Direzione didattica di Pavone Canavese

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(21.04.99)

LABIRINT
Laboratorio Irrsae Intercultura

 

Tre citazioni per iniziare

1. Labirinto: dedalo o deserto?

"Ci sono due possibili immagini del labirinto. Uno è il dedalo, cui siamo abituati da millenni, un intrico di vie che non portano da nessuna parte, con al centro il mostro o il nulla. L'altra, cui non ci abitueremo mai, è quella del deserto. Nel primo c'è tutto sommato qualcosa di rassicurante: sei al riparo nel chiuso si un palazzo o di un giardino; nel secondo non sei al riparo proprio per niente: sei nullificato a priori. Se dal primo uscita si dà, dal secondo non 'è uscita, è certo".
Rino Genovese,
Tango italiano, Torino, Bollati Boringhieri, 1997

2. Labirinto come gioco

La filosofia deve volgersi "all’essere dell’apparenza piuttosto che all’apparire dell’essente contrapposto all’essere".
E. Fink,
Il gioco come simbolo del mondo, Firenze, 1993.

"In Nietzsche il gioco umano, il gioco del bambino e dell’artista, diviene concetto chiave dell’universo, diviene metafora cosmica.... L’uomo ha la possibilità di comprendere l’apparenza come apparenza, di immergersi a partire dal suo proprio gioco nel grande gioco del mondo e di sapersi, in tale sprofondare, compagno di gioco del gioco cosmico".
E. Fink,
La filosofia di Nietzsche, Milano, Mondadori, 1977, pag. 204.

3. Labirinto, ermeneutica ed ipertesti

"Al centro di ogni attività formativa va sempre posto un bambino che smembra e ricompone, 'scassinatore-decostruttore', tenace, critico, creativo: intorno ad una continua, variegata, attività ermeneutica dovranno dunque essere rispensati i futuri ambienti formativi".
A. Calvani, Costruire/decostruire significati, Padova, Cleup, 1995 (presentando due contributi di Paola Tarino al volume).

 

LABIRINT, dunque
La nostra rubrica di educazione interculturale continua a presentare materiali multimediali che affrontano problematiche interculturali. Con una avvertenza: il cd-rom Labirint può essere presentato a parole ma per comprenderlo davvero esso va fruito. Si tratta di un lavoro complesso e ricchissimo, accattivante ed avvolgente, ricco di spunti, prospettive, idee, sollecitazioni che ogni navigatore è chiamato ad associare, ricostruire e decostrire secondo i propri specifici percorsi.

Produzione
Labirint è stato prodotto da Irrsae Toscana (a cura di Gloria Bernardi e Giuseppe Ianni) nell'ambito del progetto "Interculturalità. Il laboratorio" con il contributo del Ministero Pubblica Istruzione (DG Scambi Culturali) e della Commissione della Comunità Europea.

Finalità
Le finalità del prodotto (che amplia, approfondisce ed integra il precedente multimedia "Progetto intercultura. Appunti per esperienze di diversità" (Irrsae Toscana 1996) sono:

  1. rendere disponibile la documentazione del percorso formativo realizzato dall'Irrsae Toscana nelle diverse fasi del progetto sull'educazione interculturale;
  2. rendere disponibili i materiali prodotti durante il percorso di ricerca/riflessione sui nuclei fondanti dell'educazione interculturale che hanno accompagnato i processi di formazione;
  3. creare una specie di "metadata", un punto di partenza per l'esplorazione di internet visto come magazzino di risorse da utilizzare in percorsi di educazione interculturale;
  4. offrire stimoli e sollecitazioni per la realizzazione di attività di laboratorio nell'ambito dell'educazione interculturale.

 

L'interfaccia
La metafora adottata dal cd-rom è quella del labirinto con stanze e percorsi tridimensionali da esplorare. Il labirinto prende avvio da un atrio su cui si aprono porte che conducono ad altri ambienti: la stanza della documentazione, quella dei materiali, un'aula multimediale ed un labirinto vero e proprio. Come in ogni labirinto che si rispetti non esiste un percorso segnato ma spetta al navigatore esplorare le diverse possibilità.

Nei diversi ambienti è comunque sempre possibile richiamare il volto di un personaggio (che ha il compito di permettere di attivare una molteplicità di esperienze multisensoriali, ascoltare musiche, riflettere, osservare immagini) ed un mondo nella rete in grado di attivare una connessione internet indirizzata alle pagine si un sito dedicato ai temi dell'interculuralità.

E' inoltre sempre richiamabile una specie di telecomando che costituisce il menù remoto che permette di attivare le funzioni fondamentali della navigazione (uscire, tornare indietro, richiamare la mappa del labirinto, richiamare un indice delle principali informazioni disponibili, attivare un help).

 

Gli autori

Curato da Gloria Bernardi e Giuseppe Ianni il lavoro vede la partecipazione di Angela Gregorini, Laura Nuti, Vinicio Ongini, Barbara Conti, Lorenzo Fiorini, Paola Tarino, Rita Cecini, Roberta Ghilardenghi, Flavia Lucchini, Lassimo Ceccanti, Riccardo Rombi, Olga Quirici, Antonella Salamon.

 

Navigare nel post-moderno

Il cd-rom Labirint estremizza il linguaggio multimediale evidenziando le grandi possibilità di tale linguaggio e richiedendo una logica immersiva ed associativa. Impossibile qui rendere ragione sia della mole davvero gigantesca dei contenuti che delle specifiche modalità di immersione e fruizione.

Si tratta davvero di un labirinto post-moderno ove la chiave ermeneutica è continuamente sollecitata a nuovi tentativi, a diverse interpretazioni, a percorsi plurimi. In questo senso, come ho già più volte avuto modo di scrivere in questa rubrica, il milieu tipico della post-modernità evidenzia come multimedialità ed interculturalità insistano su una medesima visione del mondo.

Offendo così inaspettate potenzialità di lavoro, sia sul versante interculturale che su quello multimediale.

Un limite mi pare tuttavia la scelta di caratteri a corpo troppo piccolo, così che la fruizione della ricca mole di testi presentati risulta abbastanza faticosa.
Per il resto la grafica tridimensionale e la profonda adesione alla metafora del labirinto nel fanno un prodotto estremamente fruibile…. Sempre che riusciate ad uscirne senza far ricorso al menù remoto ma solo utilizzando una specie di puzzle-rompicapo che nei laboratori ogni tanto vi sfida all'impossibile…..

Informazioni su questi materiali possono essere trovate alle pagine

http://www.bdp.it/~fiir0001/ alla voce Intercultura.
I CD possono essere spediti per posta, se richiesti anche attraverso e-mail