(09.09.2013)
Sostegno: bisogna passare
all'organico unico e unitario,
eliminando tipologie e aree
di Libero Tassella -
Professione Insegnante
Trovo ancor più prioritario in questo momento quanto da tempo andiamo sostenendo, e cioè l'unificazione delle quattro aree per quanto riguarda l'organico di sostegno nella scuola superiore, oggi più che mai all'ordine del giorno, in previsione dell'organico funzionale che dovrebbe essere introdotto per decreto dalla Carrozza con il prossimo decreto sulla scuola atteso per oggi. Questo nuovo organico funzionale darebbe certo una stabilizzazione maggiore dei rapporti di lavoro su tale tipologia di insegnamento, ma , vigendo ancora le aree nella scuola superiore, sarebbero immissioni in ruolo fortemente "squilibrate" nel numero tra un'area e un'altra. Io credo che ormai sia giunto il momento di ripensare ad un organico di sostegno in maniera meno arcaica rispetto a quando esso fu istituito nel secolo scorso, sia nella scuola dell'obbligo e sia successivamente nella scuola superiore ( ricorderete che la legge 517 è del lontano 1977) e cioè noi proponiamo un organico unico ed unitario nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo senza più la distinzione tra organico per tipologia di handicap CH DH EH, mentre nella scuola secondaria di secondo grado bisogna superare le antiquate aree 1,2,3,4 legate esclusivamente alle discipline di insegnamento, che la prassi ha dimostrato superate e non pochi problemi hanno recato, recano e recheranno nel reclutamento , determinando palesi ingiustizie e disparità di trattamento,sia per le immissioni in ruolo sia per le supplenze.
Credo inoltre, come abbiamo detto nella proposta organica di Professione Insegnante, che bisogna istituire, con una sua specificità, il posto o la classe di concorso per gli insegnanti specializzati che insegnano nelle scuole pubbliche statali agli alunni diversamente abili, incardinandoli su quel posto per 10 anni, prevedendo il passaggio di cattedra e non la mobilità territoriale intercomunale o interprovinciale, per il passaggio su posto comune o su materia, non è possibile su questo ancora indugiare o differire.