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(13.04.2009)
Adozioni digitali
- di Marco Guastavigna

È appena stato emanato il decreto ministeriale 41/2009 sulle prossime adozioni dei libri scolastici.

L'articolo 2 definisce le caratteristiche tecnologiche dei libri "online", rimandando all'allegato 1 del decreto stesso, che riporta anche i criteri giuridici di cui tener conto nella loro edizione.

Propongo un commento critico molto articolato di ciascuno di questi punti; sono infatti convinto che il gran chiacchiericcio sugli "ebook" sia un'operazione fondamentalmente demagogica, fondata sulla superficialità, sulla scarsa familiarità diffusa nelle scuole tra personale e genitori, su una campagna sensazionalistica dei media, sulla disinvoltura culturale del marketing di settore, e - ahimè! - sull'ingenuità di molti tra gli innovatori a tutti i costi, che - prigionieri delle loro mitologie - non si pongono il problema della sostenibilità e, di conseguenza, della credibilità delle iniziative in campo digitale, spesso non preoccupandosi di riflettere sulle differenti destinazioni e modalità di fruizione di romanzi, riviste e libri di testo.

a. Caratteristiche tecnologiche

Criterio previsto dal decreto Nostro commento Interrogativi
Rendere disponibili i libri di testo on line (sic!) scaricabili nei formati più diffusi nel mercato. Qualora il libro fosse realizzato in un formato “proprietario”, dovrà essere reso disponibile l’apposito software di consultazione La precauzione è tanto condivisibile da sembrare ovvia; sembra indirizzata più ad allertare i potenziali utenti che a vincolare i produttori Perché non si è azzardata un'elencazione dei formati, almeno elementare (PDF, HTML)?
Garantire massima compatibilità di fruizione con tutti i dispositivi hardware più diffusi Idem Non possono essere eluse alcune domande davvero fondamentali1:
- A carico di chi sono i dispositivi: delle famiglie e/o delle scuole?
- Come si pensa di consentire, anche soltanto in prospettiva futura, un uso effettivo di tali dispositivi nelle aule scolastiche, dal punto di vista dell'energia elettrica e della sicurezza; a carico di chi sono le relative spese?
- I dispositivi più diffusi tra gli adolescenti sono notoriamente i telefoni cellulari, che -almeno i  più recenti- hanno batterie ad alta durata e consentono l'accesso in rete e la lettura dei file pdf; come si concilierà questo aspetto con l'attuale divieto del loro utilizzo?
- Davvero si pensa, per altro, che in una stessa classe si possano utilizzare dispositivi diversi, dagli ergonomici ebook reader ad appunto i cellulari, con il loro schermo comunque limitato? Non sarebbe più corretto suggerire una sorta di unificante grembiulino elettronico?
Avvalersi delle possibilità offerte dai supporti multimediali: interattività, collegamenti ipertestuali, animazioni, con uso pertinente di supporti audio, video e di immagini Qui può risiedere il potenziale valore aggiunto, operativo, cognitivo e culturale della dimensione digitale della conoscenza - Sono davvero interattivi solo i materiali multimediali?
- Cosa significa di preciso pertinente?
Inserire un sommario navigabile che permetta il collegamento diretto ai corrispondenti contenuti e prevedere idonei collegamenti ipertestuali per il ritorno all'indice Rendere i rimandi dei sommari richiami potenzialmente attivabili in forma diretta è certamente una condizione essenziale per consentire una fruizione più comoda di un insieme informativo la cui unità visiva sia ridotta alla schermata. Questa ipertestualità costituisce davvero un valore aggiunto o è piuttosto un surrogato?
Prevedere funzionalità di lettura dinamiche: possibilità di inserire nel testo evidenziazioni, segnalibri, annotazioni Si tratta di una caratteristica standard dei file pdf e di molti altri formati. - E il quaderno di appunti? Diventa a sua volta digitale o resta cartaceo, solo caso in cui è possibile utilizzarlo contemporaneamente al dispositivo elettronico, ampiamente e in modo davvero ergonomico?
- E (passaggio ancora più critico) gli eserciziari? Si stampano? E con costi a carico di chi?
Permettere la regolazione della velocità di fruizione di oggetti dinamici, in relazione all’età degli studenti ed alle caratteristiche dell’hardware, senza snaturare le caratteristiche didattiche e le funzionalità del libro elettronico Il riferimento è suggestivo, ma la formulazione è molto ambigua. - Cosa si intende con precisione per caratteristiche didattiche e funzionalità "del libro elettronico"? Questa formulazione sembra sottendere una chiara e netta definizione del relativo concetto e delle sue implicazioni cognitive e pedagogiche, che in realtà nessuno possiede appieno.
- Cosa si intende di preciso per hardware? come si concilia questa prescrizione con il criterio relativo alla compatibilità di fruizione?
- Quale produttore vorrà affrontare i costi prevedibilmente conseguenti a questa condizione, considerato che la gran parte dei prodotti commerciali con caratteristiche analoghe a quelle qui accennate dichiara invece la dotazione hardware minima necessaria?
Poter beneficiare ogni volta che sia necessario di una funzione di aiuto integrata o Guida in linea, di funzionalità di ricerca L'idea che un libro debba avere bisogno di un help in linea è grottesca, mentre la presenza di una funzione di ricerca full-text può essere un valore aggiunto. Siamo certi che si tratti della stessa funzione? O si tratta piuttosto di una cattiva impostazione sintattica, ipotesi confermata dall'asimmetria del criterio che ha come soggetto l'utente e non il libro, come hanno invece tutti gli altri.
Utilizzare le potenzialità offerte dalla rete internet per l’aggiornamento delle informazioni, accesso a dati remoti e altri servizi integrativi Anche in questo caso si tratta di una precauzione così ovvia da sembrare rivolta più ai fruitori che ai produttori. - A carico di chi saranno i costi di connessione?
- Come si garantirà, anche in prospettiva non immediata, l'accesso diretto  ad alta velocità di tutti gli allievi di tutte le classi di tutte le scuole, ad evitare possibili discriminazioni derivanti dall'impossibilità ad usare in modo completo i materiali formativi?

Va rilevato che non vi sono riferimenti al mondo opensource, ai criteri di accessibilità e soprattutto al concetto di usabilità di un'interfaccia.

b. Criteri giuridici

Criterio previsto dal decreto Nostro commento
Fornire tutti gli elementi necessari a identificare i contenuti (nomi degli autori, della creazione del prodotto, fonte e indicazione della natura dei documenti) Giusta indicazione, ma si suppone che questo sia legittimo interesse di tutti gli autori e di tutti gli editori.
Rispettare la normativa vigente in materia di diritto d’autore sia per i testi a stampa che per quelli in versione mista oppure on line scaricabili da internet Sembra curioso raccomandare all'esquimese di procurarsi il ghiaccio, dal momento che gli editori vivono del diritto d'autore. Curioso non vi siano riferimenti relativi alle Creative commons licenses e all'open content.
Prevedere che le scuole possano utilizzare i programmi digitali a titolo collettivo per uso pedagogico e non commerciale, in base alle convenzioni pattuite con le case editrici L'idea è interessante; resta da precisare a quali programmi ci si stia riferendo e che cosa si intenda per convenzioni e da chi saranno stipulate.
Essere conformi alle norme vigenti sul trattamento dei dati personali, ai sensi del D.Lvo n. 196/2003.
Nessuna obiezione in merito; a proposito di tutele, a carico di chi sarà - economicamente e professionalmente - l'impegno relativo alla tutela dei minori da contenuti indesiderati nel corso della navigazione?

Note

1 Se ciascun allievo della scuola italiana non disporrà - a casa e a scuola - di un  dispositivo (efficace) di fruizione dei libri digitali a titolo esclusivo, la soluzione potrà essere  in molti casi lo scaricamento e la stampa dei materiali. Non vi è nessuna indagine seria sulla previsione di costi di un'operazione di questo genere, nonostante sia pressoché certo che sarà necessario farlo per molti  eserciziari. Non vorremmo che alla fine della filiera ci fossero allievi con in mani fascicoli pinzati o rilegati, ovvero brutti libri di carta, magari pagati più del loro valore effettivo, se non addirittura della aborrita stampa editoriale. Senza contare che non vi sono centri attrezzati alla stampa di centinaia e centinaia di fascicoli tutti negli stessi periodi dell'anno, per non parlare dell'ingombro e del trasporto dei fascicoli anche di una sola classe. Per di più, se davvero - come alcuni sostengono - la fruizione digitale comporta vantaggi operativi e cognitivi assoluti, a prescindere dai contesti, dai campi di conoscenza e perfino dal grado di familiarizzazione dei soggetti coinvolti - insegnanti compresi - la diffusione massiccia dei dispositivi è una condizione determinante perché tutti possano potenziare i propri apprendimenti senza che si creino situazioni di privilegio o di discriminazione.

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