27.02.2001
Facciamo zapping fra il icone
...
di Marcello Nan
Una barzelletta su una rivista presentava un bambino che chiedeva
al nonno: "Ma se io non ti facessi tutte queste domande, tu che cosa te ne faresti
di tutte le tue risposte ?"
Il computer in fondo è una macchina creata dalluomo, per luomo
per
elaborare dati, ma soprattutto oggi per trasferire dati, per comunicare, possibilmente di
più e meglio
e su questo credo possiamo trovarci tutti daccordo. I computer,
i Cd e soprattutto INTERNET, che noi lo vogliamo o no, stanno diventando i depositari dei
nostri saperi o comunque i contenitori e i trasmettitori di molte delle nostre risorse
culturali; la scuola non può quindi farne a meno.
Il nostro problema di insegnanti è come portare avanti lo studio
di quelle risorse e la loro rielaborazione in modo sempre più efficace, magari facendo un
uso più appropriato di quegli stessi strumenti di elaborazione elettronica dei dati;
cercare insomma di sfruttare al meglio tutte le risposte che il computer mi può dare, ma
per ottenere questo dobbiamo acquisire padronanza nelluso del computer.
Le mie domande sono :
Il mio convincimento è che spesso evitando un sereno esame delle logiche associazioniste che sono state e stanno dietro alla progettazione di tanti software si salti una fase della storia e questo debito di riflessione si debba prima o poi pagare anche in termini di una corretta progettazione teorica dei nostri lavori al computer .
Il computer gestisce impulsi semplici, i BIT, secondo le funzioni logiche booleane che indirizzano i nostri primi atti davanti al monitor:
Leggere testi di informatica di base è estremamente noioso; è come leggere le istruzioni per luso di un macinino da caffè spesso è più comodo provare. Con i computer questa modalità di apprendimento funziona fino a un certo punto per la complessità delle operazioni da compiere. Prendendo coscienza (termine in verità poco usato dai behaviouristi) senza esaltazioni o demonizzazioni del paradigma associazionista che ha guidato molti progetti dei programmatori si potrebbero a mio avviso "studiare" meglio alcune variabili del rapporto UOMO/MACCHINA, che spesso sottostanno alla progettazione di molti prodotti in commercio. La multimedialità di per sé non ci garantisce un uso qualitativamente appropriato del computer; infatti ci sono supervideogiochi banali e ripetitivi e videogiochi dalla grafica meno raffinata, ma di elevato potere interattivo.