13.11.1999
Saggi per il "mouse
sinistro"
di Nicky Secchi
Con questo
intervento Nicoletta Secchi (Nicky) inizia la sua collaborazione con pavonerisorse.
Nicky è insegnante elementare presso il circolo didattico di Suzzara ed è
particolarmente interessata all'analisi delle dinamiche emotive, intuitive e
relazionali messe in gioco nelle attività di fruizione e produzione multimediale. Questi
suoi interessi spiegano il motivo per cui i suoi interventi sono brevi saggi-assaggi per
il "mouse sinistro".
In un testo del "lontano" 1968, J Bruner scriveva, riferendosi a quelli che per
lui costituivano i simboli di due diverse modalità di conoscenza: "La mano
destra rappresenta colui che fa, la mano sinistra colui che sogna
.Cercare la
conoscenza con la mano destra è scienza, cercarla con la mano sinistra è arte."
Ordine, razionalità, legalità, contro sentimento, intuizione, illegittimità.
Ripensando a tali suggestive affermazioni, mi viene spontaneo chiedermi in quale settore,
di tale (apparente) dicotomia, si potrebbero collocare le cosiddette attività didattiche
multimediali, di cui tanto si parla oggi
.
Fino a non molti anni fa, nel mondo della scuola (e altrove), aleggiava ancora lo spettro
delle identificazioni "tecnologie = tecnicismo, "computer =
inaridimento-negazione degli aspetti più umani e creativi della persona". Insomma, i
PC erano spesso visti come fredde macchine spersonalizzanti
.
Con lavvento e la diffusione dei computer multimediali e lesplosione
duso dei CD-Rom, è subentrata paradossalmente la preoccupazione contraria: come fa
notare Maragliano, il computer ci seduce, immergendoci in una realtà alternativa,
occupandoci simultaneamente più canali sensoriali, ma soprattutto gratificandoci,
con linebriante e persistente sensazione di essere comunque noi (con la mano
ben salda sul mouse
) a condurre il gioco.
E un potere che il medium televisivo ci concede ben poco: che possiamo fare col
telecomando, al di là dellestremo di uno zapping forsennato?
Lidea di interazione diviene qui un catalizzatore potente: è vero che
qualsiasi mezzo che trasmette informazione genera, in qualche modo, meccanismi interattivi
(per lo meno tra le nuove informazioni e quelle preesistenti in noi), ma in questo caso
linterazione diviene qualcosa di veramente concreto e tangibile
Se poi si passa dal livello di fruizione a quello di costruzione di un ipermedia, o
addirittura alluso di un linguaggio di programmazione (come non pensare ad es. al
caro vecchio Logo di Papert
) si salgono ulteriormente i gradini della scala
dellinterattività e parallelamente cresce a dismisura la gratificazione che ne
deriva.
La macchina diviene veramente, come dice Mc Luhan "estensione del nostro corpo"
ed anche , perché no, della nostra mente: un "utensile" sui generis che espande
al massimo le nostre potenzialità.
Immersione, coinvolgimento, gratificazione, sensazione di potere
.tutto questo
dovrebbe preoccuparci?
Direi proprio di no, se sappiamo giocare danticipo e sfruttare la suggestione del
mezzo a scopi educativi.
Magari facendolo diventare nostro alleato nel processo di rielaborazione delle esperienze,
di strutturazione e ristrutturazione delle conoscenze.
E qui il cerchio sta per chiudersi.
Forse lingresso dei computer nelle aule e nella pratica didattica ci fornisce un
formidabile mezzo per favorire una "stretta di mano" tra
"destra" e "sinistra" intese in senso bruneriano; ci conduce in una
zona di frontiera, da cui possiamo canalizzare londa emotiva, prodotta dal
"magico potere di controllo" del mouse, in una più solida e costruttiva
"motivazione di competenza"; ci permette di trasformare le accattivanti
caratteristiche delle tessiture ipertestuali in strumenti di chiarificazione e
riorganizzazione concettuale.
E ovvio che considerazioni come queste non costituiscono una conclusione del
discorso, ma piuttosto un inizio: linizio di una serie di riflessioni ed
analisi su come tutte queste componenti in gioco possano concretamente
tradursi in strumenti di crescita per i nostri alunni.