(23.04.07)
UNA GRANDE
RICERCA INDIPENDENTE
SU 30 ANNI DI INTEGRAZIONE
Quest'anno cade un'importante ricorrenza: i
primi 30 anni della legge 517 del 1977, i primi 30 anni dell'integrazione
scolastica degli alunni
disabili.
Verranno ricordati in molte sedi, spesso probabilmente con molta retorica.
Sappiamo bene, però, che una buona qualità diffusa dell'integrazione, una
qualità realmente esigibile dai cittadini e garantita in modo equo in tutto il
Paese, non è certo ancora raggiunta. È un traguardo a cui tendere, rigenerando
continuamente le nostre prassi, pena la loro degenerazione:«Ciò che non si
rigenera, degenera», ci ricorda il grande Edgar Morin, sottolineando la
necessità di un impegno quotidiano di continuo miglioramento.
Un miglioramento certamente pedagogico, didattico, psicologico, tecnologico,
sociale, ma anche culturale, etico e politico. Da questa nuova stagione
politico-amministrativa ci aspettiamo molto, e siamo disposti a dare molto.
Questo impegno di tutti ha bisogno anche di conoscenza e di analisi, ha bisogno
di ricerca sistematica. Anche molte nazioni europee, sia quelle del nucleo
originario sia quelle di nuovo ingresso nella Comunità, si attendono analisi e
ricerche affidabili sulla vera realtà dell'integrazione scolastica in Italia.
Qui sta il senso di questa nota, che è una richiesta di collaborazione alla più
grande ricerca nazionale indipendente sui 30 anni di integrazione
scolastica.
Il gruppo dei docenti universitari e dei ricercatori in Pedagogia Speciale si
sta muovendo con varie iniziative su questi temi: noi tre abbiamo messo a punto
un questionario-intervista per la famiglia dell'alunno/persona disabile o per la
persona disabile stessa (dai nati nel 1955 ai nati nel 1999), per comprendere
se, come e quanto si è realizzata ed è cambiata l'integrazione scolastica in
questi 30 anni, e come viene rappresentata nei vissuti delle famiglie, sia
quelle che hanno adesso il figlio a scuola, sia quelle che hanno vissuto le
scuole speciali, le prime fasi dell'integrazione e il suo consolidamento.
Dobbiamo capire bene gli esiti dell'integrazione sulle traiettorie di vita
adulta, sulla soddisfazione e sulla qualità della vita e dell'integrazione
sociale e lavorativa.
Si tratta di una ricerca che fornirà una grande mole di dati assolutamente
originali e di prima mano ai tanti studiosi e responsabili di politiche
scolastiche, sanitarie e sociali che hanno a cuore lo sviluppo dell'integrazione
scolastica.
Una ricerca di questo genere fotograferà questi primi 30 anni di integrazione
attraverso i vissuti delle famiglie e dei protagonisti: gli alunni e gli adulti
disabili. Si tratta certo di un punto di osservazione parziale, ma è un punto
fondamentale. La complessità dei temi richiede tante
altre ricerche, con metodologie diverse e culture professionali diverse: questa
è la nostra proposta di oggi.
Vorremmo raccogliere entro l'estate un numero di interviste significativo, e
perciò vi chiediamo di collaborare: se in molti facciamo anche solo qualche
intervista, raggiungeremo molte migliaia di famiglie. Gli esiti di questa
ricerca saranno presentati in anteprima in un rapporto specifico e al convegno
di Rimini del prossimo novembre.
Chi volesse realizzare interviste con famiglie o persone disabili nella fascia
d'età 1955-1999, può scaricare il questionario, questa lettera di
presentazione e ulteriori spiegazioni dal sito
www.pedagogiaspeciale.it,
compilarlo (molto semplicemente, con un tempo massimo di 30 minuti e nel totale
rispetto dell'anonimato della famiglia e della persona disabile) e spedirlo al
prof. Dario Ianes - Facoltà di Scienze della Formazione,
Università di Bolzano Bressanone (BZ) o al prof. Luigi D'Alonzo - Facoltà di
Scienze della Formazione, Università Cattolica Largo A. Gemelli 1 - Milano.
Vi ringraziamo in anticipo della collaborazione: i dati che raccoglieremo
saranno preziosissimi per analizzare questo aspetto fondamentale della nostra
scuola, a cui tanto crediamo.
A presto e buon lavoro!
Andrea Canevaro (Università di Bologna)
Luigi D'Alonzo (Università Cattolica di Milano)
Dario Ianes (Università di Bolzano)