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26.03.2000

Problemi di integrazione


Scusatemi se questa settimana non parlerò di didattica, ma di un
documento sull'integrazione, frutto del lavoro del Tredicesimo Circolo, ma sono-siamo convinti che interessi tutti, anche voi, quindi ve ne propongo alcuni stralci

vai al sito del XIII circolo

il documento completo lo potete leggere nel sito WEB
del XIII circolo di Parma

Lo abbiamo presentato alla cittadinanza martedì 23 marzo, in conferenza stampa, in una sala gremita di docenti e genitori del nostro Circolo e della nostra città. Per Parma si dice che "se il Tredicesimo si è arrabbiato, vuol dire che tutte le altre scuole e famiglie non ce la fanno più", questo perché noi lavoriamo da sempre sull'integrazione, ( come potrete leggere collegandovi) ed andiamo fieri del nostro lavoro e dei risultati ottenuti: genitori e scuola hanno sempre lavorato insieme, affiancati nella lotta per migliorarci nel servizio.

Il Documento - redatto dai docenti del XIII Circolo- porta all’attenzione di tutti, non ultimi dei Soggetti che troverete in indirizzo, il tema dell’INTEGRAZIONE  DEGLI ALUNNI DISABILI nella scuola elementare.

Si tratta di una denuncia riferita a tutte le difficoltà incontrate nel dare risposta ai bisogni dei bambini disabili e delle loro famiglie. Difficoltà che mai negli ultimi anni hanno trovato risposta nelle sedi opportune, nazionali e locali.

Il Documento sottolinea come sia "stata riaffermata con forza in precedenti incontri con L'Amministrazione Comunale ed i Dirigenti del Distretto Socio Sanitario la necessità che le risorse vengano concertate tra tutti i soggetti che "fanno integrazione" e di come sia stata auspicata l’apertura di un osservatorio permanente che legga le situazioni e coordini i vari interventi, indicando l’Istituzione Comunale come naturale responsabile e garante dell’andamento dell’integrazione fra i suoi cittadini. "

Le nostre scuole hanno più volte riaffermato "il vero concetto di integrazione: esso deve tener conto di una società sempre più variegata e per questo sempre più bisognosa di comunicare attraverso modi e forme diversificate; una società ricca anche di nuove sofferte situazioni dove la disabilità è un elemento visibile sì, ma sicuramente non preponderante in famiglie disgregate, famiglie ricostruite, famiglie mononucleari, famiglie multirazziali, famiglie itineranti...."

Siamo convinti che "soltanto se la Scuola, istituzione democratica dello Stato, è davvero capace di accogliere tutti i bambini e di rispondere alle esigenze di crescita culturale e sociale di ciascuno, può consolidare nei piccoli e negli adulti la fiducia nel vivere secondo il codice condiviso dei diritti e dei doveri. Soltanto attraverso un’autentica accoglienza che sappia integrare tutti i soggetti in un progetto vissuto giorno per giorno, la Scuola può attuare quell’opera di prevenzione nei confronti delle giovani generazioni, le cui devianze sembrano preoccupare tanto i ragionieri dello Stato per gli alti costi   economici."

Il Documento fa una breve storia dell'integrazione nel nostro Circolo sin dalla fondazione della Scuola Pilo Albertelli e prosegue con gli anni '90, in cui si sono evidenziate sempre meglio

"- la necessità del lavoro collegiale intorno al bimbo disabile e alla sua classe e comunque intorno alla scolaresca vista nella sua complessità;
- la necessità di lavorare in sintonia con le famiglie;
- la necessità di lavorare in sintonia con le strutture pubbliche e private;
Si sono utilizzati strumenti tecnici più puntuali, dalla diagnosi funzionale al profilo dinamico, dalla programmazione individualizzata alla verifica in itinere, a quella finale...
Si  è constatata l'opportunità di interventi specifici e mirati da mettere in atto all’interno della classe, in un piccolo gruppo,  individualmente. Si sono andate sperimentando la musicoterapia, la piscina, la fisioterapia .... "
"La storia (narrata dal Documento ndr) ci permette di dire oggi che le scelte effettuate sul piano strutturale e delle risorse umane hanno consentito
1. rilevanti risultati sul piano della crescita e dell’apprendimento degli alunni disabili e di tutti gli alunni;
2. una forte accelerazione dei processi di innovazione della scuola  e sul piano delle professionalità educative;
3. un coinvolgimento maturo delle famiglie e del territorio intorno all’idea più ampia del progetto di vita dell’alunno disabile di cui la scuola era il motore essenziale."

Ma, c'è un Ma

"Negli ultimi anni la diminuzione preoccupante delle risorse umane ha compromesso pesantemente il senso stesso dei processi di integrazione con tanta passione costruiti:

Nel 1999/2000 al XIII Circolo, ricco di 874 bambini fra cui 12 itineranti, 20 disabili, 44 di famiglia e cultura extracomunitaria, sono stati assegnati 2 insegnanti aggiuntivi (indicativamente 3 minuti circa alla settimana di docenza in più per alunno!!!).
Alle assistenti ai disabili viene chiesto di sostituire i docenti che non ci sono più,   nel compito più importante in assoluto che compete alla scuola: mettere in comunicazione, promuovere la persona, fare integrazione ...
L’inserimento dei giovani obiettori, non facili da ottenere e da gestire,  fu pensato inizialmente come risorsa aggiuntiva al personale docente, capace di animare i momenti ludici, di collaborare nelle attività di laboratorio, nel momento del pranzo e delle uscite, di accostarsi ai bimbi in veste di fratello grande; ora la presenza dell’unico obiettore è diventata indispensabile per coprire le carenze di docenza e di assistenza per gli alunni disabili!!! "

"RAPPORTI CON IL DISTRETTO SOCIO-SANITARIO: In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un continuo ridimensionamento dei servizi socio-assistenziali  dove si sono avuti ad ogni piè sospinto interruzioni, spostamenti, scambi, sovrapposizioni e ritardi nei servizi da erogare."

Da quanto sopra espresso, emerge tutta la nostra preoccupazione per non ravvisare più le condizioni di garanzia minima di funzionamento della struttura in cui si esprime quotidianamente il nostro lavoro nei confronti dei bambini e delle loro famiglie.

QUALE BAMBINO PENSIAMO DI POTERE "INTEGRARE" NELLA SCUOLA E NELLA SOCIETA’ ATTRAVERSO INTERVENTI FRAMMENTARI E PERCIO’ "DISINTEGRANTI"?

Consegniamo il nostro appello a tutte le forze politiche e sociali affinché si facciano promotrici di riflessioni e decisioni nel senso di una vera promozione dell’integrazione a vantaggio di tutti i cittadini."

Nei prossimi giorni metteremo in rete tutti gli interventi presentati alla conferenza stampa del 23 marzo, seguiteci: avreste dovuto essere con noi per ascoltare la fatica dell'essere non solo e non tanto docenti, ma soprattutto genitori di alunni disabili.... o disabili.

Perdonate l'enfasi finale, chiudo qui. 

sebi