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Precariato e dintorni - a cura di Paolo Fasce

(03.09.2013)

Scuola, come si assumono gli insegnanti


Il prof. Luzzatto risponde sull'Unità del 2 settembre a Mila Spicola a proposito della  formazione iniziale e del reclutamento degli insegnanti.
Egli contrappone le esigenze dei giovani laureati "non ancora presenti e perciò non  organizzati" sulla piazza sindacale e politica ai quali sarebbe d'uopo non togliere opportunità, a quelle della "tutela dei letiggimi interessi particolari di precari già presenti e ben organizzati".

Credo che occorra riconoscere che il problema sia risolvibile solo con una mediazione che contemperi le varie esigenze, ma è parimenti  necessario ricordare che una parte consistente dei "precari organizzati", è composta da quei "giovani di ieri" partoriti da un decennio di corsi di specializzazione ad alto tasso formativo, ma anche da corsi abilitanti a cadenza poco più che quinquennale. In soldoni, da un lato le università hanno badito numeri tesi a soddisfare le proprie esigenze di cassa e non quelle della spendibilità del titolo erogato, mentre la politica ha  troppo spesso ceduto di fronte alle richieste di abilitazioni  generalizzate, poi indistinguibili da quelle meritocratiche.
La mancanza di progettualità è evidente anche oggi, allorquando si  abilitano col primo ciclo del Tirocinio Formativo Attivo più di 20.000  persone, si parla di un secondo ciclo per quasi 30.000, si concreta un  percorso speciale abilitante i cui numeri saranno noti il 5 settembre, ma il cui ordine di grandezza è delle decine di migliaia. A fronte di tutto ciò, oggi si assumono undicimila persone.

Il prof. Luzzatto ha ragione allorquando conclude con la raccomandazione che "occorre andare oltre le pur sacrosante denunce" e per questo il  Comitato Precari Liguri della Scuola, un gruppo assai poco barricadero e "organizzato", ma che si è assunto l'onere della controproposta, avanza  la propria.

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