In prima
elementare
Ad esempio:
e così via
I bambini inventano la frase che riassume il momento più significativo dellesperienza e la dettano allinsegnante che la scrive sulla lavagna da cui loro potranno copiarla sul quaderno e disegnarne il contenuto; poi la frase viene trascritta dalla maestra su una striscia di cartoncino abbastanza grande da poter ritagliare le parole e permettere ai bambini a coppie di ricomporla ; quindi è appesa ad un filo sistemato non troppo in alto nellangolo della lettura, con mollette colorate e lasciata qualche giorno, il tempo necessario perché tutti la leggano globalmente e costituisca la memoria di unesperienza forte per i bambini. (Il filo permette inoltre che spesso le parole si stacchino e cadano a terra, situazione che darà modo ai bambini di riappenderle e di discutere sia su ciò che cè scritto su ciascun cartoncino, sia sul giusto ordine in cui essi vanno appesi)
Allinterno di ciascuna frase verrà evidenziata anche ogni volta una parola (significativa per lesperienza ma che consenta anche lanalisi di sillabe e fonemi diversi): CAPPUCCETTO, LUPO, PALESTRA, BOTTE, FIERA . . da cui prenderanno avvio giochi ed esercizi per il riconoscimento fonologico su schede di lavoro appositamente predisposte:
Quando tutti sono in grado di leggere globalmente le parole della frase, esse verranno riposte in una scatola, o meglio un bauletto, che diventerà la banca delle parole della classe.
Dopo un certo periodo di tempo, quando la nostra banca conterrà abbastanza parole, si può proporre ai bambini a coppie o in piccolo gruppo di manipolare le frasi originarie che ormai tutti sanno leggere globalmente, per ottenere frasi nuove.
I bambini copieranno alcune delle frasi ottenute sul quaderno e ne disegneranno il significato. Poi le nuove frasi ottenute entreranno a far parte del patrimonio della banca delle parole.
Fin dalla classe prima si può lavorare su molti tipi di testo proponendo ai bambini attività che prevedano lutilizzo di diversi generi testuali:
Testo narrativo: lettura da parte dellinsegnante di una storia o un racconto, ad esempio "Dove abita il tempo" di V. Skutina e M.J.Sacré , edizioni Arka. Insieme si individuano le sequenze principali della narrazione; in un secondo momento i bambini riordinano le vignette (non più di tre) che la illustrano e le incollano nel giusto ordine sul quaderno. Collettivamente si inventano le didascalie adatte alle immagini: KATY CERCA IL TEMPO, VA NELLA TORRE DELLOROLOGIO, KATY INCONTRA LOROLOGIAIO. Linsegnante le scrive man mano, sotto dettatura dei bambini, alla lavagna e i bambini le copiano. Poi tutti insieme si rileggono (globalmente) le scritte.
Dallesperienza si può estrapolare la frase: KATY CERCA IL TEMPO che andrà ad arricchire la banca delle parole e si isola la parola TEMPO sulla quale si organizzano i giochi fonologici:
Si propongono esercizi su schede predisposte dallinsegnante:
Si può proporre ai bambini anche di costruire un acrostico figurato scrivendo la parola in verticale e disegnando accanto ad ogni lettera oggetti che iniziano con quel suono. I bambini possono svolgere il lavoro in coppie.
Fumetto: Insieme si legge un fumetto di PIMPA di Altan ,(scelto per il carattere maiuscolo delle scritte, per i personaggi che piacciono molto ai bambini, per gli argomenti semplici ed interessanti delle storie proposte); in piccolo gruppo sul tappeto oppure utilizzando la lavagna luminosa e si ricava una frase dal testo. Se si tratta di una storia dautunno la frase potrà essere ad esempio PIMPA NUOTA IN UN MARE DI FOGLIE; da essa si isola la parola AUTUNNO, si prepara lacrostico figurato, e prendono avvio i giochi fonologici.
Testo regolativo: Proponiamo ai bambini di preparare insieme una macedonia di frutta, decidiamo che cosa ci occorre, suddividiamo gli ingredienti da procurarci in modo che tutti possano contribuire. I bambini preparano oralmente lavviso da scrivere sul quaderno e lo dettano allinsegnante che scrive. Dopo il momento dellesecuzione pratica della macedonia e prima di gustarla, riflettiamo insieme: cosa possiamo scrivere sul quaderno per ricordare questa esperienza? Tutte le proposte vengono vagliate, le frasi costruite insieme e riformulate correttamente, arricchite e completate; alla fine si sceglie a maggioranza la più efficace: I BAMBINI DI PRIMA A OGGI PREPARANO LA MACEDONIA
Dalla parola MACEDONIA isolata nella frase, nei giorni seguenti possono prendere avvio le esercitazioni fonologiche, ma anche dal nome dei frutti che i bambini hanno portato e manipolato: MELA, PERA, BANANA, UVA, LIMONE..... In questo modo verrà proposta ai bambini lanalisi di una certa varietà di suoni.
Possiamo anche scrivere la ricetta della macedonia: i bambini discutono su che cosè una ricetta, su quale libro di solito si trova, comè fatta (cioè come è organizzato il testo) a che cosa serve (destinatario e scopo) Poi dettano la ricetta alla maestra che la scrive per conservarla sullagenda di classe o il diario di bordo e qualcuno di loro la illustra.
Sul quaderno si può infine proporre il riordino delle sequenze disegnate dellattività svolta con scrittura collettiva di semplici didascalie.
testo descrittivo: osserviamo il panorama dalla finestra, guardiamolo e descriviamolo insieme in una conversazione in cui gli interventi di tutti sono sollecitati ed accettati. Infine componiamo collettivamente un breve testo che i bambini dettano alla maestra (suoni, pezzi di parola, le lettere che sanno riconoscere) che scrive alla lavagna, precisa, illustra e ricorda le convenzioni della lingua, fa osservare alcune particolarità del testo (le frasi, la punteggiatura) rilegge "tenendo il segno" con il dito.
Alla fine il testo viene copiato sul quaderno ed illustrato:
"OGGI IL CIELO E GRIGIO MA SULLA PUNTA DELLE MONTAGNE CE IL SOLE. IO VORREI ESSERE LA " .