(29.07.2009)
Presidi
meridionali a Modena: anche i modenesi sono razzisti ?
di Franco Fondriest
(da "La Gazzetta di Modena" del 26.07.09)
La recente polemica sui “presidi meridionali” dimostra, ancora una volta (ma non ce ne era bisogno), quanto sia abituale semplificare i problemi, soffermandosi alle apparenze senza andarne alle radici e riportandoli allo schema buoni/cattivi.
Chi sarebbero i buoni ? Naturalmente quelli che accolgono a braccia aperte ed in particolare quelli di sinistra.
Ed i cattivi ? quelli che chiedono il rispetto delle regole ed in particolare, in questo caso, i leghisti con la compagnia, a Vicenza di “compagni che sbagliano”.
E poi ci sono i soliti soloni che sanno tutto e pontificano dai grandi giornali su problemi che manco conoscono e che confondono chi è iscritto in una graduatoria di una determinata provincia con chi lì è nato.
Ma cerchiamo di capire come stanno le cose, puntualizzando alcune questioni.
La prima è che, anche nella nostra provincia vi sono diversi posti vacanti di dirigente scolastico e che questi saranno, molto probabilmente, coperti da dirigenti meridionali.
La seconda, è che il meridione fa ancora parte dell’ Italia e che, quindi, “dovrebbe” rispettare le leggi nazionali; ma così non è sempre. Infatti, nel sud, c’è la più alta concentrazione di istituti “sottodimensionati” e quindi, fuorilegge; c’è un rapporto tra insegnanti di sostegno e alunno handicappati pari a quasi al doppio di quello del nord; e graduatorie di dirigenti “gonfiate”. Ecco perché essi dovranno migrare nelle nostre regioni dove le graduatorie sono state costituite “su misura” e secondo legge.
Ma le regole non valgono per tutti ? Non è forse quello regole un potente riferimento e richiamo della sinistra ?
A Modena, li stanno forse aspettando a braccia aperte ?
Nella solita ipocrisia italiana, ci sono cose che si dicono ed altre che si pensano. E così, quando, a Modena ( e non solo), una ditta meridionale vince un appalto, c’è chi trema, forse anche a sinistra; ma non si può dire.
E quando arriva un preside (ma non solo) meridionale, c’è chi trema, forse anche a sinistra, ma anche questo non si può dire.
E allora i modenesi sono razzisti ?
Per niente!
Non credo che lo siano, come non credo che lo siano i vicentini, al di là della indisponente rozzezza del linguaggio leghista.
Semplicemente, temono che essi:
-arrivino qui con una cultura sociale, scolastica e lavorativa lontana dalla nostra e quindi facciano fatica a leggere il contesto in cui operano ed a portare il loro positivo contributo; almeno nell’ immediato
-siano di salute cagionevole, soprattutto dopo i fine settimana, i ponti e le vacanze
-siano particolarmente”sfortunati” dal punto vi vista personale (invalidità) o familiare (legge 104)
Se arriveranno presidi meridionali (o da qualunque altra regione) capaci di leggere la società, di apportarvi positivi contributi, mediamente sani e con condizioni personali e familiari “normali” saranno ben accolti.
E, soprattutto, i modenesi saranno ben contenti di trattenerli a lungo, piuttosto di vederseli scappare dopo un anno per ritrovare i loro affetti e luoghi dove il costo della vita è più basso.
E tutto questo, credo, non valga solo per i presidi.