(copy)Left à porter
- di
Marco Guastavigna
Scagli il primo bit del 2006 chi non ha mai avuto notizia (se non vi ha
addirittura partecipato, come nel mio caso) di una sequenza di episodi tra
il gustoso e il patetico:
1. preparazione delle proprie slides per una conferenza con grande cura
e spirito etico-cooperativo mediante Open Impress per Linux;
2. presa d'atto che coloro che mettono a disposizione il videoproiettore
nella sala dei lavori non si sono fidati a farlo misurare con le capacità di riconoscimento di
Linux medesimo;
3. amara scoperta che sul PC c'è solo Power Point;
4. estrazione della copia delle slides che proprio solo per precauzione erano
state prodotto anche in quel formato;
5. effettuazione della presentazione in pieno assetto
monopolistico-proprietario, magari con un leggero rossore sulle guance, per
il timore che qualcuno (in genere la massa dell'uditorio, soprattutto quando
il convegno sia sull'Open source, l'open content, il free software, la
profonda cattiveria di quell'uomo dell'anno di
Time diverso da Bono) si sia accorto dei maneggi appena compiuti.