Direzione didattica di Pavone Canavese

Scuola maestra di vita

 

05.09.01

Interazione fra scuola e territorio

 

Siamo ormai all'inizio dell'anno scolastico; nelle scuole fervono i preparativi . Nel riprendere la rubrica "Scuola maestra di vita..." mi pare utile sottolineare un aspetto, uno dei tanti aspetti fondamentali della nostra offerta formativa: è il discorso dell'informazione e dell'informazione proveniente dal territorio.

La necessità posta dall'autonomia circa l'interazione scuola-territorio indica come fondamentale nella prospettiva di una forte cooperazione anche con i genitori, il tema della comunicazione educativa, centrata sulla crescita della persona.
E così l'informazione relativa alla situazione di partenza dell'alunno è essenziale per la definizione degli obiettivi e dei percorsi didattici nel processo educativo, come essenziale è lo scambio di informazioni tra scuola e famiglia.

Fondamentale è poi l'informazione che viene dall'ambiente sociale, culturale ed economico

La scuola è infatti un sistema sociale aperto pertanto non possiamo, nel predisporre l'azione didattica, non tener conto della cultura espressa dal territorio.

E' la cultura che l'ambiente sociale esprime e nella quale l'alunno è immerso.
E' sicuramente interessante capire cosa questa cultura chiede all'alunno: di cosa è ricco tale ambiente e di che cosa è privo.
In che considerazione viene tenuta la scuola e lo studio? Quale importanza viene data al lavoro e al guadagno immediato? Quali sono poi le condizioni socio-economiche, il grado di benessere raggiunto e il divario tra le famiglie, l'incidenza delle famiglie mono-parentali e così via.

Vi sono poi realtà che vivificano l'ambiente, i cosiddetti beni culturali. Sono i beni ambientali: il paesaggio, la natura, l'agglomerato urbano. Sono i beni storici che testimoniano i segni della civiltà e i beni artistici i segni formali in cui l'uomo si è espresso. Non possiamo dimenticare, inoltre, il peso decisivo che l'ambiente ha nello sviluppo asincronico di abilità diverse da quelle prettamente scolastiche. Tutto questo rappresenta per la scuola e per l'insegnante una fonte di informazione importante che ha in sè implicazioni didattiche notevoli.

Tener conto di queste informazioni significa considerare l'alunno in situazione. La scuola deve cioè porsi il problema di trasferire "la problematicità" dell'ambiente e della vita nell'ambiente scolastico, babando bene comunque che quest'ultimo non perda il carattere di intenzionalità pedagogica, conciliando cioè le esigenze e i caratteri dell'ambiente con le esigenze opposte dell'educazione. Si pensi ad esempio agli sforzi compiuti dalla scuola per educare cittadini - orientati ad essere rispettosi dell'ambiente, educati alla cultura della solidarietà, della condivisione, del rispetto della vita - e alle notevoli contraddizioni che l'ambiente sociale invece manifesta: disprezzo per la vita, intolleranza, violenze d'ogni genere. Inoltre i valori economici sono al vertice della gerarchia dei valori umani...

La scuola dunque deve far tesoro delle informazioni che può trarre dal terriotorio non solo per i fini immediati della produttività didattica ma anche e soprattutto per comprendere la società in cui agisce, protesa come dovrebbe essere a migliorare la società per la liberazione delle energie creative dell'uomo. Essa allora, in questo modo, si pone come centro di proposta culturale. Lavorare per la cultura significa senza dubbio lavorare per l'uomo. Si pensi al ruolo vitale che la scuola può assumere in un piccolo centro privo di qualsiasi altro punto di riferimento culturale.

Sono in atto esperienze notevoli di "scuola aperta". Sono progetti semplici e di facile attuazione: è sufficiente offrire agli alunni l'opportunità di utilizzare liberamente i laboratori, la biblioteca della scuola, le attrezzature.

La scuola diventa un luogo amico che non chiede solo prestazioni ma che offre possibilità di incontro e di essere usata in modo informale.
Ecco allora fondata l'esigenza con l'autonomia che la scuola, da luogo chiuso, autoreferenziale, diventi un "luogo pedagogico" aperto. Non è secondario il problema della stessa organizzazione scolastica e della strutturazione dell'ambiente scolastico. Non è solo un problema architettonico ma discende soprattutto dalle relazioni funzionali con l'ambiente fisico e sociale.

L'informazione, dunque, anche in questo caso, è formazione e rappresenta un utile strumento dal punto di vista pedagogico e didattico.

Girio Marabini

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