(16.02.2014)
Chi sarà il nuovo ministro ?
Al nostro collaboratore Aristarco Ammazzacaffè abbiamo posto una domanda che in queste ore molti si fanno: quale ‘profilo’ dovrebbe avere il prossimo ministro dell’istruzione?
Ecco la sua risposta.
A domande di questo tipo mi è difficile rispondere.
Più che i profili mi vengono in mente volti. Persone in carne ed ossa.
Difficilmente però compatibili o proponibili al nuovo che avanza.
Mi viene invece più facile il gioco con “Ciò che non vogliamo”, che rubo pari pari al Poeta. Omettendo però il prima: “ciò che non siamo”; perché - quello - temiamo di saperlo.
Ed è meglio non tornarci su.
Cosa non vogliamo.
Non vogliamo un professore universitario, né vecchio, né, soprattutto, giovane o mediano.
Non vogliamo un ministeriale, o un paraministeriale; nè suo convivente o parente o consigliere.
Non vogliamo politici che sanno parlare bene di scuola perché ci vanno i loro figli. O hanno fatto pubblicazioni sullo schema metrico dell’ottava ariostesca o sulle eruzioni del Vesuvio nel secondo dopoguerra, perché “contemporanee”.
Non vogliamo amici di Bagnasco. Ché già ce ne sono stati troppi; con gli effetti che sono tutti lì.
Né affiliati, anche se momentaneamente “ex”, dello statista di Arcore e Boncompagni.
Pensierino finale.
Quando il buio è pesto, bisognerebbe avere almeno un lumicino.
Ma ce l’hanno rubato. O ce lo siamo fatti rubare.