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(16.05.2006)
Contro l'assenteismo  
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di Marco Guastavigna

 

In questi giorni a scuola i ragazzi non discutono tra di loro se non del Moggi-Gate. Perfino il consueto consumo di file mp3 durante l'intervallo mediante i relativi lettori utilizzati a coppie è in secondo piano. Il livello del dibattito non è elevatissimo: qualche giovane tifoso bianconero si ostina a contestare le accuse ed altri appaiono più o meno rassegnati, mentre torinisti, interisti e milanisti per lo più gioiscono. C'è qualche raro rappresentante della "teoria della complessità", che timidamente fa presente che la questione sembra molto ampia e non riducibile all'ambito sportivo in senso stretto e nemmeno a riassegnazioni di titoli, retrocessioni, penalizzazioni, presenze o meno ai mondiali e così via.

Sono convinto che noi insegnanti non possiamo estraniarci dalla discussione.
In primo luogo perché è una delle poche volte in cui giovani riflettono spontaneamente a proposito di una notizia che riempie le prime pagine dei giornali - le altre sono grandissimi avvenimenti internazionali, morti di personaggi molto famosi, delitti orripilanti - e che interessa quindi per definizione il mondo adulto, a loro sempre più estraneo nella sua globalità. In secondo luogo può essere un'occasione per cimentarsi tutti insieme a raccogliere materiali, classificarli, argomentare, capire, mettere in relazione, andare oltre il senso comune ed il gossip, provare ad assumere il punto di vista dell'altro e così via. In terzo luogo (e soprattutto) perché il rapporto con il calcio (lo sport) è per molti una componente fondamentale dell'identità personale e collettiva e della costruzione di significati.

il titolo del volume

Da questo punto di vista quanto sta avvenendo in Argentina è davvero un'interessante coincidenza.
Il Campionato mondiale di Calcio di Germania 2006 si svolgerà con la scuola sudamericana in piena attività e per di più, per via del fuso, molte partite avranno luogo in pieno orario scolastico mattutino. L'interesse del popolo argentino per il calcio è notissimo a livello internazionale: si temeva, insomma, un altissimo assenteismo degli studenti (e forse non solo) durante le partite. Per questa ragione il Ministerio de l'Educación, Ciencia y Tecnología della Repubblica Federale ha dato una sorta di permesso generale alla visione delle partite a scuola. Ciascun governo regionale sta ora decidendo se applicare o meno questa decisione.
Perché l'attività non fosse fine a se stessa, nell'ambito del progetto Escuela y medios è stato prodotto in ogni caso un volume sul rapporto tra mass media e campionato del mondo, che contiene una serie attività di indagine e riflessione proprio sul problema di prospettive, identità, differenze, stereotipi, che possono essere utili anche nel nostro Paese. Per questa ragione ne mettiamo a disposizione una traduzione in italiano.


Licenza Creative Commons
Questo articolo è pubblicato sotto Licenza Creative Commons ed in piena crisi di identità.

Un'altra tappa della irreversibile crisi di identità di un anziano tifoso juventino