Direzione didattica di Pavone Canavese |
(13.03.2007) - Una nuova fase della formazione - di Marco Guastavigna
La prospettiva di fondo è in primo luogo quella della formazione permanente: FOR è destinata a coloro che intendono partecipare ad iniziative di formazione relative all'uso delle Tic a scuola per ragioni di crescita culturale, si sono resi conto che ciò non può avvenire una volta per tutte, sulla base di alfabetizzazioni più o meno addestrative, e sono quindi alla ricerca di una problematizzazione e di un confronto duraturi nel tempo.
La proposta, che abbiamo avuto modo di vedere nella versione di sviluppo, contiene però anche un altro valore aggiunto, per lo meno tendenziale, attribuendo a coloro che sceglieranno di partecipare un ruolo immediatamente e fortemente attivo.
Oltre alla possibilità di "studiare" (da intendersi come occasione di esplorare, selezionare, schedare, valutare criticamente, organizzare per poter consultare quando serve - non certo come "imparare per riferire") e di partecipare a gruppi di discussione, modalità di lavoro ormai consolidate sulle piattaforme di apprendimento a distanza, infatti, FOR offrirà anche l'iscrizione a gruppi di lavoro, in cui produrre in prima persona materiali, percorsi, ipotesi.
L'idea di fondo è infatti la
possibilità data a ciascun iscritto, che avrà a disposizione tutto il
patrimonio formativo di Indire, di raccogliere materiali e risorse didattiche in
un suo spazio culturale, insieme ai suoi percorsi di formazione Puntoedu. Potrà
così partecipare alle attività collaborative e proporre nuove tematiche di
discussione e nuovi percorsi; potrà condividere strumenti, proposte e idee, per
confrontarsi "con altri contesti e altre e esperienze professionali ed entrare a
far parte di un ambiente di formazione tra pari dove sviluppare expertise e
buone pratiche".
Siamo con molta
evidenza di fronte ad una nuova
fase della formazione all'uso didattico
delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione:
- sono chiare l'assoluta centralità e la ricorsività della riflessione pedagogica;
- viene quindi abbandonata definitivamente l'idea che il "fuoco" della formazione siano le tecnologie in quanto tali, come per altro la nuova edizione di Fortic aveva già sottolineato;
- si rinuncia alla (vana)
rincorsa alla "novità" tecnologica fine a se stessa, modalità di rapporto con
l'universo digitale cara non solo al mercato, ma anche ha chi ha interesse a
creare nei colleghi una sorta di dipendenza dalle proprie
(pseudo)competenze di "manovra" dei software o delle
pagine internet;
- si assume piuttosto che nelle scuole e nel profilo professionale docente siano maturati aspetti e connotazioni "strutturali", in grado di dare vita a circoii virtuosi e che ciò costituisca la vera linfa e l'autentica motivazione del "long life learning".
Ci paiono scommesse formative e culturali molto interessanti e quindi invitiamo i colleghi a partecipare.
Questo articolo è pubblicato sotto Licenza Creative Commons.