Direzione didattica di Pavone Canavese

(10.12.2000)

I LABORATORI  DI ‘ALFABETI DI BABELE’
Percorsi teatrali e non solo
su tematiche interculturali rivolti
ai bambini della scuola elementare

 

A partire dal gennaio 2001 prenderà avvio nelle scuole elementari del circolo il progetto "Alfabeti di Babele".
Il progetto - predisposto dalla Compagnia Teatrale Stilema - si inserisce fra le attività di educazione interculturale previste dal Piano dell'offerta formativa della scuola.

 

Il progetto

ALFABETI DI BABELE è un progetto interculturale che si propone di estendere a livello europeo il lavoro, ed anche lo spirito, dell’OSSERVATORIO DELL’IMMAGINARIO.
La sua idea di fondo è quella di trattare le problematiche legate all’interculturalità da una prospettiva molto particolare, partendo non dalle usanze, dalle storie e leggende o dalla musica delle varie culture, ma dai linguaggi o, meglio, dai simboli che caratterizzano i cinque principali linguaggi che hanno attraversato e attraversano il continente europeo. I simboli del linguaggio come elementi di comunicazione ed insieme di separazione, come strumenti per favorire o per ostacolare lo sviluppo di nuove relazioni. I simboli del linguaggio, infine, come tasselli di un puzzle misterioso che ci riporta idealmente alle origini, a quel tempo mitico nel quale si credeva che un’unica lingua leggendaria unisse l’intero genere umano. Non quindi un confronto tra le differenze culturali, ma il tentativo di definire uno spazio dove poter inseguire la possibilità, ed il sogno, di ritrovare il punto iniziale da cui quelle stesse culture, o parti di esse, siano partite per seguire i propri percorsi peculiari, ed in questo spazio giocare a ricostruire l’ipotesi di una nuova identità comune.
L’idea di fondo prima sintetizzata si è andata definendo meglio quando è stata ipotizzata la possibilità di creare un terreno di confronto tra quel patrimonio culturale ed il mondo dell’infanzia, con il suo particolare modo di pensare e di vedere la realtà che ci circonda, proprio perché essa poteva costituire il protagonista ideale di questo gioco.
L’ipotesi ci è parsa densa di stimoli: affidare ai bambini i segni dei diversi linguaggi mettendoli nelle condizioni di reinterpretarli o, meglio, di operare con essi seguendo liberamente le strade tracciate dal proprio immaginario con l’intento, appunto, di ricostruire un’idea rinnovata di unità originaria. Ed in questo gioco gli spazi possibili sono pressoché infiniti non solo a causa delle capacità creative stimolate dalle suggestioni proposte, ma anche per la neutralità del materiale di lavoro, una neutralità direttamente collegata al livello minimo di competenze specifiche presente nei bambini, in particolare quando si utilizzano alfabeti differenti dal nostro, che contribuisce a liberare il campo da chiavi di lettura influenzate o addirittura codificate dalle proprie competenze culturali.
Non ci aspetti dunque un lavoro attraverso il quale si conosceranno o si impareranno i tratti distintivi delle varie culture, ma semmai la possibilità di mettere i bambini in condizione di reinventare, attraverso i più diversi linguaggi artistici, alcuni degli elementi che appartengono a culture diverse per realizzare, forse, qualcosa di originale nella sua doppia accezione di ‘novità’ e di ‘antico’.

L’articolazione del lavoro

  1. Ad inizio dell’attività tutti gli insegnanti interessati al progetto si incontreranno con un attore della Compagnia Stilema per chiarire ogni aspetto del lavoro e per programmare l’apporto che ognuno potrà dare al percorso proposto. In questa fase l’obiettivo è, dunque, quello di ipotizzare una serie di possibili strategie per operare con i materiali proposti utilizzando differenti linguaggi artistici, nel rispetto delle competenze dei singoli e dei differenti campi d’insegnamento ma cercando di ragionare sempre in una prospettiva interdisciplinare. Infatti, nella realizzazione del progetto non sarà difficile affiancare al laboratorio teatrale aree disciplinari come la Lingua, l’Educazione all’Immagine, l’Educazione Musicale e l’Educazione motoria o attività legate all’uso del computer e delle nuove tecnologie.
  2. Attraverso la creazione di un contesto teatrale ispirato al mito della Torre di Babele, nel primo incontro del laboratorio verranno fatte ‘scoprire’ ai bambini una serie di schede di carta su cui saranno stampati i simboli dei cinque principali alfabeti che hanno attraversato, e attraversano, il continente europeo: Ebraico, Arabo, Cirillico, Greco e, naturalmente, il nostro. Ai bambini verrà poi chiesto di immaginare che cosa potrebbero essere quei simboli e di provare a scriverlo e/o a disegnarlo sulle schede ricevute.
  3. Nel corso degli incontri successivi quegli stessi alfabeti diventeranno il materiale di lavoro per inventare una serie di storie possibili, per ipotizzare quali potrebbero essere i loro suoni e poi metterli a confronto con quelli reali, per giocare con le loro forme, per farli agire come se fossero i personaggi protagonisti di strane avventure o per costruire le musiche più improbabili, insomma per raccogliere ogni possibile materiale che rinnovi l’uso dei diversi alfabeti alla luce dell’immaginario infantile.
  4. In un secondo incontro con gli insegnanti coinvolti, da realizzarsi intorno alla metà del percorso teatrale condotto con le classi, sarà definita l’organizzazione del momento che concluderà il progetto partendo da ciò che è emerso nel corso di tutte le attività proposte (a questo proposito si veda il punto 1). Tale momento, denominato ‘I giorni di Babele: gli alfabeti d’Europa incontrano i bambini’ avrà la caratteristica di un contenitore nel quale ogni classe potrà presentare il frutto del proprio lavoro, quasi un piccola rassegna dei pensieri e delle fantasie dei bambini sui segni degli alfabeti che hanno lasciato una traccia nel presente culturale del continente europeo.
  5. La fase conclusiva del progetto sarà dunque dedicata all’organizzazione ed alla realizzazione della piccola rassegna di cui si è detto, nella quale i bambini potranno partecipare da protagonisti ritagliandosi il proprio ruolo a seconda dell’età, dell’esperienza teatrale pregressa, della tecnica utilizzata per trattare l’argomento e del tipo di prodotto realizzato con i compagni. L’obiettivo da condividere con gli insegnanti coinvolti nell’iniziativa sarà dunque quello di rendere ‘I giorni di Babele: gli alfabeti d’Europa incontrano i bambini’ un piccolo festival dell’immaginario bambino aperto alle famiglie, alle altre classi ed a quanti possano essere interessati all’argomento trattato o alla particolare prospettiva proposta.

L’articolazione degli incontri

  1. Incontro programmazione insegnanti: presentazione materiali dei vari alfabeti, scansione progetto, ruolo e percorso dell’attività teatrale, possibili contributi interdisciplinari (lingua, immagine, musica, motoria, informatica, ecc.), obiettivi finali.
  2. Attività teatrale: presentazione dei diversi simboli alfabetici, attività varie su di essi partendo dalle invenzione dei bambini (storie, azioni teatrali, ecc.), organizzazione e realizzazione del momento finale aperto da realizzarsi nella rassegna finale.
  3. Attività interdisciplinari: lavoro parallelo degli insegnanti coinvolti secondo quanto stabilito nel corso dell’incontro di programmazione di cui al punto 1.
  4. Incontro di programmazione insegnanti finalizzato all’organizzazione della fase finale del progetto (da realizzare nella seconda metà del lavoro): ricognizione dei diversi prodotti in corso di realizzazione nei vari percorsi di lavoro attivati, ipotesi sulle possibili forme di veicolazione del lavoro, impostazione ed organizzazione generale (date, spazi, ecc.) di ‘I giorni di Babele: gli alfabeti d’Europa incontrano i bambini’.
  5. ‘I giorni di Babele: gli alfabeti d’Europa incontrano i bambini’: momenti teatrali aperti, mostre, storie, esecuzioni musicali, spazi internet, ecc. a seconda di quanto stabilito negli incontri di programmazione precedenti.

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