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(15.06.2002)
Bambini e ragazzi in rete 
- di Marco Guastavigna

Il 29 maggio 2002, in occasione del convegno "Chi ha paura della rete? Per un uso consapevole di Internet", è stata presentata la ricerca di Nielsen//NetRatings "Il "viaggio" del bambino in Rete: itinerari, esperienze, attese. La prima analisi europea sui comportamenti dei bambini nel web".

Si tratta di un documento interessante, da analizzarsi insieme a un'analoga ricerca condotta dall'Istat, su cui ho anche scritto un rapido commento per "Insegnare", la rivista del CIDI, per fondare le  nostre attività con gli allievi su prospettive meno "impressionistiche".

Invito quindi i lettori a farlo, limitandomi qui a indicarne alcuni punti salienti:
- la ricerca riguarda un campione di 4.800 bambini e ragazzi dai 2 ai 13 anni italiani, francesi, tedeschi e britannici. il cui comportamento è stato osservato mediante un software installato sul computer di casa nel periodo gennaio-marzo 2002;
- le proiezioni statistiche indicano che sia potenzialmente connesso alla rete con un collegamento familiare  il 35% dei bambini e dei ragazzi italiani, contro il 25% di quelli francesi, il 54% di quelli tedeschi e il 56% dei britannici;
- nel periodo di osservazioni avrebbe effettivamente navigato in modo attivo il 14% degli italiani, il 9% dei francesi, il 20% dei tedeschi e il 29% dei britannici;
- in tutti i paesi c'è stata una crescita abbastanza significativa tra aprile 2001 e  marzo 2002 dei piccoli navigatori;
- le differenze di genere tra i bambini e i ragazzi italiani navigatori sono molto meno accentuate a favore dei maschi in confronto alla popolazione adulta che frequenta Internet;
- la maggior parte delle ore di navigazione avviene nelle ore della prima serata e il sabato e la domenica;
- è una navigazione prevalentemente assistita da adulti o fratelli più grandi nel caso dei bambini della scuola elementare, che concepiscono la navigazione come gioco;
-  è una navigazione prevalentemente non assistita grandi nel caso dei ragazzi  della scuola media, che concepiscono la navigazione anche come finalizzata allo studio;
- più in generale c'è una ampia crescita della presenza online in corrispondenza della scuola media; i ragazzi di questa fascia percepiscono Internet come un mezzo già familiare e hanno competenze spesso pari o superiori a quelle dei genitori.