notizia del giorno Dissensi in casa Cgil
sulle posizioni espresse da Panini


I COMMENTI E GLI INTERVENTI A PROPOSITO DELLA LETTERA


(30.06.01)

Cari colleghi,
nella vostra lettera aperta ho ritrovato tutte le argomentazioni che ho   pubblicamente espresso nel mio sito in questi ultimi tre mesi, dopo la  svolta imprevista di Palazzo Vidoni.
La sottoscrivo, quindi, con assoluta convinzione.

Paolo Quintavalla, Direzione didattica del 3° Circolo di Parma
ex iscritto alla Cgil Scuola

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(30.06.01)

Cari Colleghi,
solidarizzo con il Vostro disagio anche se non capisco perchè siate ancora del parere che ci si possa accontentare di un "mezzo" allineamento retributivo che ci penalizzerebbe ingiustamente e che classificherebbe la Dirigenza Scolastica come una dirigenza di serie "B" ( o "C", fate voi).
Comunque , coraggio ! Intensificate gli sforzi perchè il Vostro Sindacato smetta di essere la controparte meno disponibile nei confronti della nostra categoria ed il nostro più acerrimo nemico.
In caso di pervicace persistenza della CGIL sulle note posizioni, mi aspetto che Voi, come preannunciate, usciate da quel Sindacato.
Chiedete, intanto che la Vostra protesta, sia inserita sul sito della CGIL ( dirigenti). In questo modo potrete avere più visibilità ed altri colleghi potranno esprimersi in merito.
Se il Sindacato non vi consentirà nemmeno di aprire un dibattito ...

Salvatore IERARDI, Liceo Scientifico di Marsala

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(01.07.01)

Cari Colleghi, condivido nella sostanza e senza farmi alcuna illusione il vostro intervento. Non credo che verrete (verremo) presi in considerazione: la cultura di fondo che in questi ultimi anni il Sindacato scuola ha espresso nei confronti della professione dirigenziale resta ancorata ad una visione, che non saprei se definire ottocentesca o maoista della realta' sociale e professionale. Nel conflitto fra potere e popolo lo spazio della gerarchia funzionale intermedia che noi rappresentiamo (nello schema sindacale) resta quello antico: al servizio dell'uno od al servizio dell'altro; comunque sia non ci considerano come gruppo professionale dotato di legittima ed autonoma dignita' professionale. Stupefacente: siamo nel 2001 ed in un contesto in cui il possesso di una cultura della complessita' sociale e professionale dovrebbe essere il presupposto per ogni azione di tipo politico e sindacale che si compie, ma e' cosi'. Non e' che ci vogliano male, (non tutti almeno), non ci vedono proprio.

Angelo Luppi, Istituto Comprensivo di Martinengo (BG)

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(03.07.01)

Aderisco nella sostanza alle posizioni espresse nel documento dei dirigenti scolastici iscritti alla C.G.I.L. Scuola, anche se ritengo prioritaria la ricerca della massima unità interna ed esterna al sindacato: l'andamento della ultime elezioni, perse anche per le divisioni interne al raggruppamento politico che in 5 anni ha cambiato la struttura organizzativa del paese cedendolo ad una destra che sarà sempre più pericolosa, ci deve far riflettere a lungo e molto seriamente.
Con affetto

Emilio Ghiggini ( classe C.G.I.L. 1968 )

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(03.07.01)

Mi chiamo Marco Fumi, sono dirigente scolastico del 3° Circolo di Sassari , da sempre politicamente impegnato "a sinistra". Attualmente presiedo la direzione territoriale dei DS. Nell'ultima campagna elettorale ho svolto ogni azione possibile per ricercare il consenso dei colleghi alle ragioni dell' Ulivo e della sinistra perchè le ritenevo e ritengo perfettamente coniugate con le ragioni e gli interessi di una onesta e capace categoria di lavoratori come la nostra.
Adesso arrivano le incredibili dichiarazioni del segretario CGIL. Siamo alla malattia mentale.

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(03.07.01)

La CGIL è stata sempre contro il personale della scuola ed in particolare i capi d'istituto. Ricordo quando nel giugno del 1979 promosse proprio a Torino uno sciopero contro un aumento di 100.000 lire in favore dei capi d'istituto deciso dal Governo unilateralmente. Ciò che stupisce è che i colleghi di Torino se ne siano accorti solo adesso e che esitino ancora a trarre le doverose conseguenze. E' superfluo aggiungere che non ho fatto mai parte di quel sindacato.

Franco De Giorgi,   Direzione Didattica "G. Falcone"  -Cascina (Pisa)

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(04.07.01)

Sono il dirigente scolastico del circolo di Chiari (BS) condivido il documento dei colleghi di Torino.
Non posso tuttavia accettare che la dirigenza scolastica sia catalogata come "mezza dirigenza" e non sia considerata almeno al pari di tutte le dirigenze pubbliche.
Ritengo che non sia corretto considerare le nostre richieste salariali come aumento di stipendio.
Non chiediamo un aumento di retribuzione, ma l'acquisizione dello stipendio che compete ad un dirigente.
Se un collaboratore scolastico diventa Direttore dei Servizi Generali Amministrativi, non gli viene riconosciuto un aumento di stipendio, ma una nuova retribuzione come è prevista per il DGSA.
Perché con i dirigenti non facciamo lo stesso banale ragionamento?
Non sono iscritto all CGIL ed ho disdetto la tessera CISL da quando mi sono accorto che tali sindacati hanno a cuore soprattutto la difesa dei privilegi dei docenti piuttosto che la qualità della scuola.

Rodolfo Apostoli

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