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(05.05.2001)
Perchè vogliamo firmare il
contratto
Perchè sarebbe un errore non firmare
di Enrico Panini
Della recente lettera "aperta" di Giorgio Rembado non riprenderò certo nè il
tono, nè i termini, nè le gratuite offese.
Troppo semplice spostare il confronto dai temi contrattuali al giudizio di dio, troppo
facile da parte mia rispondere.
Io non sono interessato a modificare i termini delle questioni perché voglio continuare a
rimanere allo stretto contesto contrattuale.
Oggi, per il contratto di circa 11.000 Dirigenti scolastici sono disponibili 240 miliardi.
A queste risorse si aggiunge il recupero ai fini contrattuali dellanzianità di
quanti andranno in pensione in considerazione del fatto che cambia la struttura della
retribuzione.
La parte normativa, da migliorare ulteriormente lunedì 7 maggio, dopo gli ultimi incontri
mi pare una buona base di trattativa.
Cè un impegno del Governo, da riprendere anche in sede di contrattazione, affinché
con il quadriennio 1 gennaio 2002 31 dicembre 2005 sia raggiunta
lequiparazione alle altre dirigenze.
A queste condizioni la Cgil Scuola è per firmare il primo contratto dei Dirigenti
scolastici.
Non firmare significa rincorrere uno dei seguenti scenari:
Ognuna di queste strade significa ritardare di mesi la chiusura del
contratto.
Infine, una valutazione politica (e non elettorale).
In queste settimane importanti soggetti della vita politica e sociale hanno chiaramente
detto che intendono regolare il rapporto di lavoro dei Dirigenti scolastici mediante
chiamata nominale da parte delle singole scuole.
Lo scontro in corso sulla scuola e sulle competenze dello stato e delle regioni rischia di
potrebbe produrre interventi pesanti sui Dirigenti scolastici.
Questi due scenari si acuiranno, comunque, dopo le elezioni perché si scontrano obiettivi
diametralmente opposti e stiamo parlando di questioni non secondarie.
Arrivare a questa fase con un contratto aperto significa lasciare i Dirigenti scolastici
esposti ad ogni possibile incursione sul loro status professionale.
La Cgil Scuola non è interessata, per senso di responsabilità, a far provare a nessuno
questo possibile brivido.
Enrico Panini