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SCUOLA OGGI: Documenti e interventi sulla  politica scolastica della XVII legislatura

9.10.2014

Se 140 vi sembran pochi
(a proposito di valutazione...)
di Franca De Anna

 

Chiedo ai lettori la pazienza di sopportare le righe che seguono: sono un estratto di una visita ispettiva (non mia..) in una scuola della mia Regione (le Marche). Ho mantenuto nomi e cognomi senza tener conto della riservatezza, ma se ne capirà il motivo. Trascrivo fedelmente…

 “Il Preside, prof. Mariano Aureli, è uomo pieno di zelo per il buon andamento del Liceo, ed esempio agli altri per la puntuale esattezza nell’adempimento del proprio ufficio, pur essendo ancora nuovo per il Liceo Leopardi, ma per la pratica acquistata nel reggimento delle scuole secondarie e per i pregi dell’indole sua è ritenuto che egli conferirà assai a rilevare l’importanza di questo istituto vincendo le difficoltà e appianando gli screzi che ora esistono in città….
Il prof. Pietro Del Zotto, docente di Storia è padrone della materia che insegna, con amore, vivacità e garbo, con squisitezza di modi nobilmente familiari che gli attrae e gli lega l’attenzione e gli guadagna l’animo dei giovani….
Il prof. Angelo Valernini, docente di filosofia tratta gli argomenti elementarmente sì, ma come tale che è bene entro la scienza con ordine lucidissimo e precisione di linguaggio… mostra di conoscere bene gli intendimenti ed i limiti dell’insegnamento filosofico nei licei. Del resto il suo metodo nell’insegnare e l’ordine nell’esporre sono lodati abbastanza dal fatto che i giovani rispondono alle interrogazioni … con facilità e coerenza e chiarezza
Il dott. Antonio Pizzarello, docente di Fisica e Chimica e con l’incarico di Scienza Naturale, è giovane ed ha buon fondamento di studi e che continua a coltivare con amore le Scienze a lui affidate e le insegna con pari fervore. Non è forse dotato di molta facilità di eloquio, ma in compenso espone anche le parti più difficili di queste scienze con tanta calma e pazienza che anche gli alunni meno intelligenti ne traggono profitto
Il Dott. Andrea Riva docente di Lettere latine e greche riempie, con fedele esattezza e insieme con intelligenza didascalica tutto l’insegnamento tracciato nei programmi…. Il Riva non ha un ingegno di grande levatura e non è propriamente un dotto, ma certo è un egregio insegnante in ogni parte….
Il prof. Filippo Semanni, docente di Lettere italiane, insegna con buona distribuzione della materia, quel che è necessario della storia letteraria … Nella lettura fa confronti giudiziosi degli scrittori fra loro e aggiunge ai classici assegnati dai programmi, alcuni luoghi ben scelti di autori recenti come il Manzoni e il Giusti… Commentando abbonda nelle osservazioni estetiche…. Più che non si fermi nelle analisi della lingua… e della lingua non cura abbastanza le vere proprietà ed il retto uso nel rivedere le composizioni degli alunni…. Da questo lato insomma non è sufficientemente saldo….”

Come si può capire l’ispettore ha seguito ed osservato i docenti durante il loro lavoro in classe e non ha alcun “pudore” nè remore a sottolineare aspetti positivi e carenze.
Si notino anche le osservazioni relative ai diversi stili comunicativi e la specificità della notazione relativa alle carenze strutturali nell’insegnamento di italiano che privilegia l’approccio estetico.... o dell’atteggiamento di costante aggiornamento di conoscenze che caratterizza il giovane docente di Scienze…Notazioni personalizzate, non generiche. Si noti anche la sottolineatura relativa agli aspetti anche “reputazionali” coinvolti nell’esercizio delle funzioni della presidenza…
Insomma è un ispettore che ha guardato da vicino e che ha espresso valutazioni motivate.

Siamo nel Giugno del 1876, la scuola impegnata nell’ispezione è il Liceo Leopardi di Macerata, l’ispettore che redige una lunga e dettagliata relazione (16 pagine rigorosamente manoscritte) è l’illustre collega Giosuè Carducci.   (Si noti come consideri Manzoni e Giusti come “autori più recenti” rispetto a quanto previsto nei programmi)
La relazione è nell’archivio del Liceo, che costituisce una vera e propria miniera di preziosi elementi di “storia reale” del nostro sistema scolastico (e quanti giacimenti vi sono dispersi nei nostri istituti di più antica vita?! La si può reperire in “ΓΥΜΝΆΣΙΟΝ” Storia del Liceo Classico Leopardi di Macerata” di Marina Vitaletti).

Ma l’illustre collega non si limita ad osservare il lavoro dei Docenti in classe.
Ha guardato e valutato anche il contesto (come diremmo oggi). Ancora un poco di pazienza nella lettura..

 “Il liceo Leopardi così come per lo zelo e il merito degli insegnanti, come per l’ingegno e il profitto dei discenti, è a un livello che supera la media dei Licei del Regno . Il concetto che la cittadinanza ha del Liceo è generalmente buono non ostante certo clima di provincia tra invidie e pettegolezzi, (Ma non bisogna dissimulare che difficoltà e avversioni non mancano e che durano guerricciole contro questo istituto eccitate, nutrite e mantenute da rivalità e da interessi personali, secondo ci fu riferito e da ambizioni insoddisfatte di tali che aspiravano a qualche cattedra). … Il governo deve, non diciamo rialzare, ma restituire nella propria luce con il suo franco e vigoroso sostegno il credito del Liceo Leopardi….”.

Nella prima parte della relazione Carducci osserva gli ambienti e le strutture e ne mette in luce tutte le carenze… Il Liceo è stato insediato nell’edificio di un convento e le aule sono sacrificate …

”Pel Ginnasio ed il Liceo non si fece che convenire in scuole le anguste celle dei frati… incapaci di contenere gli alunni anche nel presente numero limitato…. Di più l’umidità che regna in quei locali … è tale che malgrado le diligenti cre dell’egregio professore di Fisica e del suo assistente meccanico, gli oggetti metallici del Gabinetto di fisica vanno continuamente deperendo…
Ecco quindi lo status dei gabinetti scientifici: quello di Fisica possiede appena gli strumenti ed apparecchi necessari ad effettuare esperienze fondamentali… quello di Storia Naturale è formato di pochi esemplari del regno minerale…. La Biblioteca: 364 volumi in tutto compresi 120 fascicoli della Nuova Antologia…”

Carducci fa sapere di avere convocato il Sindaco insieme a due assessori ed all’ingegnere del Comune…per porli di fronte alla situazione…
“ La sussistenza dei lamentati difetti e l’urgenza di provvedere (tanto che il sindaco è dispostissimo per parte sua e lo sembra pure la Giunta municipale, ma si chiede una formale ingiunzione da parte del Ministero, senza la quale sarà difficile che il sindaco riesca a vincere le difficoltà che può opporre la Deputazione Provinciale, cui sta a cuore più che altro il solo vantaggio del convitto e la resistenza che nel Consiglio Comunale può opporre un partito che, o per il modo suo di considerare l’importanza dei vari studi, o per altre mire tende a deprimere l’insegnamento classico in confronto di quello tecnico.)”…. 
Ad una attenta analisi la relazione ispettiva si rivela una miniera di notazioni.
Il lettore, se è interessato potrà sottolinearle seguendo la propria sensibilità.
Mi basta qui rilevare la “modernità” delle descrizioni relative ai rapporti tra Comune e Provincia o alla necessità che rispetto alla rilevanza degli interessi locali sia necessario “l’ingiunzione” del Ministero… E ancora la preoccupazione relativa alle attrezzature e agli ambienti …
Il sistema di istruzione è ovviamente radicalmente mutato in sé e per la funzione sociale riconosciuta, svolta e invocata… Basterebbe pensare al fatto che quando Carducci scriveva la popolazione scolastica rappresentava un’infima parte delle generazioni in età, sopratutto per l’istruzione superiore.
Ma non si sfugge alla sensazione di alcune “permanenze” lungo gli anni che ci separano da quella visita ispettiva e che esse riguardino proprio il lavoro svolto dall’illustre predecessore-.

La relazione del Carducci-ispettore fa sospettare (e speriamo di sbagliare..) che su questo piano (la valutazione del lavoro scolastico) quei 140 anni siano passati senza traccia.
O forse il poeta premio Nobel aveva intuito, già allora, lo schema del regolamento del sistema nazionale di valutazione? E se è così (la capacità di anticipare è dei poeti…) chissà se aveva previsto anche le reazioni “politiche” (ehm…si fa per dire) che accompagnano questa discussione? E che giudizio ne darebbe? (forse che difficoltà e avversioni non mancano e che durano guerricciole)

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