Direzione didattica di Pavone Canavese

Counselling


Una riflessione introduttiva
di Milly Seira

La scuola: quante situazioni complesse vivono oggi gli insegnanti e i dirigenti alle prese con tutti coloro che hanno a che fare con il sistema scolastico. Professionisti diversi appartenenti a istituzioni e servizi differenti che spesso si occupano dello stesso alunno ma parlano linguaggi differenti.
Ogni giorno i professionisti dell'educazione giocano ruoli diversi e cercano di districarsi in un mare di situazioni comunicative e relazionali che a volte rischiano di diventare delle vere e proprie mine emotive. E più che mai oggi sono investiti da importanti cambiamenti di cui non è sempre chiara la direzione.
Un insegnante, ad esempio, oggi può essere impegnato su due fronti. Uno è all’interno della classe dove le caratteristiche e i comportamenti degli allievi, dei colleghi e dei genitori si sommano alle differenti esigenze di ciascuno. Le variabili di cui tener conto sono tante, troppe e aumenta il rischio di veder crescere un malessere che coinvolge tutta la classe.
L’altro fronte è rappresentato da tutti i rapporti che l'insegnante si trova a gestire quando svolge un compito di organizzazione. Mi riferisco ai docenti " funzioni obiettivo", ai referente di commissioni varie, ai collaboratori del dirigente, ai responsabili di plesso …
In tutti questi ruoli la didattica resta sullo sfondo mentre in primo piano emergono le abilita’ organizzative, decisionali, di mediazione e di negoziazione. Un compito sicuramente non facile, da cui gli insegnanti ne escono a volte stanchi e demotivati, altre volte disorientati e con la sensazione di spendere gran parte del proprio tempo lavorativo a cucire relazioni, a convincere, a condividere.
Mi sto riferendo a situazioni non rare che richiedono interventi attenti e consapevoli. Soprattutto si tratta di impegnarsi non tanto nell'individuare una causa del problema o, ancora peggio, un colpevole, ma di lavorare nella ricerca di soluzione percorribile.
Si tratta di provare a far funzionare il sistema coinvolto (come ad esempio: il collegio docenti, la commissione continuità, i genitori della classe…) secondo una modalità che permetta di attingere dalle sue risorse interne e che, nello stesso tempo, possa accrescere la capacità di funzionare in modo efficace.
In sintesi mi riferisco alla necessità di utilizzare uno strumento di intervento che favorisca sia il cambiamento sia l'apprendimento del sistema coinvolto.
In questo senso il counselling sistemico ci fornisce delle preziose indicazioni.

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