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Direzione didattica di
Pavone Canavese |
(01.11.2005)
Zero finanziamenti
per le TIC
Lanciato lo slogan, gabbata la scuola
di Rodolfo Marchisio
La notizia data in questo sito e già
commentata da M.
Guastavigna che non ci sono finanziamenti in vista per le TIC è
molto preoccupante. Però, come direbbe il personaggio di un film di Totò: "mi
stupisco del vostro stupore".
In realtà:
1) Risorse. Da quattro anni non
arrivano fondi per macchine, formazione o altro legato alle TIC.
Questo in un contesto in cui:
- i finanziamenti per lautonomia sono scesi in 4 anni del 25% (ma
le competenze delegate allautonomia sono aumentate)
- le erogazioni complessive alle scuole sono scese, nello stesso
periodo, del 43%
- i fondi per il "diritto allo studio" sono, nel comune di
Torino, spesso inferiori alla tassa raccolta rifiuti che le scuole devono pagare al Comune
stesso. Metafora del diritto alla studio finito nel cassonetto!
- Lo stesso sudatissimo finanziamento per 1 tutor B (pari a 61 ore di
lavoro!) è una "una tantum" che crea una figura che poi si scarica sulle
scuole. Morale, molti DS non li hanno nemmeno nominati. Ma quanti soldi si sono buttati
con questa formazione?
- Ovvio che i laboratori acquistati coi finanziamenti di 4 anni fa
siano ormai a rischio, che i contratti di manutenzione, gli abbonamenti ai provider o le
funzioni legate ai laboratori subiscano dei tagli. Senza contare le spese per PUA!
2) Formazione. Dopo la ubriacatura
ed il fallimento del For TIC (ma non doveva essere solo la prima parte di un progetto che
"doveva coinvolgere in 4 anni tutti i docenti"?) la cui ricaduta è stata
quantitativamente e qualitativamente vicina allo zero, tutti i fondi per la formazione
sulle TIC vengono ormai gestiti a livello centrale, spesso con convegni e manifestazioni
che sanno di propaganda. Purtroppo una propaganda che ignora 25 anni di dibattiti ed
esperienze pregresse. Prima di me il diluvio!
3) Lofferta formativa. Questo
mentre:
- Il MIUR ha lanciato ai genitori lo slogan delle 3 I
- I genitori ci chiedono, giustamente, piu laboratori e maggiore
uso delle TIC nella didattica.
- Gli organici agiscono come una camicia di forza che sta strangolando
lofferta formativa ed il taglio delle risorse ci impedisce la difesa della offerta
formativa condivisa da noi e richiesta dai genitori
Cè una logica in questa follia
Il problema è che:
- Questo governo non parla con la scuola
, non invia circolari, ma
parla con il pubblico alla TV o sui giornali. Non argomenta, spiega, discute, ma lancia
slogan e spot. Non si incontra neanche con le OOSS. Però controlla che noi facciamo
quello che lui vuole: su libri di testo, tutor, POF, uso degli organici siamo stati
controllati, online o tramite i DS tutto lo scorso anno.
- Non si preoccupa delle conseguenze di quello che fa
e lo scarica
sulle scuole. Già coi governi precedenti lautonomia era la "libertà di
gestire meno risorse". Ora è anche quella di "rimediare alle incongruenze o ai
danni che vengono fatti dallalto"
- Questo è in parte frutto di mancanza di capacità di prevedere,
di logiche di parte. In parte legato alla miope, ma pervicace ottica
neoliberista, di una scuola che decentra i problemi, ma non le risorse. Chi interessa
viene protetto (esenzione ICI e finanziamento delle scuole cattoliche). Tra gli altri,
"sopravviva il migliore".
Che fare
Ha ragione Guastavigna che invita comunque a riflettere sulla deriva
tecnocentrica, superficiale delluso delle TIC. Funzionale però alla formazione
proposta da questo Ministro (i corsi A erano facilmente confusi con corsi per la
erogazione della ECDL dai corsisti).
Proviamo a ragionare sulla effettiva utilità e sul reale scopo
delluso delle TIC nella scuola. Il fatto è che saremo noi a ragionare sul fatto che
la scuola, con tutto quello che si è speso su questa formazione, ha fatto, dal punto di
vista pedagogico e metodologico, un salto indietro di 25 anni. Ma i moduli pedagogici dei
corsi A erano visti da molti come un fastidio e disertati: i risultati si vedono.
Stiamo proteggendo i genitori, le famiglie, dai danni di questa
politica: stiamo cercando di sterilizzare la Riforma quando fa danni. Ma i genitori devono
comunque sapere cosa succede e perché.
Ho fatto assemblee con tutti i genitori delle prime e delle seconde coinvolte dalla
Riforma: allinizio protestavano per alcuni tagli, alla fine, informati con estrema e
documentata trasparenza, di quanto sta avvenendo e di cosa stiamo cercando di fare, non
solo erano disponibili in massa a versare i 10 euro di contributo per tenere aperti i
laboratori di una scuola non piu pubblica, ma sapevano distinguere chiaramente le
responsabilità ed "apprezzare la serietà e la competenza con cui stavamo
affrontando problemi così complessi".
E questo mi ha molto confortato. Non perché andiamo verso le elezioni, ma per la
sopravvivenza del tipo di scuola in cui credo: una scuola attiva, dei laboratori, della
costruzione di conoscenze.