Direzione didattica di Pavone Canavese

L'educazione interculturale nell'anno del POF.....

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(08.09.2002)

 

Settembre, tempo di migrare


Così le parole di un poeta, da generazioni segnano, questo mese che chiude l’estate ed apre l’autunno, vero inizio dell’anno sociale e non solo di quello scolastico. Ed è pensando al legame tra settembre ed il tempo di migrare che si apre anche questo anno la rubrica di educazione interculturale di pavonerisorse.

Educare - migrare

E riprende con questa brevissima nota sulla relazione tra educare e migrare. Educare è infatti sempre, strutturalmente, un processo migratorio, un esodo, un viaggio, una navigazione, un percorso, un andare. Un uscire da sé, dalle proprie certezze più o meno solide, dalla propria ignoranza anche,per incamminarsi lungo un sentiero di cui non si conosce con certezza l’esito, approdo. Come ha scritto Franz Rosenzweig (La stella della redenzione, 1919) "la verità si trova alla fine della via". Nel tempo in cui ognuno di noi è impegnato a progettare. Programmare, elaborare, pensare al cosa ed al come della nostra attività didattica per l’anno scolastico che inizia, l’annotazione di Rosenzweig può costituire un utile riferimento, un indizio che nella notte addita la strada. E chiede di non chiudere il cammino, di non predefinire tutto, di tenere aperta la porta al pensiero nomade.

Una agenda già piena di impegni

A ben guardare l’agenda del mondo della scuola è già piena di scritte, appunti, post-it, impegni. La sperimentazione della riforma che partirà in 200 scuole italiane riguarda certo un numero assolutamente esiguo di docenti, alunni, genitori. Ma sarebbe miope non prestare la massima attenzione alle bozze della riforma per studiarne a fondo, durante tutto l’anno scolastico, le potenzialità, i limiti, le novità, la struttura, le concezioni di fondo. Chi ha già avuto modo di iniziare tale operazione si sarà certamente accorto che molti sono i cambiamenti. In fondo, almeno così a me pare, il maestro (meglio sarebbe dire la maestra...) prevalente risulta essere il mutamento meno significativo. Ben più profondi sono i mutamenti che deriveranno dal Piano di studio personalizzato, dalle unità di apprendimento, dal portfolio….

Come i lettori più attenti di pavanerisorse avranno certamente notato, su questo stesso sito è apparsa una nota sulla strana trasmutazione dell’eguaglianza in giustizia. Nota figlia proprio della prima lettura (o meglio, della lettura della prima pagina della bozza del 24 luglio…). Altri approfondimenti saranno via via proposti e già da ora invito tutti i lettori a far pervenire le loro annotazioni, con particolare riguardo, ovviamente, all’educazione interculturale.

Si possono anche già definire alcune piste di ricerca collettiva, uno scavo critico nei testi pubblicati dal Ministero:

Ma non solo il mondo della scuola si muove. In questi giorni infatti è entrata in vigore la nuova legge sull’emigrazione, la cosiddetta legge Bossi-Fini. Si tratta di una legge molto importante anche per la scuola. E’ infatti del tutto evidente che l’idea di integrazione sociale presente nella legge avrà una ricaduta anche sul versante educativo. Certo, non immediatamente, ma una ricaduta ci sarà. La logica dell’educazione interculturale come interazione e convivialità delle differenze entro le società multiculturali, complesse e globali obbediva ad una precisa logica, ad una scelta consapevole, che può essere riassunta con il concetto di "integrazione ragionevole" del primo Rapporto Zincone sull’integrazione degli immigrati in Italia a cui anche questa rubrica ha dedicato ampio spazio.

Da qui un ulteriore focus del nostro lavoro di questo anno: quale la ricaduta della Bossi-Fini sul modo di intendere l’educazione nella società italiana? E quale, ad esempio, la ricaduta dell’impianto della Bossi-Fini sulla figura del mediatore? A giugno, ad esempio, si è tenuto a Padova un importante seminario di studio dove il Ministero del welfare ha presentato un ampio documento sulla figura del mediatore, sulle sue competenze, sui processi di formazione e sulle modalità di impiego nei diversi settori della società italiana (sicurezza, carcere, lavoro, sanità, sociale, scuola). Un documento che prossimamente pubblicheremo e commenteremo su pavonerisorse.

Un luogo di incontro

In questi mesi estivi in cui la rubrica interculturale ha sostato e ripreso fiato molti sono stati gli e-mail dei visitatori e dei lettori. A volte richieste di consulenza su problemi specifici, altre volte segnalazioni di siti, materiali, volumi, esperienze, storie (tra queste l’esperienza di una educatrice che opera nel carcere di San Vittore a Milano e rilegge la propria esperienza in chiave interculturale sfatando molti luoghi comuni ). Per non dire poi di molti studenti e studentesse che chiedono informazioni bibliografiche o indicazioni didattiche in vista della stesura di tesi di laurea.

Insomma la rubrica si fa anche luogo di incontro reale tra persone, esperienze, storie. Un incrocio dove arricchirsi vicendevolmente. Nel corso delle prossime rubriche presteremo sempre maggiore attenzione all’interazione con quanti ci scrivono.

Il vento nelle vele

Torna dunque a soffiare il vento nelle vele. Un nuovo viaggio ci attende. E così, fra tutti i messaggi ricevuti in questi mesi, a chiusura di questo esordio, regalo anche a voi una bellissima frase di Seneca che mi è stata segnalata di recente.

A prima vista può sembrare in contraddizione con la stella di Rosenzweig ma così non è.

Scrive infatti Seneca: Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove andare. Ecco, il nostro sforzo è e deve essere quello di restare disponibili al viaggio ma non per questo ci dobbiamo trasformare in viaggiatori ciechi. Un marinaio che non sa dove andare non sa neppure che farsene del vento che gli soffia attorno. La convivenza democratica entro società multiculturali capaci di convivialità delle differenze è la nostra stella. Le tappe del viaggio non sono già predeterminate e sappiamo che il percorso è faticoso. Chiede capacità di migrare, di uscire da sé, di inter-rogarsi e di inter-rogare. Del resto questa è la sfida stessa dell’educazione.

Sfida da correre anche quando, e a volte può succedere, è il vento stesso a non soffiare….

Buon lavoro a tutti

Aluisi Tosolini

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