Direzione didattica di Pavone Canavese |
(02.01.2008)
Oralità e scrittura -
di
Marco
Guastavigna
Confesso un'insofferenza che sta diventando sempre più profonda e feroce: non sopporto le persone che leggono i loro interventi ai convegni o nei dibattiti - mi porta a questa considerazione l'aver scoperto la disponibilità via Internet dei discorsi di fine anno dei Presidenti della Repubblica.
Patisco soprattutto quando la comunicazione è concettualmente significativa e quindi di una certa profondità, magari perché si occupa di problemi didattici o inerenti la professione e la formazione degli insegnanti. Mi mancano la spontaneità e le esitazioni del parlato autentico, il suo ritmo e la sua prosodia, la sua ridondanza, che mi rendono maggiormente comprensibili e sostenibili i contenuti.
Sono apparentemente più tollerante con le "introduzioni di politica scolastica" - quelle che quando si stampano gli atti aprono anche il volume: mi sembrano sempre più spesso discorsi vaghi e generici, buoni per tutte le stagioni e le coloriture, quasi sempre desiderosi di non inimicarsi nessuno e quindi in genere poco meritevoli di ascolto immediato e inutili ai fini di qualsiasi approfondimento successivo. In questo caso posso perfino capire che l'emittente si centri su se stesso, sulla sua necessità di fare "bella figura", disinteressandosi delle esigenze di comprensione del pubblico, che, per altro, se è smaliziato, si rende conto che l'intervento serve a posizionarsi -all'interno e spesso all'esterno dell'iniziativa in corso- e poco di più e quindi lo ascolta in modo distratto. A stare davvero attenti sono solo coloro che condividono con chi parla i problemi di schieramento e di relazioni e gli eventuali avversari o concorrenti.
Non è detto che tutti i lettori siano d'accordo con me. Magari sto solo diventando sempre meno disponibile alla fatica comportata dall'ascolto di un testo che penso sia più adatto ad un'eventuale lettura diretta da parte mia - ovviamente con il rischio che smetta...
Voglio quindi proporre una sorta di prova.
Qui di seguito ci sono tre podcast che documentano - tra l'altro in un arco di dieci anni - modalità diverse di comunicazione di relatori differenti, tutti accomunati dall'essere chiamati a stimolare il pubblico ad una riflessione e a un dibattito immediati e ad un eventuale approfondimento successivo: ascoltando (magari a campione) i diversi discorsi ciascuno si potrà fare una propria opinione personale e circostanziata.
Contesto | Titolo del podcast |
"Convegno "I fili e i nodi dell'educazione"- Sessioni "Multimedialità e scuola" e "Tecnologie e cittadinanza" - Torino, 1997 | Freinet e le tecnologie della comunicazione |
36° Convegno nazionale del Cidi, Sessione "La complessità di un mestiere importante" - Roma, 2007 | Dell'insegnare e dell'apprendere |
Dibattito del Cidi Torino su scuola e informazione - Torino, 2007 | Scuola, inform/azione, democrazia |
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