Direzione didattica di Pavone Canavese

05.02.2001

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CURRICOLO DI MUSICA
Le proposte della Commissione Ministeriale

Gli esperti in campo musicale che fanno parte della Commissione Ministeriale di Studio per il Riordino dei Cicli (Paolo Damiani, Carlo Delfrati, Carla Pastormerlo, Annibale Rebaudengo, Leonardo Taschera) hanno presentato al Ministero della Pubblica Istruzione la proposta di curricolo di musica . Altre notizie e interventi sulla riforma del curricolo di musica si possono trovare sul sito della Società Italiana di Educazione Musicale (www.siem-online.it/docu/muscrif.htm) da cui è stato tratto il documento che segue.

1. Premessa

La Musica come disciplina scolastica si propone il fine primario di sviluppare la capacità di bambini e ragazzi di partecipare all'esperienza musicale, sia nella dimensione espressiva del fare musica, sia in quella ricettiva dell'ascoltare e del capire. Viene valorizzata, in questo modo, una fondamentale potenzialità linguistica, che consente una più ricca comprensione della realtà e una più equilibrata maturazione della cognitività e della affettività. In particolare, si individuano le seguenti specificità.

1. Sviluppo dell'intelligenza musicale. Il curricolo di Musica ha per fine precipuo lo sviluppo della musicalità e dell'identità musicale del singolo allievo, consentendogli di partecipare in modo attivo e consapevole alla vita musicale.

2. Educazione della percezione uditiva, che è il fondamento su cui si costruisce ogni esperienza musicale, sia di tipo operativo sia di tipo cognitivo.

3. Educazione della motricità, poiché l'esperienza sonora si salda strettamente con la motricità, accomunate entrambe dalla sperimentazione delle strutture ritmiche. Il suonare e il cantare mettono in campo sempre più raffinate abilità propriocettive, cinestesiche e ideomotorie.

4. Maturazione di una consapevolezza critica nei confronti dei condizionamenti dei media. Con la musica l'emittente fornisce un suo "punto d'ascolto" della realtà, simmetrico e complementare al suo "punto di vista". E' questa presenza che reclama una corrispondente attrezzatura critica nell'individuo. La Musica a scuola, nell'insieme dei suoi percorsi - percettivo, riproduttivo, creativo, cognitivo - si assume così il compito di trasformare in esperienza di comunicazione quella che il non educato subisce invece come condizionamento.

5. Sviluppo e affinamento della dimensione affettiva. Fin dai primi anni di vita il bambino esprime il suo mondo interiore con i suoni. Il far musica, con la voce, con gli strumenti, con i mezzi a disposizione, permette al bambino come all'adolescente di esplorare, nell'emotività della musica, la propria emotività.

6. Accesso a un'eredità culturale fondamentale e ai mondi simbolici di cui è espressione. Le generazioni che ci hanno preceduto hanno allestito un immenso repertorio di "testi" musicali, un patrimonio di idee e di emozioni. E' anche attraverso questo patrimonio che la civiltà attuale è diventata nei suoi aspetti migliori quello che è. Un compito irrinunciabile della scuola è fornire ai giovani i basilari strumenti di comprensione e di analisi di questa eredità, contrastando l'esclusione a cui altrimenti la persona si troverebbe condannata.

7. Maturazione di un atteggiamento di rispetto e di interesse per le altre culture. La musica è terreno privilegiato per far accedere il giovane all'incontro multietnico. Il bambino che anche in carenza di interazione verbale condivide a scuola con l'extracomunitario le rispettive musiche, sarà più facilmente l'adulto capace di rispetto e di interesse verso le altre culture.

2. Continuità del curricolo

Sin dalla nascita, il bambino è immerso in un mondo di suoni e voci, per cui possiede una esperienza diretta di tale realtà. Inoltre dalla scuola dell'infanzia ha ricevuto una serie di stimoli che hanno favorito:

Naturalmente, sarà proprio l'osservazione da parte degli insegnanti di queste caratteristiche della competenza musicale a determinare le scelte iniziali del percorso formativo settennale che dovranno orientare il curricolo del ciclo primario della scuola.

3. Competenze trasversali

La musica, con le attività e i percorsi che le sono propri, si propone di sviluppare competenze trasversali, in grado di favorire una maturazione globale della persona e di riflettersi positivamente in altri ambiti del curricolo.

Fra esse, principalmente:

1. competenze corporee, motorie e percettive, che si riferiscono alla capacità di conoscere, usare e promuovere al meglio le proprie modalità sensoriali e ideomotorie;

2. competenze affettive e relazionali, che consistono nelle capacità di maturare sicurezza interiore, di ascoltare e interpretare l'emotività propria e altrui, di accettare il diverso, di porsi in relazione cooperativa con gli altri, di interiorizzare comportamenti civilmente e socialmente responsabili, nel rispetto della realtà umana e ambientale;

3. competenze espressive, comunicative e creative, riferite alla capacità di esprimersi e comunicare con i diversi linguaggi, possedendone i relativi codici di accesso;

4. competenze cognitive, con il potenziamento, in particolare, delle capacità di analizzare e sintetizzare, di problematizzare, di argomentare, di valutare, di applicare regole

5. competenze storico/culturali, con lo sviluppo della capacità di partecipare alla fruizione del patrimonio di valori e di opere allestite dall'umanità nel corso della sua storia e di confrontarsi con esse criticamente.

4. Competenze ed obiettivi specifici di apprendimento al termine del ciclo di base

Per sviluppare la propria musicalità, i soggetti devono acquisire competenze specifiche, ovvero abilità e conoscenze, che, così come avviene per gli altri linguaggi espressivi, possono essere raggruppate in due grandi ambiti: le competenze relative alla fruizione e alla produzione di musica.

Le competenze relative alla fruizione rappresentano l'insieme delle conoscenze e delle abilità necessarie per ascoltare e comprendere il linguaggio musicale; queste conoscenze e abilità entrano in gioco quando il soggetto assume il ruolo di chi ascolta. Possono dunque essere definite come le conoscenze e le abilità necessarie a interpretare e ad analizzare gli eventi musicali. Per interpretare si intendono le operazioni che permettono di collegare un evento sonoro a un contesto extra musicale: interpretazione semantica della musica (il collegamento fra musica e significati, vissuti personali, immagini, gesti, situazioni emotive...) e contestualizzazione della musica, cioè collocazione del brano all'interno di un contesto storico, sociale e culturale. Per analizzare s'intende la ricognizione degli aspetti morfologici del linguaggio musicale (ritmici, melodici, timbrico-dinamici, armonici, formali-architettonici), in quanto funzionali alle attività di interpretazione.

Le competenze relative alla produzione possono essere definite come l'insieme delle conoscenze e delle abilità necessarie a produrre eventi musicali, ovvero a eseguire musiche composte da altri o a inventarne di proprie. Con inventare si intendono tutte le attività creative possibili in musica: improvvisare, comporre, arrangiare, trascrivere, compiere scelte personali nell'esecuzione dei repertori, rappresentano modi diversi di intervenire creativamente sul materiale sonoro.

A fondamento sia della fruizione sia della produzione sta una articolata abilità di percepire (discriminare, individuare, ordinare) e memorizzare il fatto sonoro in sé, nelle sue caratteristiche di durata, altezza, intensità, timbro.

5. La progressione del curricolo nel ciclo di base

5.1. 1° e 2° anno:

Obiettivi
Competenze
Contenuti essenziali

Individuare
Distinguere
Ordinare
Memorizzare

Percezione
  • Le quattro dimensioni fondamentali del suono
  • la pulsazione e la velocità di un brano musicale;
  • la direzione melodica dei suoni di una breve sequenza (ascendente, discendente, orizzontale)
  • le prime cellule ritmiche
  • il timbro di alcuni strumenti
Intonare
Ritmare
Coordinare
Memorizzare
Esecuzione
  • canti individuali e di gruppo di generi e culture diverse
  • giochi, danze, attività teatrali
  • attività espressive con la voce parlante
  • accompagnamenti di canti con strumenti ritmici
Improvvisare
Ideare
Invenzione
  • integrazioni musicali a storie, testi poetici, attività motorie, azioni mimiche
  • attività libere o su semplici consegne date, con la voce, oggetti o strumenti a partire da stimoli musicali, motori, grafici e verbali
Individuare aspetti espressivi Interpretazione
  • cogliere rilevanti aspetti espressivi in musiche ascoltate, mediante risposte motorie, grafiche verbali
Individuare aspetti espressivi Interpretazione
  • cogliere rilevanti aspetti espressivi in musiche ascoltate, mediante risposte motorie, grafiche verbali
Indicare Analisi
  • alcuni aspetti morfologici delle musiche ascoltate

5.2.3°- 4° - 5° anno:

Obiettivi
Competenze
Contenuti essenziali

Individuare
Distinguere Ordinare
Memorizzare

Percezione
  • andamento relativo allíintensità e alla velocità
  • cellule ritmiche
  • metro binario e ternario
  • funzioni armoniche principali (tonica e dominante)
  • timbro di vari strumenti

Intonare
Ritmare
Coordinare
Memorizzare

Esecuzione
  • canti di generi e culture diverse, anche con ostinati, controcanti, canoni
  • giochi, danze, attività teatrali
  • aspetti prosodici della voce parlante
  • semplici brani musicali realizzati con strumenti
Improvvisare Ideare Interpretazione
  • musica per danza, gioco, cerimonia, spettacolo, pubblicità ecc.
Indicare Analisi
  • prime elementari strutture del linguaggio musicale e loro valenza espressiva

5.3. 6° e 7° anno:

Obiettivi
Competenze
Contenuti essenziali
Individuare
Distinguere
Ordinare
Memorizzare
Percezione
  • varie combinazioni di intensità e velocità
  • cellule ritmiche e loro scrittura
  • basilari impianti metrici
  • alcuni intervalli
  • modo maggiore e minore
  • timbro degli strumenti dellíorchestra
Intonare
Ritmare
Coordinare
Memorizzare
Esecuzione
  • canti individuali e di gruppo di generi e culture diverse anche a più voci
  • melodie leggendo dal pentagramma
  • cori parlati e composizioni fonetiche
  • brani musicali realizzati con strumenti

Improvvisare
Ideare
Elaborare
Variare
Integrare

Invenzione
  • melodie, ritmi su consegna data
  • brevi canzoni
  • risposte coerenti a semplici frasi ritmiche o melodiche
  • composizioni fonetiche, partiture prosodiche, cori parlati ecc.
  • testi musicali con ausilio di strumenti multimediali e audiovisivi
Individuare
Attribuire significati
Contestualizzare
Interpretazione
  • funzioni individuali e sociali della musica di epoche, generi, stili diversi
  • funzioni semantiche della musica legata a parole, immagini e gesti
Riconoscere
Indicare
Collegare
Analisi
  • fondamentali strutture del linguaggio musicale e la loro valenza espressiva
  • principali concetti teorici
  • strutture del linguaggio musicale in relazione alle strutture di altri linguaggi
  • caratteri salienti delle diverse manifestazioni musicali del nostro tempo

(concerti, teatro díopera, multimedia, eccetera)

6. Allegati

6.1. ORIENTAMENTI METODOLOGICI

Nei primi anni della scuola di base le attività musicali devono essere praticate in stretta simbiosi con le attività linguistiche, corporee ed espressive e la specificità disciplinare deve emergere gradualmente.

L'esperienza musicale va intesa come attività che coinvolge l'essere umano nella sua interezza (mente, corporeità, affettività): vanno quindi valorizzati tutte le attività che comportano un coinvolgimento globale del discente. In questo l'esperienza musicale contribuisce al recupero dell'operatività e della corporeità nella nostra scuola. In ogni caso va ricordato che in musica la concettualizzazione segue la concreta esperienza: si riflette sulle strutture del linguaggio musicale solo quando si é già in grado di comprendere e usare tale linguaggio.

E' bene che i diversi ambiti dell'esperienza musicale (percezione, fruizione, esecuzione e invenzione) non vengano trattati separatamente ma si integrino vicendevolmente, attraverso progetti operativi che prevedano l'inserimento congiunto dei diversi aspetti della disciplina.

Nell'elaborare la programmazione, l'insegnante prepara esperienze significative a livello affettivo e cognitivo capaci di promuovere un atteggiamento di curiosità e di ricerca.

Lungo l'intero arco della scuola di base le attività di contestualizzazione si configurano come esperienze di comprensione dell'opera musicale attraverso il riconoscimento e la disamina delle sue funzioni nella vita umana, e la ricostruzione dei suoi contesti di origine, messi a confronto con gli attuali contesti di fruizione, in un movimento continuo di andata e ritorno fra presente e passato, che esclude ogni pretesa di sistematicità organizzata cronologicamente.

Secondo lo stesso principio, le attività di analisi vanno introdotte non come cataloghi di nozioni grammaticali ma come strumenti utili per le esperienze di comprensione dell'opera musicale.

Pur non escludendo, in certe fasi del percorso, l'esposizione dell'insegnante (soprattutto a scopi orientativi e organizzativi), i metodi da usare debbono essere il più possibile significativamente centrati sulla azione del discente. Ciò’’ vuol dire che l'insegnante terrà conto delle conoscenze e delle esperienze musicali già in possesso degli alunni, oltre che dei loro interessi, così che le nuove acquisizioni possano integrarvisi costruttivamente. Stimolerà inoltre gli allievi a costruire attivamente il proprio apprendimento, rendendoli partecipi del progetto educativo e sollecitandoli a prendere parte, ogni volta che risulterà opportuno, alle scelte di percorso.

Vanno perciò privilegiati gli apprendimenti di tipo euristico (dialogo, discussione, problem solving), la ricerca, la sperimentazione espressiva, il lavoro cooperativo, la progettazione delle proprie attività musicali. Si incoraggerà, inoltre, l'autovalutazione.

CONTENUTI E REPERTORI

La scelta dei contenuti e dei materiali da utilizzare durante le attività musicali verrà fatta considerando l'ampiezza e la varietà dei repertori esistenti (colto, popolare, etnico, ecc.) senza esclusioni di alcun tipo, tenendo conto della funzionalità degli stessi rispetto agli obiettivi di apprendimento e alle esigenze e agli interessi delle diverse scolaresche.

Si farà in modo di non tralasciare comunque, specie nelle esperienze di ascolto dell'ultimo biennio della scuola di base, campioni significativi di quel patrimonio musicale che è costitutivo della nostra cultura storica.

6.2. L'indirizzo musicale nella scuola di base

Poco più di un anno fa, circa cinquecento scuole medie inferiori con una o più sezioni a indirizzo musicale sono state ricondotte a ordinamento con la legge del 3 maggio 1999 n. 124. In seguito al DM 201 del 6 agosto dello stesso anno, tenuto conto dei risultati positivi evidenziati nel rapporto redatto dalla commissione incaricata di condurre l'indagine quanti-qualitativa sulle sperimentazioni musicali è entrata in vigore la legge.

In queste scuole si è evidenziato quanto la musica sia collocabile, dice ancora il DM, nel quadro del progetto complessivo di formazione della persona secondo i principi generali della scuola media in modo da fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente caratterizzato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, una maggiore capacità di lettura attiva e critica della realtà nonché un'ulteriore opportunità di conoscenza e di espressione a un contributo al senso di appartenenza sociale. Per riformulare l'indirizzo musicale nel nuovo contesto legislativo del riordino dei cicli, si propone il modello operativo che segue schematizzato. Si trasformerà così in risorsa per la scuola la presenza di docenti di Strumento musicale e di Musica (ex Educazione Musicale) che ora proficuamente insegnano nella sola scuola media inferiore.

Si ritiene preferibile estendere le esperienze con 2 sezioni a orientamento musicale, in quanto tale struttura permetterebbe un'organizzazione decisamente più articolata nonché la possibilità di affiancare in ogni corso, agli strumenti più diffusi, uno strumento meno richiesto. In caso contrario sarà inevitabile che nella maggior parte delle Scuole superiori a indirizzo musicale vengano istituiti esclusivamente i corsi di chitarra, pianoforte, violino, flauto, clarinetto, lasciando completamente scoperti strumenti quali violoncello, tromba, oboe ecc. con la conseguente impossibilità di formare i relativi strumentisti per i Conservatori riformati a livello universitario.

Modello operativo

Classi
Musica
Strumento musicale
Primo biennio
(6-7 anni)
Formazione musicale nella globalità della sua dimensione linguistica ed espressiva secondo il modello curricolare della scuola di base. Progetti correlati, in particolare, con la formazione motoria ed espressiva. Laboratorio musicale: vocalità e strumenti didattici.
Triennio
(8-10)
Formazione musicale secondo il modello curricolare della scuola di base. Presenza del docente di Musica in progetti interdisciplinari, in particolare con la formazione motoria ed espressiva. Laboratorio musicale: vocalità e musica d'insieme in collaborazione con i docenti di Strumento musicale. Propedeutica strumentale che permetta di praticare alternativamente più strumenti presenti nella scuola a tutti gli alunni che lo desiderino, al fine di orientarli ad una scelta consapevole dal secondo-terzo anno del triennio. Laboratorio di musica díinsieme in collaborazione con i docenti di Musica.
Ultimo biennio
(11-12 anni)
Modello della scuola di base Attuale modello delle scuole medie a indirizzo musicale

Competenze verificabili e certificabili in uscita. La scuola media a indirizzo musicale ha avuto, tramite il DM n. 201, una completa riformulazione nell'impostazione didattica che ha tenuto conto dei nuovi orientamenti pedagogici esplicitati dal riordino dei cicli scolastici. Le discipline musicali-strumentali, che fanno riferimento a specifiche classi di concorso istituite con il DM n. 201, posseggono da allora una ben scandita articolazione di competenze attese e verificabili al termine del ciclo di base.

Le risorse professionali presenti - gli esperti disciplinari del ciclo unitario ora previsto - permetteranno di avvicinare precocemente i bambini allo strumento musicale con una didattica appropriata che tenga conto dell'interazione dei molteplici linguaggi e delle specificità musicali. Si può ipotizzare che le competenze attese siano ‚ seppur con un anno in meno - le stesse della fine del triennio dell'ex scuola media inferiore a indirizzo musicale.