(21.04.99)
LABIRINT
Laboratorio Irrsae Intercultura
Tre citazioni per iniziare
1. Labirinto: dedalo o deserto?
"
Ci sono due possibili immagini del labirinto. Uno è il dedalo, cui siamo abituati da millenni, un intrico di vie che non portano da nessuna parte, con al centro il mostro o il nulla. L'altra, cui non ci abitueremo mai, è quella del deserto. Nel primo c'è tutto sommato qualcosa di rassicurante: sei al riparo nel chiuso si un palazzo o di un giardino; nel secondo non sei al riparo proprio per niente: sei nullificato a priori. Se dal primo uscita si dà, dal secondo non 'è uscita, è certo".2. Labirinto come gioco
La filosofia deve volgersi "allessere dellapparenza piuttosto che allapparire dellessente contrapposto allessere
"."
In Nietzsche il gioco umano, il gioco del bambino e dellartista, diviene concetto chiave delluniverso, diviene metafora cosmica.... Luomo ha la possibilità di comprendere lapparenza come apparenza, di immergersi a partire dal suo proprio gioco nel grande gioco del mondo e di sapersi, in tale sprofondare, compagno di gioco del gioco cosmico".3. Labirinto, ermeneutica ed ipertesti
"Al centro di ogni attività formativa va sempre posto un bambino che smembra e
ricompone, 'scassinatore-decostruttore', tenace, critico, creativo: intorno ad una
continua, variegata, attività ermeneutica dovranno dunque essere rispensati i futuri
ambienti formativi".
LABIRINT,
dunque
La nostra rubrica di educazione interculturale
continua a presentare materiali multimediali che affrontano problematiche interculturali.
Con una avvertenza: il cd-rom Labirint può essere presentato a parole ma per comprenderlo
davvero esso va fruito. Si tratta di un lavoro complesso e ricchissimo, accattivante ed
avvolgente, ricco di spunti, prospettive, idee, sollecitazioni che ogni navigatore è
chiamato ad associare, ricostruire e decostrire secondo i propri specifici percorsi.
Produzione
Finalità
L'interfaccia
La metafora adottata dal cd-rom è quella del
labirinto con stanze e percorsi tridimensionali da esplorare. Il labirinto prende avvio da
un atrio su cui si aprono porte che conducono ad altri ambienti: la stanza della
documentazione, quella dei materiali, un'aula multimediale ed un labirinto vero e proprio.
Come in ogni labirinto che si rispetti non esiste un percorso segnato ma spetta al
navigatore esplorare le diverse possibilità.
Nei diversi ambienti è comunque sempre possibile richiamare il volto di un personaggio (che ha il compito di permettere di attivare una molteplicità di esperienze multisensoriali, ascoltare musiche, riflettere, osservare immagini) ed un mondo nella rete in grado di attivare una connessione internet indirizzata alle pagine si un sito dedicato ai temi dell'interculuralità.
E' inoltre sempre richiamabile una specie di telecomando che costituisce il menù remoto che permette di attivare le funzioni fondamentali della navigazione (uscire, tornare indietro, richiamare la mappa del labirinto, richiamare un indice delle principali informazioni disponibili, attivare un help).
Gli autori
Curato da Gloria Bernardi e Giuseppe Ianni il lavoro vede la partecipazione di Angela Gregorini, Laura Nuti, Vinicio Ongini, Barbara Conti, Lorenzo Fiorini, Paola Tarino, Rita Cecini, Roberta Ghilardenghi, Flavia Lucchini, Lassimo Ceccanti, Riccardo Rombi, Olga Quirici, Antonella Salamon.
Navigare nel post-moderno
Il cd-rom Labirint estremizza il linguaggio multimediale evidenziando le grandi possibilità di tale linguaggio e richiedendo una logica immersiva ed associativa. Impossibile qui rendere ragione sia della mole davvero gigantesca dei contenuti che delle specifiche modalità di immersione e fruizione.
Si tratta davvero di un labirinto post-moderno ove la chiave ermeneutica è continuamente sollecitata a nuovi tentativi, a diverse interpretazioni, a percorsi plurimi. In questo senso, come ho già più volte avuto modo di scrivere in questa rubrica, il milieu tipico della post-modernità evidenzia come multimedialità ed interculturalità insistano su una medesima visione del mondo.
Offendo così inaspettate potenzialità di lavoro, sia sul versante interculturale che su quello multimediale.
Un limite mi pare tuttavia la scelta di caratteri a corpo troppo piccolo, così che la
fruizione della ricca mole di testi presentati risulta abbastanza faticosa.
Per il resto la grafica tridimensionale e la profonda adesione alla metafora del labirinto
nel fanno un prodotto estremamente fruibile
. Sempre che riusciate ad uscirne senza
far ricorso al menù remoto ma solo utilizzando una specie di puzzle-rompicapo che nei
laboratori ogni tanto vi sfida all'impossibile
..
Informazioni su questi materiali possono essere trovate alle pagine
http://www.bdp.it/~fiir0001/
alla voce Intercultura.
I CD possono essere spediti per posta, se richiesti anche attraverso e-mail