(08.09.2002)
Settembre, tempo di migrare
Così le parole di un poeta, da generazioni segnano,
questo mese che chiude lestate ed apre lautunno, vero inizio dellanno
sociale e non solo di quello scolastico. Ed è pensando al legame tra settembre ed il
tempo di migrare che si apre anche questo anno la rubrica di educazione interculturale di
pavonerisorse.
A ben guardare lagenda del mondo della scuola è già piena di scritte, appunti, post-it, impegni. La sperimentazione della riforma che partirà in 200 scuole italiane riguarda certo un numero assolutamente esiguo di docenti, alunni, genitori. Ma sarebbe miope non prestare la massima attenzione alle bozze della riforma per studiarne a fondo, durante tutto lanno scolastico, le potenzialità, i limiti, le novità, la struttura, le concezioni di fondo. Chi ha già avuto modo di iniziare tale operazione si sarà certamente accorto che molti sono i cambiamenti. In fondo, almeno così a me pare, il maestro (meglio sarebbe dire la maestra...) prevalente risulta essere il mutamento meno significativo. Ben più profondi sono i mutamenti che deriveranno dal Piano di studio personalizzato, dalle unità di apprendimento, dal portfolio .
Come i lettori più attenti di pavanerisorse avranno certamente notato, su questo stesso sito è apparsa una nota sulla strana trasmutazione delleguaglianza in giustizia. Nota figlia proprio della prima lettura (o meglio, della lettura della prima pagina della bozza del 24 luglio ). Altri approfondimenti saranno via via proposti e già da ora invito tutti i lettori a far pervenire le loro annotazioni, con particolare riguardo, ovviamente, alleducazione interculturale.
Si possono anche già definire alcune piste di ricerca collettiva, uno scavo critico nei testi pubblicati dal Ministero:
Ma non solo il mondo della scuola si muove. In questi giorni infatti è entrata in vigore la nuova legge sullemigrazione, la cosiddetta legge Bossi-Fini. Si tratta di una legge molto importante anche per la scuola. E infatti del tutto evidente che lidea di integrazione sociale presente nella legge avrà una ricaduta anche sul versante educativo. Certo, non immediatamente, ma una ricaduta ci sarà. La logica delleducazione interculturale come interazione e convivialità delle differenze entro le società multiculturali, complesse e globali obbediva ad una precisa logica, ad una scelta consapevole, che può essere riassunta con il concetto di "integrazione ragionevole" del primo Rapporto Zincone sullintegrazione degli immigrati in Italia a cui anche questa rubrica ha dedicato ampio spazio.
Da qui un ulteriore focus del nostro lavoro di questo anno: quale la ricaduta della Bossi-Fini sul modo di intendere leducazione nella società italiana? E quale, ad esempio, la ricaduta dellimpianto della Bossi-Fini sulla figura del mediatore? A giugno, ad esempio, si è tenuto a Padova un importante seminario di studio dove il Ministero del welfare ha presentato un ampio documento sulla figura del mediatore, sulle sue competenze, sui processi di formazione e sulle modalità di impiego nei diversi settori della società italiana (sicurezza, carcere, lavoro, sanità, sociale, scuola). Un documento che prossimamente pubblicheremo e commenteremo su pavonerisorse.
Un luogo di incontroIn questi mesi estivi in cui la rubrica interculturale ha sostato e ripreso fiato molti sono stati gli e-mail dei visitatori e dei lettori. A volte richieste di consulenza su problemi specifici, altre volte segnalazioni di siti, materiali, volumi, esperienze, storie (tra queste lesperienza di una educatrice che opera nel carcere di San Vittore a Milano e rilegge la propria esperienza in chiave interculturale sfatando molti luoghi comuni ). Per non dire poi di molti studenti e studentesse che chiedono informazioni bibliografiche o indicazioni didattiche in vista della stesura di tesi di laurea.
Insomma la rubrica si fa anche luogo di incontro reale tra persone, esperienze, storie. Un incrocio dove arricchirsi vicendevolmente. Nel corso delle prossime rubriche presteremo sempre maggiore attenzione allinterazione con quanti ci scrivono.
Il vento nelle veleTorna dunque a soffiare il vento nelle vele. Un nuovo viaggio ci attende. E così, fra tutti i messaggi ricevuti in questi mesi, a chiusura di questo esordio, regalo anche a voi una bellissima frase di Seneca che mi è stata segnalata di recente.
A prima vista può sembrare in contraddizione con la stella di Rosenzweig ma così non è.
Scrive infatti Seneca: Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove andare. Ecco, il nostro sforzo è e deve essere quello di restare disponibili al viaggio ma non per questo ci dobbiamo trasformare in viaggiatori ciechi. Un marinaio che non sa dove andare non sa neppure che farsene del vento che gli soffia attorno. La convivenza democratica entro società multiculturali capaci di convivialità delle differenze è la nostra stella. Le tappe del viaggio non sono già predeterminate e sappiamo che il percorso è faticoso. Chiede capacità di migrare, di uscire da sé, di inter-rogarsi e di inter-rogare. Del resto questa è la sfida stessa delleducazione.
Sfida da correre anche quando, e a volte può succedere, è il vento stesso a non soffiare .
Buon lavoro a tutti
Aluisi Tosolini