Direzione didattica di Pavone Canavese

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a cura di Franca Lazzarini

(21.08.2005)

SEGNARE CON BAMBINI UDENTI

 

Nei siti
www.sign2me.com
www.littlesigners.com
www.kindersigns.com

è descritta una interessante esperienza che riguarda lo studio e l’uso della lingua dei segni americana da parte di genitori udenti con i loro figli udenti.

"Quando Joseph Garcia cominciò a lavorare come interprete negli anni ’70, si accorse che bambini udenti ma figli di genitori sordi erano in grado di esprimere i loro bisogni ad un’età molto inferiore rispetto a quella di bambini con genitori udenti.
Nel 1987 all’Alaska Pacific University Joseph cominciò le sue ricerche con la Lingua dei segni americana su bambini udenti figli di genitori udenti. Le sue ricerche mostrarono che i bambini esposti regolarmente ai segni, dal sesto al settimo mese d’età, erano già in grado di cominciare a comunicare in modo espressivo entro l’ottavo o nono mese di vita.
Dopo essersi laureato, Garcia si concentrò sul creare un sistema pratico circa l’uso della lingua dei sordi da parte dei genitori udenti con i loro figli che ancora non parlavano. Pubblicò il suo primo libro sull’argomento, Intitolato "Toddler Talk", nel 1994. Quando cominciò i suoi studi per il dottorato (Apprendimento ed Educazione Adulta) ingrandì e redasse il suo programma che adesso è meglio conosciuto come "Sign with your Baby".

 I dottori Linda Acredolo e Susan Goodwyn condussero una lunga ricerca sovvenzionata dagli Istituti Nazionali per la Salute Infantile e lo Sviluppo Umano. Dimostrarono che i bambini usanti la lingua dei sordi capivano più parole, avevano un vocabolario più grande e giocavano in modo più complesso degli altri bambini. I genitori di questi bambini notarono meno frustrazione da parte dei loro figli, un livello più alto di comunicazione e di relazione fra di loro. Gli stessi bambini dimostrarono un elevato interesse per i libri.

Acredolo e Goodwyn tornarono a trovare i bambini oggetto della ricerca quando essi avevano sette e otto anni.
I bambini che non erano stati esposti alla lingua dei segni dimostrarono un QI medio di 102 contro il 114 di quelli che lo erano stati.

 Un’ altra ricerca sempre condotta da Acredolo e Goodwyn dimostra che i bambini esposti ai segni sono più propinqui degli altri ad attirare l’attenzione di un adulto ad una cosa alla quale sono interessati. Un bambino più dotato di questa capacità è in grado di accelerare il suo apprendimento linguistico; ciò spiega perché i bambini che segnano tendono a parlare prima dei bambinI che non segnano"

 Si ringrazia per la traduzione dall’inglese il sig. StClair Smallwood Matthew

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