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LA BUONA SCUOLA OGGI: Documenti e interventi su  "Piano Renzi" (settembre 2014)

(05.01.2015)


La sintetica osservazione che avevo aggiunto al termine di un suo lungo intervento ha indotto Cosimo De Nitto ad una ulteriore replica che qui riporto (evito la benchè minima osservazione in modo da chiudere qui la polemica)

 

Cosimo De Nitto nel suo blog risponde


La democrazia parlamentare non sospende la democrazia della cittadinanza e della partecipazione. Al momento in cui finiscono le elezioni la cittadinanza non è sospesa, i cittadini non finiscono di essere tali, non sono sospesi i loro diritti di parlare, protestare, avanzare le loro istanze sia in forma organizzata (sindacati, partiti, associazioni ecc.), sia in forma spontanea. La democrazia muta, che equivale a quella in cui solo ad alcuni è dato di esprimersi, esiste solo nei desideri di certa parte politica e culturale, quella che occupa i media da mattina a notte per magnificare le magnifiche sorti e progressive del Principe di turno, ieri Berlusconi oggi Renzi (si può dire questo o è vietato dalla Costituzione?). Spero che Reginaldo Palermo non sia di questa compagnia.
Infine vorrei ricordargli che la nostra Costituzione non è autoritaria, e non è nemmeno strabica. Essa ha avuto lo sguardo molto più lungo di tanti decisionisti dell'ultima ora. Essa ha previsto la possibilità che il popolo si auto-organizzi per poter presentare Leggi di Iniziativa Popolare, in acronimo LIP. E di questo si tratta, ma forse Palermo si è distratto un attimino e non tiene conto che lui ha messo sullo stesso piano un atto costituzionale e parlamentare, quale la LIP, ed un atto extraparlamentare, quale è la Buona Scuola, che è stato diffuso, ha consumato soldi della comunità e dei contribuenti, mentre ha taciuto e tace su una proposta di legge che è già in Parlamento. La LIP è perfettamente nelle regole della democrazia parlamentare. La LIP non è "chicchessia", come chicchessia non sono i cittadini che allora la discussero, la condivisero democraticamente, la definirono, la firmarono, la proposero, e che oggi la sostengono. Quei "chicchessia" non vogliono coartare Renzi e il Parlamento, vogliono solo che questa legge sia discussa secondo Costituzione nel Parlamento e possa essere discussa, condivisa, anche emendata nelle scuole e nel Paese. Se Palermo vede in questo un attentato alla Costituzione ce ne faremo una ragione. Noi continueremo la nostra battaglia per la "Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica". Noi non scriveremo mai come Palermo: "un Governo che decida di fare una riforma della scuola anche contro la volontà della scuola stessa" perché equivarrebbe a dire " tutto per il popolo, niente attraverso il popolo", motto del dispotismo illuminato, che sarà pure illuminato, ma sempre dispotismo resta, resta nel '700 e non ha niente a che spartire con le democrazie del '900 e oltre.


 
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