scuola").

E' di questi giorni, inoltre, la Circolare Ministeriale che "ci aiuta" mettendoci a disposizione dei fondi.....utilizziamoli al meglio, dunque, perchè Jemimah, (o Jonathan, Lin, o Marie Louise...) arrivati da poco tempo in Italia, trovino un posto accogliente, un mediatore culturale, materiale strutturato apposta per loro, compagni affettuosi, adulti consapevoli della strada da  far percorrere, perchè nel "gioco dell'accoglienza" i bambini, tutti, giocheranno la loro stessa identità (una scheda di sintesi del rapporto sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia è disponibile nel nostro sito).

Quando i bambini immigrati vengono inseriti in una classe, i loro compagni hanno già un "background comune", condividono i giochi e le feste, conoscono le "ricorrenze", mangiano cibi che conoscono, hanno più o meno gli stessi giocattoli, fanno sogni simili, hanno le stesse paure: sono quindi "stranieri" per chi giunge.
Pensiamoci al posto di uno di loro: non ci immobilizza solo il non conoscere la lingua dei nuovi compagni, ci spaventa tutto quello che non sappiamo, dove si va in bagno, quando si mangia e che cosa, come sono gli adulti e che cosa si aspettano da noi, com'è questo paese sconosciuto.
Un bambino  straniero che arriva in Italia  ha necessità di essere accolto con un inserimento "dolce", deve sentirsi atteso, aspettato, deve essere aiutato a capire il ritmo della scuola, a costruirsi nuovi riferimenti spazio-temporali, a  padroneggiare i tempi e gli spazi degli ambienti che frequenta.
L'accoglienza" è un percorso didattico, il primo, che prevede molti interventi  educativi: l'apprendimento della lingua italiana è solo uno degli "interventi" dell'accoglienza, ma  deve sicuramente passare attraverso  altri  momenti imprescindibili che fanno parte dell'inserimento, senza il quale non può avvenire l'apprendimento.

Quali?
Fate un salto al Tredicesimo di Parma

vai al sito del XIII circolo

Clicca sul logo per collegarti al sito WEB del XIII circolo di Parma

Vi presentiamo alcune nostre esperienze, ma aspettiamo anche le vostre, sul modo di accogliere i bambini stranieri che giungono lungo il nostro cammino: cliccate su "Indovina chi viene a mensa?" e "L'intercultura è anche ....mille bolle di sapone".
Stiamo anche strutturando in rete, in collaborazione con altre scuole italiane, un racconto in rete, che viene difficoltosamente tradotto nelle varie lingue del mondo: cercate
"Benvenuti fra noi!"
La nostra idea è di lavorare insieme  a voi per produrre in rete, ma soprattutto in classe con i bambini, uno strumento di facile consultazione  per l'inserimento nel nuovo ambiente,  da cui  tutti gli insegnanti possano "trarre ispirazione" per rendere  più "dolce" questo arrivo, già così problematico per bambini che hanno appena lasciato le loro radici.