(14.10.2012)
Una giusta
benemerenza
di Aristarco Ammazzacaffé
Del Ministro Prof. Umo, c’è chi apprezza
la faccia ben messa, chi il sorriso che non si capisce, chi l’idea di scuola che
gli manca.
Io, del Ministro, apprezzo invece il tempismo.
Sceglie sempre i tempi giusti.
Vi ricordate quando si è messo in testa la storia del ‘merito’? Si era
effettivamente fissato per un po’. Va ammesso.
C’era da pensare (allora, come oggi, d’altra parte) a come far partire il
Riordino nel Triennio delle Superiori, c’era da affrontare le questioni del
dimensionamento, della formazione del personale per adeguarlo ai cambiamenti in
atto, degli organici nelle scuole. E lui invece: “Voglio il merito”. Manco fosse
- lui, un accademico con 2000 e più pubblicazioni - una gelmini qualunque.
Ho pensato allora: ma guarda come si riduce uno a fare il Tecnico.
Ricordate lo slogan che allora era uscito dal suo Ufficio? -“Dalla scuola di
ciascuno e di tutti, grandi e piccini / alla scuola dei primi e dei
campioncini”- . E l’idea di Ècole à la carte”? Pensata finalmente per studenti
‘super’ e costruita attraverso una vera e propria “Carta” dal titolo originale:
“IoMerito”!
Ma lui questo c’ha di buono, che non si impunta: dalla sera al mattino, del
merito non ha più parlato. Sulle ragioni indagano gli astrologi. Comunque,
nessuno se n’è accorto.
Da qualche tempo, invece s’è messo in testa, a 4-5 mesi dalla fine della
legislatura, e con la scuola ridotta così com’è, di ristrutturare niente meno
l’intero percorso scolastico del nostro sistema. L’idea è certamente buona per
Monti. Gli è venuta però in mente - così dicono almeno i suoi esegeti - pensando
alla Fornero.
Si è detto: Perché lei solo può esodare ? E io, io no? Recuperare l’orgoglio di
essere scuola -. Così si è detto: - Riportarla in primo piano, come i settori
che contano. Esodiamo allora anche noi. Perchè no? O, per meglio dire, ‘esuberiamo’.
E così ha ripreso la questione della
conclusione degli studi scolastici a 18 anni (un anno in meno rispetto al
modello vigente) e da un po’ costringe chi ci casca, a stargli dietro. Pur
sapendo che, dati i tempi a disposizione, anche solo un ragno da buco è
difficile cavarlo.
Però ne è orgoglioso. ‘Esuberati’ potenziali: 40-50 mila docenti! Che è una
cifra. Non lontana, tra l’altro, dai primi numeri che ha dato la Fornero per il
settore produttivo. E vai! Quando uno dice: l’uguaglianza.
Bella idea anche quella dei concorsi per risolvere il problema del precariato.
Sembrava volesse risolverlo col ritmo di Speedy Gonzales e il piglio del
Capitano (più o meno, diciamo).
E così è arrivato il concorso (12 mila posti, circa, per 150 precari effettivi),
destinato sostanzialmente a chi di concorsi ne ha già fatti e superati; e che
comunque ha l’abilitazione e nella scuola insegna in media già da 8-10 anni.
Tanto per gradire.
- Così imparano - ha detto il Ministro all’usciere, che scrollava la testa.
Magistrale anche l’uscita, di questi giorni, di aumentare l’orario cattedra dei
docenti di un terzo (da 18 a 24 ore settimanali). - Così facciamo a meno dei
supplenti (questa è la grande idea molto apprezzata dagli interessati, e non
solo) e con quel che risparmiamo aiutiamo le banche -.
E in cambio? Un compenso consistente: 15 giorni in più di ferie che già godono.
Pensate!
Qualcuno ha chiesto a un suo collaboratore, perché le spara così.
La risposta: - Perché c’ha la bocca -.
E il cervello?
- Calma! Una cosa alla volta -.
Sembra che alla sua università gli vogliano conferire una Benemerenza accademica
con la motivazione: “Grande Esperto di buchi nell’acqua”.
Entusiasticamente appoggiamo. Lo merita.