Direzione didattica di Pavone Canavese |
(25.05.2009)
"Sole" digitali
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di
Marco
Guastavigna
Il programma ‘Conchiglia’ per l’anno 2008/2009 non è stato aggiornato e quindi non deve essere utilizzato durante gli esami di Stato: le scuole stanno ricevendo il relativo comunicato dall'INVALSI, che non è stato in grado di tener dietro alle innovazioni introdotte sul piano amministrativo in questi mesi (mesi, hai letto bene).
Per chi non lo sapesse. "Conchiglia" è un software messo a punto dall'Invalsi qualche anno fa allo scopo di semplificare le procedure di gestione dell'esame di Stato che conclude la scuola superiore e di semplificare il monitoraggio dei risultati degli studenti - funzione per cui da quest'anno si passa dalla centralità dell'unità scolastica a quella del singolo studente, come precisato sul sito del ministero
Questo in teoria; nella pratica l'applicazione - realizzata in modo dilettantistico e aggiornata anno dopo anno nel tentativo di tappare le falle oltre che di adeguarsi alle variazioni procedurali - è stata vissuta da molti come un'inutile complicazione, come ricorda anche un articolo della Stampa di oggi. dal quale si capisce che non saranno in molti a rimpiangerla.
Io stesso ci ho avuto a che fare lo scorso anno, in qualità di presidente di commissione. Ho vissuto fin dal primo giorno la ricerca ansiosa di insegnanti "competenti di informatica" da parte degli altri presidenti a fronte della luttuosa notizia che il liceo presso cui operavo usava "Conchiglia", mentre per parte mia ho rischiato la standing ovation quando ho detto che me ne sarei occupato direttamente: i colleghi si sono sentiti sollevati non tanto dall'incombenza del "verbale", quanto da quella del "computer".
Con tutto che ho una certa praticaccia, per i primi due giorni ho davvero sudato freddo di fronte alla farraginosità del software, fino a quando l'ho "smontato" logicamente, mi sono reso conto che utilizzava una serie di modelli di Word tentando di automatizzarne sequenza e elaborazione, oltre che l'interoperabilità dei dati tra l'uno e l'altro passaggio procedurale (inserimento dei dati sugli studenti, insediamento, prove scritte, correzione, prove orali, decisioni della commissione e così via) e l'ho piegato a un uso ragionevole.
Non sto a insistere su alcuni aspetti davvero paradossali:
- la presenza di un "tecnico" durante l'insediamento della commissione per la conclusione delle installazioni, per cui ho dovuto far rilevare che si violava la procedura in termini di riservatezza;
- l'utilizzo di due computer (e di due stampanti) da parte di una commissione (lo stesso per tutte le altre insediate nello stesso edificio), perché la scuola non era stata in grado di utilizzare un modo diverso che quello di installare una copia del programma per ogni classe;
- la conoscenza della password per l'ingresso nell'applicazione da parte di persone diverse da presidente, vicepresidente e segretario delle sottocommissioni;
- la probabile difficoltà procedurale per il prosieguo delle operazioni dopo la fine dei lavori della commissione d'esame legata al fatto che il sottoscritto aveva cambiato le password, in modo da garantire sé e i colleghi.
Preferisco e ritengo più utile infatti chiedermi altro:
- qualcuno si renderà conto finalmente di come la vicenda "Conchiglia" abbia influito negativamente sulla credibilità culturale e istituzionale dell'Invalsi, che ha condotto numerosissimi monitoraggi sullo stato dell'istruzione, a partire da quelle sulle competenze tecnologiche degli insegnanti?
- qualcuno interverrà per accertare per quale motivo non sia stato possibile rendere lo strumento efficiente, efficace ed intuitivo (dilettantismi, contratti capestro e così via)?
-qualcuno si chiederà, insomma, come sia stato possibile sperperare in questo modo denaro pubblico, azione per altro corredata di illustri precedenti, alcuni dei quali sono stati commentati su questa rubrica, o tutto cadrà nel silenzio?
PS: qualcosa è successo...
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