Direzione didattica di Pavone Canavese

Tuttodirigenti

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(04.05.2001)

Ok, facciamo il referendum
di Salvatore Indelicato

Una sola precisazione: il preside Indelicato propone un referendum da svolgersi in modo ufficiale "non certamente affidandolo al sito web di qualche redazione"; l'osservazione è del tutto condivisibile anche perchè il nostro sito WEB non ha mai avuto l'ambizione di promuovere un referendum, più semplicemente abbiamo proposto un sondaggio che può servire - al massimo - per indicare una linea di tendenza. Ma se il nostro sondaggio serve da stimolo per iniziative ufficiali condotte con rigore e serietà, la cosa non può che farci piacere. La nostra funzione non è quella di "fare sindacato";  i nostri obiettivi sono assai più modesti: fornire informazioni e  promuovere il dibattito.

Egr. direttore

Il preside Ignazio Sarlo, della CGIL di Torino, in una missiva a Lei inviata, si è sentito offeso dal contenuto della lettera che il presidente Rembado dell’ANP ha inviato a tutti i dirigenti scolastici, riconoscendo però nel merito che le 850 mila lire nette di aumento retributivo " sono sicuramente insufficienti a garantire la perequazione con le dirigenze della prima area ".

E nonostante questa condivisione di valutazione, le 850 mila lire, che costituiscono solo il 57 % di quanto ci tocca come giusta misura stipendiale da tutti riconosciuta, debbono essere accettate subito perché siamo "in un momento di incertezza politica ", salvo poi a disdettare lo stesso accordo nel mese di ottobre, ben sapendo che ad ottobre non si potrà riaprire nessuna questione, se prima non si ricomincia con il difficile contratto degli insegnanti; cioè la valutazione politica benevola sulla controparte deve avere, secondo Sarlo, la prevalenza sulle motivazioni di carattere sindacale, in ciò scoprendo il nervo sensibile di un sindacato che, al di là delle intenzioni, non riesce a districarsi dall’ideologia e dalla prevalenza delle valutazioni politiche su quelle sindacali.

Sarlo non può pretendere che i colleghi si sacrifichino, come forse fa lui, sull’altare della politica e della militanza o dell’ appartenenza ideologica accettando il piatto servito per salvare il quadro politico in un momento di incertezza. I dirigenti sono chiamati ad applicare correttamente il dispositivo della Bassanini di netta separazioni tra le ragioni della politica e le ragioni della gestione senza commistioni reciproche, in una corretta e leale distinzioni di ruoli e funzioni.

E poi è la stessa CGIL a sostenere che il sindacato deve essere indifferente al colore politico della controparte e deve guardare solo alla sostanza delle questioni e delle rivendicazioni; e sulle rivendicazioni stipendiali tutte le sigle sindacali dei dirigenti, compresa la CGIL, convergono.

Allora perché fare sconti a questa controparte con il pericolo di vedere slittare di 3 o 4 anni la riapertura della questione ? E non va contro la regola statuita dalla stessa CGIL la minaccia del preside Panini di proclamare uno sciopero della categoria in piena campagna elettorale, quando il governo e il parlamento si trovano nella fase di rinnovo e quindi in condizioni di non legittimazione e di non poter assumere impegni significativi ?

Sarlo sottace inoltre l’iniziativa politica dell’ANP rivolta correttamente ai due poli in competizione elettorale di esprimersi sulle future intenzioni programmatiche di equiparazione stipendiale della dirigenza. La risposta positiva giunta dalla casa delle libertà conferma della giustezza della linea sindacale adottata dall’ANP e sicuramente l’Ulivo non potrà non confermare in sede politica e quantificare sul tavolo delle trattative quanto nell’atto di indirizzo ha espresso, almeno nelle intenzioni, il suo ministro Bassanini.

Sarlo dice di aver guardato con simpatia all’ANP " riconoscendole il merito di aver saputo contribuire in modo positivo ai processi di rinnovamento "; e certo si vuole riferire alla coerenza e all’impegno profuso in tutte le battaglie, dall’autonomia scolastica alla grande riforma Berlinguer-De Mauro, non ultima la ferma posizione tenuta dall’ANP in CNPI il 10 aprile 2001, accanto a tutte le associazioni professionali della scuola, per sventare il tentativo strumentale di affossare il riordino dei cicli. Ma deve ricordare anche che l’ANP si è battuta da sola per dare alla categoria una dirigenza piena inserita nel decreto 29, contro i tentativi di marginalizzarla in una zona finta e indistinta di dirigenza nominalista, fuori dalla dirigenza del pubblico impiego.

E se ora tutti gli altri sindacati accetteranno di firmare un contratto al ribasso ( ammesso che possano raccogliere un 53 % contro il 47 % dell’ANP, quando lo SNALS ha dichiarato che ai dirigenti scolastici va riconosciuta semmai una lira in più degli altri dirigenti pubblici!) daranno alla categoria un messaggio di sfiducia e di pessimismo ricacciandola in una subalternità rispetto agli altri dirigenti pubblici, aiutando la controparte datoriale a smentire nei fatti quanto dichiarato nelle intenzioni nell’atto di indirizzo all’ARAN.

E poi viene avanzata nella missiva una richiesta di consultazione della base, non si capisce se per sfida dialettica oppure se iniziativa concordata con il segretario Panini, oppure se idea personale di Sarlo, pensando che un eventuale referendum avrebbe un risultato favorevole ai sostenitori del "subito a qualsiasi prezzo ".

Ebbene facciamolo questo referendum (non certamente affidandolo al sito web di qualche redazione) !
Chieda l’autorizzazione al MPI di usare la rete intranet (anche eventualmente usando il nuovo sito trampi del ministero) e sotto la supervisione di un comitato di garanzia sondiamo realmente e celermente la categoria ! Così finalmente apriamo un precedente che sicuramente avrà effetti e ricadute in tutti gli altri contratti a cominciare dal prossimo dei docenti.

Vedremo i risultati.

In conclusione ritengo che una volta chiusa la parte normativa, a cui stanno lavorando tutti in specie l’ANP, uno slittamento della parte retributiva a settembre/ottobre, una volta che il quadro politico si sarà assestato dopo i traumi della competizione elettorale, a fronte di un impegno politico positivo espresso da tutte le forze politiche, quando il governo è nel pieno della sua legittimità, non solo non costituisce un dramma ma potrà essere la svolta positiva e definitiva di una vicenda che potrà dare ampia soddisfazione a tutti i colleghi.

La fase contrattuale 2002-2005 potrà poi iniziare secondo la tempistica e i ritmi della normale dialettica sindacale.

Perché allora la perentorietà formulata dalla CGL di chiudere comunque e subito e a qualunque condizione entro il 10 maggio ?

Catania 4-5-2001

Preside Salvatore Indelicato
ANP Catania

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