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(08.08.2012)
21.112
assunzioni di insegnanti
di Paolo Fasce
Il numero di assunzioni di insegnanti potrebbe essere palindromo. Non è l'unica
curiosità di questo risultato, quella più importante è che questo numero
rispetta le previsioni del piano triennale concordato col Governo precedente
che, in cambio dell'abolizione del primo scaglione degli scatti di anzianità per
non gravare sui vincoli di bilancio, era stato contrattato dopo estenuanti
trattative, tanti mal di pancia e divisioni sindacali. È probabile che abbia
giocato a favore la mobilitazione che si è attivata sul tema, soprattutto degli
attivissimi comitati di insegnanti precari, ma è anche possibile che i tanti
sacrifici imposti alla scuola nell'ultimo triennio e l'autunno caldo che si
annuncia su molti fronti (dall'ILVA al trasporto pubblico locale) abbiano
indotto i tecnici a qualche compromesso per alleggerire il fronte della
protesta, sul lato della scuola. Dato il carattere tecnico dell'attuale Governo,
sembra esclusa una motivazione elettoralistica.
Invero resta in piedi un sistema altamente contraddittorio sul quale gli interessi contrastanti delle vittime coinvolte non sono governati in maniera limpida. Alcuni esempi. Una variante dell'algoritmo del matrimonio, noto nella teoria dei giochi, potrebbe essere utilizzato per la gestione dell'attribuzione dei ruoli su base pluriprovinciale (vedi “proposta scientifica per un veloce assorbimento delle Graduatorie ad Esaurimento” del Comitato Precari Liguri della Scuola). Il vincolo di cinque anni di permanenza in ruolo in una provincia può essere esagerato, come insufficiente; sarebbe necessario verificare, prima di un trasferimento, se il punteggio maturato dal richiedente sarebbe stato sufficiente a garantire il ruolo anche nella provincia di arrivo, oppure no. In questo secondo caso, il trasferimento equivarrebbe ad un superamento inaccettabile.
Il problema più grande, tuttavia, resta quello dell'ancora enorme discrepanza tra organico di diritto e organico di fatto. Anche nel 2012/13 saranno più di 100.000 i contratti da settembre a giugno.
Nella scuola primaria e sul sostegno, per risolvere questo problema, sarebbe sufficiente una programmazione delle assunzioni basate su stime dei flussi demografici accompagnata dalla possibilità di spostamento interprovinciale del personale in eccesso da una parte per coprire buchi dall'altra (anche in questo caso, meccanismi di preferenze e conseguenti scorrimenti, sono possibili ed equi alla luce di algoritmi individuabili da un qualsiasi matematico che si interessi di teoria dei giochi).
Le oscillazioni basate sulle mode (ad esempio la cosiddetta “liceizzazione”) rendono molto più spinoso il problema nella scuola secondaria dove le classi di concorso irrigidiscono il sistema. Per affrontarlo occorre maggiore flessibilità di passaggio tra le classi di concorso, ivi compresa la possibilità di completamento orario su diverse classi di concorso (beninteso, tra quelle alle quali il curriculum di un docente consentirebbe di accedere). Un altro tassello è legato alla riforma delle classi di concorso medesime che, ad esempio, unifichi Matematica e Matematica Applicata.
Resta poi necessario tendere ad un sistema nel quale l'intero corpo docente sia formato come insegnante di sostegno per consentire la gestione di questa tematica in maniera matura, diffusamente responsabile e duttile. Assieme a questo punto, sarebbe naturale tendere verso un organico funzionale d'istituto che darebbe un contributo determinante all'annullamento delle cause strutturali che hanno prodotto la necessità di distinguere l'organico di diritto dall'organico di fatto e, di conseguenza, il continuo ricorso al precariato scolastico.