(31.08.2016)
Brischi,
il brusco (col farfallino)
di
Aristarco Ammazzacaffé
Le cronache del pianeta scuola di queste amene giornate di mezza estate stanno dando rilievo ad un episodio di vita lombarda decisamente appassionante e clamoroso. Si tratta, come è noto ai più, del caso di un DS lombardo che, alle prese con le nuove nomine per la sua scuola, ha operato ignorando che un docente, individuato e nominato a seguito della “chiamata diretta”, entra comunque a far parte dell’organico dell’autonomia; anche nei casi in cui una classe di concorso non rientri nel quadro orario standard. Questo il fatto
Che ha
provocato immediatamente la giusta reazione di un nome
importante – dicono – della scuola italica. Del Brischi,
appunto. Del Brischi detto il “brusco”. Il quale su FB ha inteso
opportunamente richiamare il collega disattento e discolo,
ricordandogli per filo e per segno le indicazioni operative
della Direzione Regionale. E ha giustamente annotato, a
proposito di questo ignaro comportamento del collega,
che trattasi, con
tutta evidenza, non di una pinzillacchera, ma di un vero e
proprio “errore
concettuale”; in nessun caso classificabile come “peccato
veniale” (sante parole!).
Un rilievo, quello del Brischi (detto il “brusco”), che, a
rileggerlo a cuor leggero, pare scritto
in totale buona fede e
con evidente spirito solidale; come si capisce soprattutto
nell’invito finale, rivolto al reprobo. Invito, di segno
assolutamente cristiano, a pregare intensamente; chè solo così,
a suo avviso, potrà evitare – grazie a qualche importante
intercessione celeste - che a valutarlo possa essere chiamato
proprio lui (il Brischi appunto).
Così, il testo alla lettera: per apprezzare: “se è credente [si
parla del reprobo], preghi, ma molto, che non sia io uno dei
dirigenti chiamato a visitare per la valutazione. Perché è su
queste ‘cure’ che un DS mostra se è ‘buono / no buono’. Non
sulla
bigiotteria’”.
Capito? Parole come balsamo. Eleganti e raffinate. Se
permettete.
È forse per questo che i tanti che lo conoscono hanno deciso di
fargli la festa: con lettere e comunicati vari alla Direzione
regionale, al Ministero, al Parlamento e oltre.
Sui social
scolastici, poi, i Brischi days, con
visualizzazioni a gogo
del personaggio, furoreggiano.
Qualcuno, ma non se ne conosce però il numero, gli ha dato per
questo – ma non si capisce perché – dell’
emerito cafone
(proprio così), qualche altro invece solo dell’arrogante,
qualche altro ancora del presuntuoso. Alcuni poi (ma pochi),
tutte e tre gli attributi insieme.
Però, mi sembrano sinceramente delle esagerazioni. Comunque io
dissento.
Ma chi è in realtà questo Brischi, detto il “Brusco col
farfallino” (per il vezzo di farne sfoggio, anche nell’intimità.
Dicono (ma mancano testimonianze solide, al riguardo).
Un ex docente? Forse.
Un DS vero? Forse.
Un ex miracolato della precedente era Stellare? (per via di una
Maria Stella, si vocifera). Ma chi lo può dire?
Un dirigente ministeriale? Lombardo? Romano? Forse.
Certo, comunque, uno che farà strada.