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LA BUONA SCUOLA OGGI: Documenti e interventi su  "Piano Renzi" (settembre 2014)

(30.06.2016)

Reti di scuole: grande fermento a Viale Trastevere
di Aristarco Ammazzacaffé

 

Chiarito, nelle Linee Guida, che le reti di ambito sono reti di ambito, come  quelle di scopo sono di scopo, e introdotte due notevoli novità d’antan: le Conferenze di servizio  e le Scuole capofila,   il dibattito al Ministero si è concentrato sulla scadenza della loro costituzione (delle reti, intendo): ordinatoria o perentoria? Questa il grande interrogativo.

In uno slancio di generosità, il capo Dipartimento Istruzione e Formazione,  si è pronunciata per la prima, potendola trasformare quando vuole nella seconda. Ma, siccome le questioni che ci sono dietro sono di principio, il dibattito si sta adesso concentrando, soprattutto grazie ai ministeriali più “scientifici” e movimentisti, su un aspetto collaterale che rimanda all’ interrogativo non piccolo (sempre sulla scadenza): sussultoria o ondulatoria? Intendendo rimarcare con la prima una sorta di scadenza a sbalzi e con la seconda una scadenza a cerchi concentrici. Almeno questa è la vulgata di chi sostiene tale posizione. Questi i termini essenziali del dibattito

Il quale sta ora coinvolgendo anche altri dipartimenti del Palazzo, facendo  registrare però inopportune stonature. Qualcuno, con la mano davanti alla bocca e guardando in  alto, parla addirittura di dissenso.

Da ciò l’idea – condivisa – di chiedere nientemeno che alla Ministra in persona.

E proprio ieri è arrivata la risposta, tramite email, direttamente al Capo Dipartimento (Capa non mi suona; evoca). La lettura è avvenuta questa mattina nella Sala Riunioni del Ministero alla presenza di tutto il personale: in piedi.

Questo il testo:

“Gentile Direttrice, grazie per il quesito posto a cui prontamente rispondo. Ma prima mi lasci dire che nessun governo negli ultimi 60 anni ha fatto per la  scuola tanto quanto quello in carica; come, a una sol voce, sono in grado di dimostrare persone vicine non solo a me, ma anche al governo. Pensate all’eliminazione del precariato che ci sarà, all’organico potenziato che, mi hanno assicurato,  è un pilastro dell’autonomia, al bonus per i docenti più graditi,  alla card di 500 euro per l’acquisto di tablet, alla legislazione nuova e innovativa – direi quasi rivoluzionaria - che non ha pari in quest’ultimo sessantennio: basta leggerla e cercare di decifrarla. (Ma, credetemi, ne vale la pena). Eccetera. Manca ancora – e ne sono consapevole - il contratto della categoria,  che pensiamo di rinnovare quanto prima in una maniera del tutto innovativa e quasi rivoluzionaria; facendolo cioè da soli. Ce la faremo.

Ma adesso  mi preme, rispetto alle questioni che ponete,  richiamare  soprattutto La legge di Riforma Costituzionale,  sulla quale in autunno ci sarà il referendum. Il governo è compatto e determinato nel confermarla. Ovviamente tutti sono liberi di votare come credono. Ma io chiedo al mondo della scuola, a partire dal Ministero, di essere compatto nel sostenere le ragioni di Sì. Quelli del No se ne facciano una ragione.

Penso con queste note di avere, per quanto sommariamente, risposto alle vostre attese ed evidenziato le mie. Un cordiale saluto e buon lavoro.

Firmato: Matteo Renzi, Presidente del Consiglio del Ministri, Addì 31 giugno 2016.”. 

 

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