(19.10.2006)
20 ottobre 2006
Quinta giornata ecumenica del dialogo cristianoislamico
Il 20 ottobre, venerdì, si terrà la
quinta giornata del dialogo cristianoislamico. Il quinto appuntamento con
una iniziativa che, nata dal basso, è diventata una scadenza quasi
“istituzionale” della nostra pur difficile realtà italiana. Aluisi Tosolini
I motivi per continuare lungo questa strada, iniziata nel 2001 subito dopo i
tragici attentati dell’11 settembre, sono ancora molti a cominciare dai
tantissimi conflitti in corso che traggono il loro carburante proprio
dall’odio interreligioso e interculturale.
E per sottolineare l’urgenza di un dialogo interreligioso ed interculturale
i promotori hanno messo al centro della riflessione il documento in dieci
punti elaborato da Paolo Branca, docente di lingua e letteratura araba,
università cattolica del Sacro Cuore di Milano; Stefano Allievi, docente di
sociologia, università degli studi di Padova; Silvio Ferrari, docente nelle
università di Milano e Lovanio; Mario Scialoja, presidente della Lega
musulmana mondiale-Italia,qui di seguito riportiamo.
L’idea di un decalogo di cose possibili da fare, sulla via del dialogo, è un
modo per cercare di costruire, tutt’insieme, un’etica comune che abbia come
elemento fondamentale il rispetto integrale dell’altro/a, che corrisponde al
comandamento del “non uccidere” comune a tutte le religioni.
Da qui lo slogan “Dieci motivi per dialogare”, per sottolineare anche come
siano molte le iniziative che si possono mettere in campo per rendere
concreto il dialogo, mentre per la guerra, l’odio, la xenofobia e quant’altro
basta una sola grande bugia.
Tutte le informazioni sull’appello, sulle centinaia di eventi ed incontri
che in tutta Italia si realizzeranno il 20 ottobre, e molto altro materiale,
sono scaricabili al sito della rivista Il dialogo che tira le fila
dell’iniziativa. http://www.ildialogo.org/islam/cristianoislamico.htm
Una iniziativa che nelle scuole potrebbe (dovrebbe!) trovare particolare
ascolto.
Un decalogo per il dialogo
1. Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per
promuovere una reale partecipazione. Promuovere il censimento e la
valorizzazione delle molteplici esperienze in atto
2. Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalità.
3. Valorizzare le iniziative che stimolano la condivisione di valori,
interessi e impegno comune al servizio della collettività.
4. Dare priorità alle donne e ai giovani
5. Offrire percorsi di formazione universitaria a quanti svolgono funzioni
di servizio alle comunità, specie nei ruoli di orientamento e di guida.
6. Stimolare, specie nelle scuole, la valorizzazione degli apporti delle
differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltà.
7. Incoraggiare i mass media a dare spazio alle numerose esperienze di
collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura
diversa,evitando di diffondere e/o amplificare soltanto fatti e notizie che
confermino mutui pregiudizi.
8. Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle società
di provenienza degli immigrati.
9. Valorizzare l'azione delle istituzioni locali nel promuovere iniziative
che possono costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni.
10. Approfondire la conoscenza reciproca, nel mutuo rispetto pur senza
rinunciare allo spirito critico e autocritico.