Direzione didattica di Pavone Canavese

Scuola maestra di vita

 

08.03.02

Ma che vuol dire, oggi,
essere educatori cristiani ?


Sono cristiano in un mondo  che non ha più fede. Cristiano per formazione e per convinzione, difficilmente amico di Ponzio Pilato, il quale pure lui povero uomo, pensava comunque di agire secondo giustizia lui che doveva comunque assolvere ad un compito difficile: assicurare l'ordine costituito. Che cosa sapeva di Cristo? Nulla , se non che quell'uomo,nel quale non trovava colpa, costituiva comunque un pericolo data l'ostinazione dei sommi sacerdoti contro di lui. Ed allora meglio lasciare che le cose andassero come dovevano andare , eppure compiendo pur sempre una scelta tragica e finale per quell'uomo, anche se all'esterno ha dato l'impressione di non decidere. Oggi, per questo suo lavarsi le mani del sangue di quel giusto, per questa sua tragica decisione, Pilato è ricordato come un uomo vile ,incapace di compiere scelte : è diventato un modo di dire "l'atteggiamento pilatesco" , l'atteggiamento di colui che non prende posizione che non si schiera. Molto spesso la libertà di pensiero  può essere scambiata come "atteggiamento pilatesco". Troppo superficialmente si liquida con quella espressione l'atteggiamento di chi vuol capire, vuole discutere e vuole trovare le ragioni delle posizioni degli altri. Essere laico (compreso l'essere laico dello stato) non ha solo il valore di non essere cristiano o semplicemente cattolico ma anche di non essere integralista; laico, dunque ,sempre... laico rispetto ad ogni dogma. Ricordo Pasquale Salvucci, emerito professore di filosofia, all'Università di Urbino, quando ad uno studente ( si viveva dell'euforia del '68) il quale affermava l'esigenza che il comunismo dovesse essere considerato, per l'uomo impegnato, come una religione rispose(non sono parole testuali perchè sono nella mia debole memoria):" è un gravissimo errore:quando una idea diventa dogma è destinata a finire perchè non riesce ad adattarsi al mutare delle condizioni e dei tempi. Il comunismo è una fase transitoria necessaria per una organizzazione sociale senza classi , in cui prevalga giustizia e libertà...."

Certamente la vita per noi cristiani che intendiamo rimanere fedeli alla fede e alla società civile non è facile. Ricordo su questo le parole del mio maestro, mai dimenticato e del quale parlo spesso, Italo Mancini. Non è stata facile nel passato. Lo storico Henri Morrou (ne parlava I.Mancini nei suoi scritti) ad esempio descriveva così il basso impero:" il basso impero è il primo in data degli stati totalitari di tipo moderno: il sovrano, autoreolato d'un prestigio religioso, è onnipotente. Governa, contornato da una corte di tipo orientale, per mezzo di una burocrazia, militarizzata e gerarchizzata, di straordinaria complessità. Economia pianificata, industria di stato, sindacalismo obbligatorio, caste ereditarie; fiscalità schiacciante, giustizia feroce, e ben inteso polizia segreta: quante volte, nella biografia di Agostino, appare la figura inquietante degli Agentes in rebus, si tratta degli agenti di una Gestapo. Sì è già un mondo di terrore". I cristiani di fronte al terrore politico  hanno avuto un doppio atteggiamento: alcuni sono fuggiti dal mondo, per darsi meglio e del tutto a Dio. Lo stilita è l'espressione più integralista di questa posizione: eremita tutto solo raccolto in cima ad una colonna; altri cercavano invece di arginare il male spendendosi in opere di civiltà e di misericordia

Gesù non ha sicuramente presentato una ideologia politica, di destra o di sinistra, egli è sopra e oltre, per tutti. Eppure il suo messaggio ci spinge ad assumerci responsabilità civili, ma con spirito di servizio, ed è servizio per tutti non solo per le parti, ricordando sempre che la politica, cioè l'impegno nella società e per la società, è una città prestata , quindi provvisoria e della cui gestione occorre rendere il conto.

Questo è come diceva I.Mancini "il cristianesimo della presenza". Questo compito non va inteso in modo integralista ma come servizio libero e spregiudicato. Ancora Mancini :"la paura di questi integristi, che non amano il Vangelo ma le loro organizzazioni, fa sì che mettano l'avere il possesso al posto dell'essere e della gratuità, hanno bisogno del nemico e dell'avversario invece di considerare tutti gli uomini fratelli e bisognosi d'amore; la paura di costoro non deve farci passare all'eccesso opposto, quello dell'abbandono della causa umana. Un buon missionario annuncia, certo, il Vangelo e questo è il suo compito, ma non dimentica l'uomo e i suoi travagli, istituisce scuole, promuove la qualificazione del lavoro, costruisce ospedali e ambulatori, assiste i lebbrosi, diventa il fratello dei poveri.(...) Il Messia può giungere solo quando tutti gli ospiti sono seduti a tavola, la tavola del pane, del lavoro, della pace, dell'ordine, la tavola della buona società civile, cui è dovere di partecipare e consentire.

Essere cristiani oggi in una società che non è più cristiana è ancor più difficile e difficile essere presenti nel senso del Vangelo. Il cristianesimo della presenza ha comunque un'appendice nella mediazione. Il cristiano rispetta le culture  e riconosce la dignità delle ideologie; difende il principio della democrazia, promuovendo il consenso e sostenendo i meccanismi di controllo e di regolazione attraverso il lavoro comune con gli altri con reciproca fiducia e presunzione di buona fede."(I.Mancini, tre follie, Camunia).

Sono convinto della necessità auspicata da Italo Mancini di un cristianesimo della presenza e della mediazione . Lo sono ancor più perchè sono un educatore (anche il dirigente scolastico è titolare della libertà d'insegnamento), ma quali sono i limiti della mia azione ? E' possibile limitare la libertà di pensiero? Il limite non può essere altro che il diritto dell'alunno ad avere una formazione completa e non di parte. La mia vita scolastica è un esempio dell'assurdità delle visioni integraliste di parte. Ho compiuto gli studi magistrali negli anni '60 presso l'unico Istituto Magistrale disponibile vicino alla mia abitazione, un Istituto privato cattolico : Marx era relegato quasi ad un trafiletto del libro di testo di Filosofia. Poi gli studi universitari ad Urbino: Marx era il vangelo , corsi monografici, gli scritti giovanili di Marx, il Capitale...Marx condito in tutte le salse. Comprenderete l'assurdità di una tale concezione dell'Educazione. Sia l'Istituto privato che l'Università sbagliavano perchè entrambe propugnavano una propria visione del mondo, senza possibilità di confronto e di critica...Ed allora proprio nel rispetto dei diritti e della persona del mio alunno , eppure con la consapevolezza di chi è presente nel proprio tempo e vive i problemi di questa società, insegnerò gli opposti, i diversi punti di vista e le diverse posizioni in modo che il mio alunno impari a conoscere, a raffrontare, a discutere per formare una propria coscienza critica. Allora vanno bene le scelte radicali di Socrate, la non violenza di Ghandi, Maometto, Budda ...Va bene Marx e tutti coloro che non la pensavano come lui...ma va bene pure Cristo. Diceva Gabelli" è ridicolo che nelle scuole si debba insegnare chi erano Giove, Marte e Venere, ma non si debba insegnarvi chi era Cristo..." .

Girio Marabini

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