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(28.03.2001)
A proposito del
contratto dei Dirigenti scolastici
Prime riflessioni "a
caldo"
Con un laconico comunicato l'ANP ci informa che il confronto
"politico" sul contratto dei Dirigenti si è concluso oggi 28 marzo 2001 con un
magro risultato appena 40 miliardi in più. C'è qualcuno, caro direttore, che poteva
pensare o sperare in un risultato diverso ?
Certamente no. Tutti noi sapevamo in che considerazione questo governo teneva e tiene i
presidi e i direttori didattici.
Le avvisaglie le avevamo già avute il primo di settembre del 2000 quando invece del
contratto abbiamo avuto il decreto di preposizione alle scuole autonome, con una
operazione piuttosto discutibile. Un mio amico dice che possiamo fegiarci del titolo di
preposti o prevosti : parroci di un certo rilievo e nella Francia dell'ancien regime,
dignitari di corte addetti all'esercizio della giustizia.
Tale titolo quindi non dovrebbe disturbarci più di tanto anzi propongo d'ora in avanti di
firmarci così nella corrispondenza.
Nelle condizioni in cui siamo certamente un po' d'ironia può soccorrerci ma sicuramente
non ci darà né buon umore né speranza, al massinmo solo rassegnazione.
E ancora. Vi ricordate l'atto di indirizzo? Il nostro collega Paolo Quintavalla aveva
argutamente sottolineato il passo in cui si diceva "su sollecitazione dei
sindacati..." . L'atto di indirizzo non era quindi un atto dovuto ma semplicemente un
atto compiuto per far contenti i nostri sindacati...
E ancora: la finanziaria. Cosa potevamo aspettarci se già in finanziaria erano previsti
solo 200 miliardi e non era prevista neppure la somma necessaria a coprire i mesi di
settembre/dicembre 2000?
Abbiamo però assistito al gioco delle parti: continui rinvii, ogni scusa era buona; i
sindacati "pazientemente" aspettavano. Questa è la concertazione. Ho avuto modo
di dirne tutto il male possibile.
Ed ora? Qualcuno si sarebbe aspettata già da tempo l'indizione di un sano e robusto
sciopero.
E no, non è possibile: vuoi forse scioperare contro un governo alla fine
del suo mandato ? Pardon !
In questi anni ci hanno insegnato a dire che si sciopera per e non contro...
Ma che scherziamo? Vogliamo scioperare contro un governo di sinistra che per definizione
è un governo solidale che difende gli interessi dei lavoratori ? Non è possibile !
Come Nanni Moretti qualcuno direbbe: "Governo dicci o fai una cosa di sinistra"
Personalmente questa espressione non l'ho mai capita.
Avrei detto meglio "Governo dicci o fai una cosa sensata" non importando se sei
di sinistra o di destra.
Allora adesso cosa dobbiamo fare?
Per quanto mi riguarda sono in sciopero, certamente uno sciopero simbolico contro questo
governo che vuole imporci la propria ideologia (ben 62 pagine su 110 delle indicazioni
curriculari nazionali sono spese per "imporre" la cultura dei curricoli , del
sapere e del saper fare, senza spendere una parola per il saper essere, relegando la
scuola alla semplice funzione di preparazione del lavoratore, in funzione delle esigenze
del mercato piuttosto che restituirci il ruolo di contribuire alla educazione integrale di
una persona capace di senso critico), sono in sciopero ideale contro il sistema della
concertazione che appanna le coscienze degli uomini liberi, che fa in modo che le
decisioni siano prese da pochi impedendo ai lavoratori di "conoscere per
deliberare".
Sono in sciopero contro coloro che vogliono costringerci ad un ruolo amministrativo
sacrificando invece la nostra libertà di insegnamento, della quale siamo titolari al pari
degli insegnanti perchè ogni nostro atto, ogni nostra decisione ha giustamente valore
pedagogico e didattico.
Sono in sciopero perchè, per il lavoro e le responsabilità che ogni giorno affrontiamo,
non possiamo e non dobbiamo accettare l'insulto di 700 mila lire in più al mese.
Girio MARABINI