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(12.07.2003)
Graduatorie 2003/2004
Che succede se non le aggiorno ?
di Pasquale D'Avolio
Dopo una attenta lettura della normativa ho ritenuto di annunciare pubblicamente sulla stampa locale (Gazzettino del Friuli) che questanno nella mia Scuola non avrei acquisito nuove domande di inserimento nella seconda e terza fascia della graduatoria di istituto.
Sono stato "avvertito" dal Segretario provinciale del mio Sindacato (la CGIL) a non mettermi "contro i precari" in quanto lui li avrebbe tutelati contro una tale decisione, a suo parere illegittima. Gli ho risposto che mi dispiaceva per lui, ma se la CGIL sta con i precari, io sto con gli studenti e le loro famiglie. E se la CGIL è un sindacato "confederale" , dovrebbe tutelare non solo docenti e ATA ma lintero mondo del lavoro, a cui appartengono quei genitori. Lo dico senza polemica, cosciente che i diritti dei precari vanno tutelati, ma non a scapito degli utenti del servizio. E poi quali precari? I precari "storici", come vengono definiti quelli che aspirano a un posto da ventanni o i giovani laureati della SISSI, i precari liberi professionisti o i disoccupati veri, i precari locali o quelli provenienti anno dopo anno da altre regioni, come è avvenuto questanno a Udine (ben 287!), per cui mi aspetto un inasprirsi della "guerra tra poveri" sempre a scapito della Scuola?
Il sindacato e la CGIL non hanno certo le maggiori colpe, ma si è creato un tale groviglio che è difficile uscirne, anzi sembra che si voglia aggrovigliare ancora di più la matassa: questanno si sono aggiunti altri 3 scaglioni per ogni "fascia" delle graduatorie, così siamo arrivati a 14 scaglioni la cui sequenza nelle supplenze deve essere rispettata dalle Scuole. Si capisce limpazzimento degli Uffici e il contenzioso nel quale il CSA e noi D.S. siamo coinvolti ogni anno. Sullesigenza di una semplificazione e sulla validità triennale di tutte le graduatorie si è dichiarata ufficialmente la CGIL Scuola nazionale (vedi Comunicato sul sito web del 26 giugno)
Ma cosa dice testualmente il Regolamento delle supplenze, vale a dire il D.M. 25/05/2000? Se si legge con attenzione lart. 5 si scopre che, dopo aver detto al comma 5 che le "graduatorie di II e III fascia hanno validità triennale" , al comma 9 recita testualmente: " Durante il periodo di validità delle graduatorie, per ogni anno scolastico successivo al primo, ciascuna Scuola PUO (maiusc. mia) acquisire ulteriori domande di supplenze da parte di aspiranti .."
Ciascuna scuola PUO, non DEVE. La Circ. 53 del 26 giugno non può quindi imporre alle Scuole di acquisire le domande; si limita a fissare delle scadenze per lacquisizione delle domande e dà indicazioni sulle modalità di inserimento delle stesse nel Sistema, ferma restando la scelta delle Scuole di acquisirle o meno per il proprio Istituto. Nessun "ordine" quindi; le Circolari daltronde si sa che non sono legge e mi meraviglierebbe che la CGIL, molto attenta alla autonomia delle Scuole, costituzionalmente garantita, si schierasse contro i Dirigenti che in piena autonomia scegliessero di non aggiornare le graduatorie annualmente.
Pertanto, per questanno, terzo anno di vigenza delle graduatorie di II e III fascia CIASCUNA SCUOLA PUO NON ACQUISIRE LE DOMANDE DI INSERIMENTO NELLA GRADUATORIE DI ISTITUTO, cosa che mi riprometto di fare personalmente.
Ci si potrebbe chiedere il perché di questa che può apparire una battaglia di principio. In effetti con la tempistica attuale e con liter previsto (pubblicazione delle provvisorie, ricorsi, reimmissione nel sistema e rinvio alle Scuole dei dati) allinizio dellanno scolastico è pressoché impossibile che siano pronte le graduatorie definitive, cosicché bisognerà nominare "fino alla nomina dellavente diritto" se si vuole iniziare lanno con tutti i docenti in cattedra, e procedere a nuove nomine magari a ottobre, novembre, se tutto va bene. E vero che i nuovi inserimenti vanno in coda, ma "nelle rispettive fasce". Il problema si presenta quando, come nel caso di Scuole periferiche, si esauriscono già ad agosto le graduatorie di seconda fascia e si deve attingere alla terza: allora scatta per forza la nomina "fino allavente diritto" con tutte le conseguenze prevedibili.
Al sottoscritto è capitato questanno di non assegnare la nomina definitiva a un docente che a settembre aveva scelto il posto a part-time nel mio stesso istituto invece della cattedra completa e che a dicembre, dopo la pubblicazione della graduatoria definitiva, voleva cambiare. Siamo ancora oggi nella fase della Conciliazione e non so come andrà a finire!
Pasquale DAvolio
D.S. Istituto comprensivo di Arta-Paularo