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(14.05.2002)
Il navigatore-lettore. E i suoi diritti – di Marco Guastavigna

Da tempo sostengo che il valore formativo di Internet è assai di più che l'apprendimento delle manovre per “navigare”. Innanzitutto la rete è un territorio culturale immenso, sulla “porta di scuola”, su cui compiere ricerche il cui valore si misura sulla base della quantità e della qualità del materiale trovato e su come esso viene organizzato, non certo sulle operazioni necessarie al suo reperimento. Consideriamo poi che chi “naviga” fa i conti con una struttura comunicativa costantemente iper-testuale, dove la reticolarità informativa è non solo matrice esplicitata, ma anche strumento costante e pertanto fondante e condizionante la “lettura”. Insomma, le "competenze di connessione" tra i nodi della rete diventano essenziali per poter fino in fondo elaborare sul piano cognitivo le potenzialità di ogni insieme informativo iper-testuale, e quindi a maggior ragione di Internet: la possibilità di moltiplicare i percorsi di lettura e le prospettive in modo ben più ampio e ricco di quanto offerto dalle tecnologie tradizionali, i libri.  Ogni “navigatore-lettore” si cimenta per contro con una situazione comunicativa davvero complessa: deve usare consapevolmente una strategia di comprensione, di definizione e di verifica della rotta costruita, stabilmente basata sulle proprie capacità associative  e deduttive. Insomma, la” navigazione-lettura" asseconda le esigenze di trasversalità, fluidità e mobilità tipiche dell'attuale modo di impostare la costruzione delle conoscenze,  ma, per essere davvero efficace, prevede da parte del “navigatore-lettore” procedure di analisi, valutazione, convalida, non solo delle unità informative via via conseguite, ma anche delle strutture "paratestuali"  progressivamente generate. Il “lettore iper-testuale” - il lettore di Internet – apprezza così l’euristica della scoperta,  ma ha per altro costantemente a suo carico la ricostruzione dell'insieme, cioè dei sensi e dei significati delle connessioni innescate. Insomma, deve diventare un lettore quanto mai consapevole.

Detto questo, mi piace parafrasare Pennac e quindi proporre un elenco dei diritti imprescindibili del “lettore-navigatore” : 

1.      Il diritto di controllare totalmente ogni accesso a ogni pagina di ogni sito

2.      Il diritto di saltare le pagine di benvenuto di ogni sito

3.      Il diritto di non finire pagine che ritiene troppo lunghe

4.      Il diritto di ritrovare attivi gli indirizzi che giudica interessanti

5.      Il diritto di arrivare a un’informazione senza dover passare ogni volta dalla Home Page  di un sito

6.      Il diritto di sapere sempre dove è, da dove è arrivato e dove può andare

7.      Il diritto di leggere con qualsiasi infrastruttura di connessione

8.      Il diritto di non caricare obbligatoriamente le immagini  per dare senso e significato a una pagina

9.      Il diritto di disporre di pagine leggibili in modo pienamente significativo anche dai dispositivi di sintesi vocale o da “browser parlanti”

10.  Il diritto alla privacy dei propri orientamenti di lettura


PS: la collega Patrizia Vayola è autrice di una sintesi molto efficace relativa al tema
dell'usabilità dei siti delle scuole, che si trova sul sito Bibliolab

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