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EDUCAZIONE
INTERCULTURALE COME INVITO AL VIAGGIO
Così, quasi per chiudere il millennio che in questi giorni si
chiude (o si è chiuso...), presentiamo i 18 testi della collana
"Quaderni dell'interculturalità" curata da Antonio Nanni
per l'editore EMI di Bologna. Una collana di estremo interesse sia per
la sua spiccata propensione all'operatività che la scelta di
confrontarsi direttamente con discipline e curricolo. Ma prima di entrare
nella presentazione dei 18 volumi della collana vorrei regalare (a me
ed ai compagni di viaggio di pavonerisorse che da due anni frequentano
con me gli strani ed affascinanti sentieri dell'educazione intercultura)
una bellissima citazione di un filosofo francese contemporaneo, Michel
Serres, dedicata all'apprendimento in relazione con l'alterità. aluisi Sedurre: condurre altrove. Il viaggio come seduzione "Nessun apprendimento evita il viaggio. Sotto la direzione di una guida l'educazione spinge all'esterno. Parti: esci. esci dal ventre della madre, dalla culla, dall'ombra che scende dalla casa del padre e dai paesaggi giovanili. Al vento, alla pioggia: fuori mancano i ripari. Le tue idee iniziali ripetono solo parole antiche. Giovane: vecchio pappagallo. Il viaggio dei fanciulli, ecco il senso essenziale della parola greca pedagogia. Apprendere dà inizio all'erranza. Esplodere in brandelli per avviarsi su un cammino dall'esito incerto richiede un eroismo di cui soprattutto l'infanzia è capace: una infanzia che, per lo più, bisogna sedurre per poter insegnare. Sedurre: condurre altrove. Sviare dalla direzione chiamata naturale. Per l''altrove. Queste sono le tre prime estraneità, le tre variazioni dell'alterità, tre primi modi di esporsi. Perché non c'è apprendimento senza esposizione, spesso pericolosa all'altro. Non saprò mai più chi sono, dove sono, donde vengo, dove vado, per dove passare. Mi espongo all'altro, all'estraneità." Michel Serres, Il mantello di arlecchino I QUADERNI DELL'INTERCULTURALITA'
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